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Ma chi l’ha detto che le moto elettriche siano per forza mezzi utilitari o che mettono in primo piano mere considerazioni ecologiche? Signore e signori, vi presentiamo Zero FXs, l’evoluzione della motard FX di Zero Motorcycles. Un mezzo capace di convincere anche i più scettici detrattori della propulsione alternativa, quelli nelle cui vene scorre benzina, che chi sostiene che una moto elettrica possa essere divertente quanto se non più di una moto a propulsore endotermico che forse tutti i torti non ce li hanno.
Vi abbiamo già parlato della DSR, la più versatile on-off della Casa di Santa Cruz; stavolta tocca alla FXS, mezzo del tutto fun ma adatto anche ad un limitato utilizzo quotidiano, se naturalmente il vostro tragitto casa-lavoro rientra in distanze compatibili. I ragazzi di Zero sottolineano molto la possibilità di un impiego da commuter per la FXS, sostenendo – a ragione – che sia un mezzo capace di rendere divertentissimo anche il più tragico dei trasferimenti urbani. Va però detto che vivono tutti in California, con i corollari climatici ed infrastrutturali (in termini di strutture di ricarica) che ne conseguono.
L’abbiamo guidata sia in un contesto urbano, sulla spettacolare strada costiera che si allunga attorno a Santa Cruz, che in uno più adatto ad una motard, ovvero un anello d’asfalto che si snoda attorno all’Alice’s Restaurant, un quotatissimo ritrovo di motociclisti nel bel mezzo delle montagne che separano la Silicon Valley dalla costa pacifica. E dopo aver percorso un paio di volte il tracciato abbiamo capito perché ogni giorno, feriale o festivo che sia, il locale ospita appassionati di moto di ogni genere e specie.
La FXS è la più giovane e dinamica rappresentante della seconda piattaforma di Zero Motorcycles, quella più leggera e sportiva. Una piattaforma che condivide in larga parte il codice genetico della sorella DSR, con cui condivide il nuovo motore Z-Force che ha debuttato sulla gamma 2013 della Casa di Santa Cruz. Si tratta di un un’unità a magneti permanenti a flusso radiale sigillato, pensata e realizzata completamente in-house, ottenendo così una piattaforma relativamente stabile che possa garantire uno sviluppo ragionato e soprattutto completamente guidato dai tecnici di Zero Motorcycles.
Lo schema cambia radicalmente rispetto all’unità precedente a flusso assiale grazie alla collocazione dei magneti permanenti all’interno del rotore, mentre le bobine, che richiedono un raffreddamento più efficiente, sono state posizionate perifericamente sulla struttura in alluminio che le contiene. Soluzione che ha consentito l’adozione di un raffreddamento ad aria passivo, che fa risparmiare peso, complicazione e sprechi energetici.
Dove iniziano le differenze con le sorelle DSR ed SR è quando si inizia ad analizzare il pacco batterie, qui a scelta fra ZF3.3 e ZF6.5. A differenza delle unità monolitiche adottabili sulle sorelle, le due soluzioni utilizzate sulla piattaforma FX si basano su pacchi batterie modulari con uno o due slot occupati (il monolite ne può ospitare quattro) con le ovvie conseguenze in termini di peso ma anche di autonomia e potenza massima.
La FXS in versione ZF3.3, a fronte di un peso da ballerina – 114kg – offre una potenza massima di 27cv ed un’autonomia nel ciclo combinato di 42km, che possono scendere a 29 se usate la moto in extraurbano. Già più accettabili i valori della ZF6.5: a fronte di un aumento di peso (133kg) la potenza sale a 44cv e l’autonomia ad 84km, con un valore di circa 60km nell’uso fuori città a velocità sostenuta. Va comunque detto che la ricarica con la normale rete casalinga impiega meno di nove ore per la carica completa, valore che scende a meno di due usando il caricatore optional che permette di accedere alle colonnine dedicate.
Rimangono comunque le garanzie sulle batterie (163.000km per la ZF3.3, 327.000 per la 6.5) che, pur con tutti gli scetticismi del caso, vengono offerte su un mercato come quello statunitense che non perdona certo leggerezze e facilonerie da un punto di vista legale. E prestazioni comunque interessanti visto il rapporto peso/potenza comunque sempre favorevole.
La ciclistica si affida allo stesso doppio trave in alluminio usato sulla DSR, naturalmente contraddistinto da quote ciclistiche differenti in conseguenza delle differenze in termini di destinazione d’uso e caratteristiche di peso e potenza. Stesso discorso per le sospensioni fornite da Showa, con la stessa forcella da 41mm e l’identico monoammortizzatore completamente regolabili ma contraddistinti da una scelta di molla e tarature idrauliche ripensate per le caratteristiche della FXS.
Identico in tutto e per tutto invece l’impianto frenante, con una coppia di dischi rispettivamente da 320 e 240mm ad avantreno e retrotreno e pinze asimmetriche a due pistoncini J.Juan affidate all’ABS Bosch 9MP. Le gomme di primo equipaggiamento sono le validissime Pirelli Diablo Rosso II.
Le sovrastrutture sono di qualità e contraddistinte da accoppiamenti precisi e solidi; il cruscotto è un’unità digitale che offre le indicazioni di tachimetro, stato di carica della batteria, potenza e coppia erogate (o recuperate in frenata) e riding mode selezionato. Ce ne sono tre, di cui due, Sport ed Eco, offrono rispettivamente il massimo delle prestazioni e dell’autonomia; il terzo, Custom, è programmabile dall’utente attraverso l’App come vedremo a seguire. L’App, collegata con la moto via Bluetooth, trasforma lo smartphone in un cruscotto aggiuntivo che offre informazioni più dettagliate su tutto quello che avviene sulla moto, e vi permette anche di mandare queste informazioni in assistenza in caso di problemi o malfunzionamenti.
Alta ma non troppo, la FXS è di una snellezza quasi incredibile – pensate ad una monocilindrica racing senza nemmeno l’apertura necessaria ad ospitare il radiatore. Il ponte di comando è pressoché lo stesso, al netto della differente struttura delle piastre di sterzo, posizione di guida e del manubrio, che si vede sulla DSR, con cui condivide razionalmente strumentazione e comandi al manubrio, tanto in termini di blocchetti che di leve.
Anche in questo caso l’impianto frenante prevede comandi tutti sul lato destro della moto nonostante l’assenza di cambio e frizione per non sconcertare i motociclisti già esperti dando un’impressione troppo ciclistica o giocattolosa di quella che invece è una moto a tutti gli effetti.
La chiave di contatto si limita ad accendere il quadro, dopodiché la moto è attiva ma il dispositivo di sicurezza (ovvero il tradizionale interruttore della massa sul blocchetto destro) disabilita l’acceleratore, per evitare che gesti inconsulti non ci facciamo scappare la moto da sotto. Non potendo contare su rumore di scarico e vibrazioni per capire che la moto è a tutti gli effetti attiva, essendo dotata oltretutto di trasmissione automatica, basta infatti un gesto distratto sull’acceleratore per sentire la FXS “tirare” avanti come un cane da tartufi…
La spinta è brillante e gustosa: nonostante una potenza massima relativamente ridotta – la casa dichiara 44cv – la coppia è invece di ben 95Nm fin dal… minimo, se ci passate il termine tipico dei propulsori convenzionali – e determina una risposta all’acceleratore lineare e vigorosa, che rende la FXS peperina e divertente in ogni occasione in cui si riesca a giocare un po’ con la manopola destra. Per capirci, il valore dichiarato per l’accelerazione da 0 a 100 si attesta sotto i 4 secondi.
Unita ad un peso piuma, l’erogazione diretta e robusta fa addirittura sì che sia quasi facile farsi prendere in contropiede in caso di scarsa attenzione nella guida disimpegnata o, al contrario, quando non si lesina con l’apertura del… gas quando invece ci si sta divertendo. Insomma: un controllo di trazione forse ci starebbe bene, soprattutto su fondi scivolosi, e a giudicare dagli sguardi che otteniamo in risposta da parte dei tecnici di Zero Motorcycles abbiamo l’impressione di non essere i primi a suggerire questa esigenza. Niente che possa impensierire il motociclista esperto, ma ci immaginiamo più di un frangente in cui si potrebbe vivere qualche esperienza… interessante.
Un’esigenza comunque risolvibile, almeno in parte, ricorrendo alla mappatura Eco oppure utilizzando l’App sullo smartphone per cucirsi su misura la Custom. Come nel caso della DSR, infatti, di serie la moto vi offre due mappature: una Sport che libera tutte le potenzialità della FXS e rende la guida davvero divertente, e una Eco che invece aumenta l’autonomia, sfrutta maggiormente il recupero dell’energia cinetica in frenata e ad acceleratore chiuso, riducendo sotto i 2/3 la potenza massima. La Custom è invece tutta da creare: potete mixare a piacimento limite di velocità, coppia erogata, freno motore con pochi tocchi sullo smartphone (iOS oppure Android) ed aggiornare la configurazione della mappatura in tempo reale.
La ciclistica è agilissima, quasi al limite del nervosismo: la taratura decisamente sostenuta delle sospensioni, il profilo delle (ottime) Diablo Rosso II e la scelta di una geometria di sterzo decisamente svelta fa si che il peso, già contenuto, appaia ancora più ridotto dei 133kg dichiarati. L’assenza di vibrazioni e rumore amplifica la comunicazione moto-pilota, facendo sì che ogni occasione di una sparata sul misto stretto diventi un giro in giostra durante il quale i mezzi a combustione diventano prede quasi facili da azzannare.
Bisogna però fare i conti anche in questo caso con un impianto frenante non all’altezza del resto della moto quanto a feeling e resistenza allo sforzo, anche se rispetto alla DSR il minor peso fa si che il disco singolo all’anteriore debba faticare un po’ di meno e quindi mitiga il problema.
Il comfort è ottimo dal punto di vista delle vibrazioni, ovviamente assente se si prende in considerazione la protezione aerodinamica, fattore comunque di secondaria importanza se si considera come la velocità massima si attesti poco sopra i 130km/h, con un valore di crociera dichiarato dalla Casa di circa 120 all’ora. Del resto la FXS non è certo nata per le lunghe percorrenze perché – ahimè – come già detto qui veniamo alle note dolenti riguardanti l’autonomia. Il valore di 84km limita molto la libertà d’impiego della FXS anche perché non è difficile fare di peggio, se si tira il collo al motore. Il problema, come detto sopra, è che farlo è talmente divertente che è difficile resistere…
A differenza della sorella DSR, la FXS è un’elettrica molto più tradizionale, se ci passate l’ossimoro. Tradizionale nel senso che l’autonomia purtroppo limita molto le possibili applicazioni di questo meraviglioso giocattolo – un limite che nasce da una scelta precisa, ovvero la volontà di offrire un mezzo da divertimento puro, con un peso davvero interessante per una moto elettrica con queste caratteristiche di coppia e potenza si traduce in un’efficacia di guida che trova riscontro solo su mezzi di alta gamma nel panorama delle moto tradizionali.
Avete un percorso breve fra casa e ufficio, o vivete davvero di fianco ad una serpentina d’asfalto? Allora provate una FXS, e potreste non tornare mai più indietro. I tragitti quotidiani nel traffico cittadino diventano divertentissimi (e decisamente economici) ed ogni sparata sul misto stretto vi stamperà un sorriso sulla faccia. Il prezzo non è sicuramente contenuto in senso assoluto, ma come per la cugina DS vale la pena di ricordarsi come la totale assenza di manutenzione (e di costi di smaltimento della batteria) e la possibilità di ricaricare la batteria direttamente dalla rete casalinga facciano si che bastino un paio di stagioni per spostare l’ago della bilancia a favore di questa proposta di Zero Motorcycles.
Detto questo, come e più che per la sorella DSR i limiti dell’infrastruttura elettrica nel nostro paese pone forti limiti all’impiego di un mezzo del genere a molti potenziali acquirenti. Ci piace però sottolineare come il fattore divertimento di questa FXS possa aiutare a sconfessare diversi preconcetti radicati nella testa di molti motociclisti, e spingerli a meditare sul fatto che elettrico non significhi necessariamente noioso. E magari prendere in considerazione, se il loro stile di vita glie lo permette, un mezzo di questo genere. Provatela, fidatevi di noi…
Sono stati utilizzati:
Casco Suomy SR Sport
Pantaloni Arlen Ness Steel
Giubbotto Macna Mission
Scarpe Alpinestars Faster
Guanti Alpinestars
Maggiori info:
Moto: Zero Motorcycles FXS
Meteo: sole 20°
Luogo: Santa Cruz, California
Terreno: Urbano, extraurbano, misto di montagna
Foto: Joe Salas (4theriders), Andrew Wheeler
Video: Theo Dilworth – AllOut Productions
Zero
Oester 12
1723 HW Noord-Scharwoude
- Paesi Bassi
+31 (0) 72 5112014
[email protected]
https://zeromotorcycles.com/it-it
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