Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Un post di Kevin Schwantz su Instagram ha scatenato i ricordi: “Un grande grazie ad Aldo e alla Drudi Performance per aver disegnato questo logo speciale per ricordare il 30esimo anniversario della mia conquista del titolo della 500”.
Alla vigilia del GP degli Stati Uniti sulla pista di Austin, a due passi da casa Schwantz, mi sembrava giusto dedicare #quellavoltache al 1993, al grandissimo Kevin, leggenda del motociclismo. Per questo abbiamo chiesto ad Aldo Drudi, che conosce benissimo il pilota texano, di raccontarcelo, ripercorrendo anche quella stagione nella quale conquistò quattro vittorie, tre secondi e quattro terzi posti.
“Ho conosciuto Schwantz tramite Reggiani: l’ho invitato a Livigno nell’inverno del 1991 o 1992. Un pazzo scatenato, divertentissimo” sono le parole del famoso designer italiano, quello che gli ha disegnato il casco, la tuta e non solo…”
Nato il 19 giugno 1964, Schwantz ha ottenuto 25 vittorie nel motomondiale, correndo sempre per la Suzuki, nonostante avesse avuto altre offerte, in particolare dalla Honda.
“Purtroppo - ricorda Drudi - qualcuno disse che Kevin vinse solamente per il terribile infortunio di Rainey (a Misano, nda), ma non fu così. Per quanto riguarda Suzuki, lui è sempre stato legato alle persone, molto corretto, non ha mai lasciato nessuno per i soldi o per vincere di più. E’ un qualcosa di speciale, che gli viene riconosciuto in tutto il mondo: come popolarità è paragonabile a Valentino Rossi”.
Aldo ripercorre il personaggio Schwantz attraverso il suo casco, le sue grafiche: emerge una persona straordinaria.
“E’ il numero uno dei casinisti, non si è mai tirato indietro, ha provato anche a fare sci nautico con i tavolini del bar del club nautico di Cattolica…”.
Si torna a parlare del 1993, dei festeggiamenti, della tristezza per l’infortunio di Rainey: tanti i particolari svelati da Aldo Drudi.