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Oggi la Ducati vince tutto e da due anni domina la MotoGP. Molti, però, non sanno o non ricordano come e perché la Casa di Borgo Panigale decise di debuttare nel motomondiale.
“La Ducati veniva da anni complicati - racconta Livio Suppo, protagonista della nuova puntata di #quellavoltache - ma l’annuncio della FIM che nel 2002 sarebbero stati introdotti i motori a 4T da 990 cc al posto di quelli 500 a 2T ci fece pensare alla possibilità di entrare anche in quel campionato, dopo aver vinto tutto in SBK. Non fu una decisione facile: prima dovetti fare i conti sui costi, poi convincere Claudio Domenicali, allora AD di Ducati Corse, e Filippo Preziosi, direttore tecnico. Infine, tutti e tre insieme dovemmo convincere Federico Minoli, allora AD di Ducati. Ci riuscimmo e nel 2003 debuttammo”.
La prima stagione fu stupefacente: podio - Capirossi 3° - alla prima gara; pole alla terza; vittoria alla sesta; un totale di nove podi su 16 GP. Qualcosa di clamoroso, irripetibile: basta vedere quanto ci hanno messo KTM e Aprilia per diventare competitive, o quanto tempo ha impiegato la stessa Ducati a tornare vincente dopo il titolo di Casey Stoner del 2007.
Nel podcast, Suppo racconta le difficoltà iniziali, perché vennero scelti come piloti Troy Bayliss e Loris Capirossi, come si arrivò a certi risultati e tanto altro.
Oggi Ducati domina, come detto: conoscere il passato, ci aiuta a capire meglio il presente.
Appuntamento alla settimana prossima per una nuova puntata di #quellavoltache.