Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Al termine delle due gare del CIV Superbike disputatesi a Misano a fine luglio, la Commissione Sportiva Nazionale ha effettuato dei controlli sulle moto di Pirro e di Baiocco, vale a dire dei primi due classificati delle due gare del sabato e della domenica. A seguito delle verifiche tecniche effettuate sulle due Ducati, la stessa CSN ha rilevato sulla Ducati Panigale 1199 R 2105 di Pirro, come cita testualmente la sentenza del Giudice Sportivo, “una lavorazione delle sedi valvole con eliminazione di uno scalino” che risulta invece essere presente sia sulla moto di Baiocco, che soprattutto sulle teste motore master prelevate in F.I.M. e presso la sede Ducati. E’ stata in pratica rilevata l’asportazione di materiale quantificabile in almeno mm.1 di diametro (pur applicando le tolleranze massime più favorevoli al pilota).
Di conseguenza il GS ha richiesto la squalifica di Michele Pirro nelle gare nelle quali lo stesso ha utilizzato questo motore, vale a dire le gare 1,2,3,4 e 6 del CIV 2016. Perché non in gara 5? Perché prima della quinta gara il team Barni, per il quale corre Pirro, aveva punzonato un altro motore e non avendo la CSN controllato con quale motore il pilota di San Giovanni Rotondo abbia disputato quella gara, non si può affermare che l’abbia fatto con il motore in seguito controllato e trovato non conforme.
Ma come mai le verifiche sono state effettuate solo dopo le due gare di Misano, vale a dire al termine di sei delle dieci gare in calendario? I tecnici federali non possono effettuare le verifiche tecniche dei motori di tutte le classi dopo tutte le gare (non ci sono abbastanza tecnici) e quindi così come a Vallelunga era stata controllata la Moto3 ed in seguito al Mugello il lavoro dei tecnici si era rivolto alla Supersport, a Misano la classe interessata dai controlli è stata la Superbike. Per questo sono stati sottoposti a verifiche i motori dei primi due piloti classificati della classe regina, vale a dire Michele Pirro e Matteo Baiocco.
Come mai dalla data del controllo (31 Luglio) la Federazione ha atteso sino al 1 Settembre per emettere i suoi verdetti? Bisogna considerare che una volta aperti e controllati i due motori si sono subito evidenziate delle differenze riguardanti appunto le sedi delle valvole. A quel punto era chiaro come una delle due moto non fosse in regola. Per accertare quale dei due motori non fosse conforme ai regolamenti i tecnici, la CSN hanno dovuto controllare i campioni di riferimento (master) presenti in FIM e soprattutto quello presso la casa costruttrice, la Ducati. Una volta rilevato il problema ed accertato come fosse il motore del team Barni ad essere fuori norma, non è stato possibile emettere un comunicato in quanto la Giustizia Federale è chiusa dal 1 al 30 Agosto. Considerando che la verifica era stata effettuata il 31 Luglio, risulta quindi chiaro che non si poteva notificare alcunché sino alla data odierna, vale a dire il 1 Settembre.
E’ chiaro che Pirro non ha dominato il campionato italiano Superbike grazie a questa lavorazione non consentita ed è altrettanto chiaro che non deve essere messa in discussione l’onesta del pilota della Ducati ne tantomeno quella del suo team. La sera delle verifiche eravamo a Misano e sia nel team di Baiocco che in quello di Pirro regnava la massima tranquillità, segno evidente che entrambi avevano la coscienza pulita.
Siamo certi si sia trattato di un errore come ci ha confermato Marco Barnabò che abbiamo raggiunto telefonicamente a Imola, dove si stanno svolgendo le prove dei round 7 e 8 del CIV. «E’ chiaro che si tratta di un errore – ha dichiarato il team owner – Chi ha controllato quella testa ha visto ed eliminato il gradino senza sapere o senza ricordare che nel CIV non si può fare. Immagino che ora si scateneranno molte voci riguardanti le vittorie del nostro pilota, ma si è trattato solo di un errore, che tra l’altro non ci ha portato nessun beneficio in termini di prestazioni del motore. Se avessimo voluto fare i furbi, cosa che non è certo nella nostra filosofia e nella nostra mentalità, avremmo potuto fare molte altre cose, ma non ne abbiamo mai avuto bisogno. La superiorità di Pirro è sempre stata netta in tutte le gare, sia su pista asciutta che su pista bagnata, ed è un peccato dover buttare via tutto a causa di questa non conformità. Ma le regole sono queste e noi le rispettiamo».
Anche da parte nostra siamo certi si sia trattato di un errore dovuto anche al fatto che il team Barni Racing partecipa anche la mondiale Superbike ed assiste dal punto di vista tecnico alcuni team della Stock 1000 Europea.
Abbiamo contattato anche Simone Folgori - Coordinatore settore velocità e responsabile del CIV per la Federazione – che ci ha rilasciato questa dichiarazione : «E’ un momento difficile specialmente dal punto di vista umano. Il team Barni da sempre crede nel CIV e Michele Pirro è uno dei migliori protagonisti del nostro campionato, per cui prendere dei provvedimenti nei loro confronti non è stato per niente facile. Ma esistono delle regole e una volta constatato che erano state infrante non abbiamo potuto agire diversamente. Siamo certi della perfetta buona fede del team Barni, ma le regole vanno applicate, così come le sanzioni».
Per quanto riguarda il CIV, siamo alla vigilia dell’inizio della settima e dell’ottava tappa che si disputeranno a Imola in questo weekend ed ora in testa alla classifica c’è Matteo Baiocco con 87 punti, seguito da Ferrari con 81, da Calia con 66 e Lanzi con 60. In quinta posizione c’è Niccolò Canepa con 58, ma il pilota della Yamaha ha lasciato il posto al rientrante Russo e non disputerà altre gare del campionato nazionale.
Con quattro gare da disputare e 100 punti da assegnare, la matematica non condanna Michele Pirro e la sua squadra che ora hanno solo 25 puti nel loro carniere. Certo oltre a dover vincere tutte le gare rimanenti (come aveva d’altronde fatto sino ad ora) il pilota pugliese dovrà sperare che i suoi avversari diretti raccolgano pochi punti per sperare di portare a casa quel titolo che aveva conquistato lo scorso anno.
Siamo certi che sia a Imola che al Mugello vedremo un Pirro molto motivato, desideroso di vincere per dimostrare non solo di meritarsi il titolo italiano Superbike, ma anche che l’irregolarità tecnica che è stata rilevata sulla sua Panigale non aveva niente a che fare con le sue schiaccianti vittorie.
Calvenzano, 1 settembre 2016. Il motore “preso in esame” e risultato non conferme alle verifiche tecniche, aveva subito la rigenerazione delle teste e il cambio delle sedi delle valvole. Durante questa lavorazione è stato asportato del materiale sottovalutando questo aspetto. Siamo convinti che questa operazione non abbia potuto conferire un vantaggio prestazionale della moto “percettibile” ne tantomeno influire sui risultati ottenuti dal nostro pilota Michele Pirro. Purtroppo siamo stati ingenui, commettendo un grave errore e per questo ce ne scusiamo. Continueremo il campionato italiano con l’entusiasmo che ci ha sempre contraddistinti, dimostrando che i successi ottenuti dal team in tutti questi anni sono solo frutto di tanto lavoro, dedizione, sacrifico e passione per questo Sport e dando la possibilità a Pirro di lottare come sempre per la vittoria".
Marco Barnabò
Team principal
Paolo Ciabatti: «Conosco Marco Barnabò, proprietario del team Barni, da 30 anni: è una persona seria e competente. Purtroppo è stata commessa una leggerezza, è stata fatta una lavorazione sulla valvola di scarico e il raccordo è risultato fuori di qualche centesimo rispetto al motore di produzione. Dal punto di vista regolamentare, quindi, la squalifica ci sta, anche se Pirro aveva comunque vinto correttamente, non c'è stato nessun vantaggio prestazionale. Ducati ha fornito al team Barni una Panigale e due motori di serie, che poi sono stati lavorati dal team. Ripeto, è stata solo una leggerezza».