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Ed eccoci arrivati al 2005 nella nostra serie di retrospettive in cui ripercorriamo, anno dopo anno, gli eventi più significativi dello sport di questi ultimi quattro lustri per festeggiare i 20 anni di Moto.it. Siamo nel 2005, e Suzuki fa debuttare in Superbike la sua favolosa GSX-R1000K5, che già in versione di serie ha sbalordito tutti i fortunati che l'hanno provata nella presentazione stampa in Australia.
In Superbike la Casa di Hamamatsu si appoggia già da tempo al team Alstare-Corona di Francesco Batta, che per il 2005 fa il colpaccio e si mette in casa Troy Corser, già iridato in SBK nel 1996 con Ducati e reduce da due stagioni sfortunate con la Foggy-Petronas. Da tempo, la formazione di Batta è considerata una delle migliori nel paddock del Mondiale, grazie ad un motorista d'eccezione come Bruno Bailly e un'organizzazione estremamente metodica, che non lasciava niente al caso.
Moto e pilota ci hanno messo il resto: a forza di test invernali - il programma del team Alstare è impressionante - pilota e moto si presentano al via del Mondiale perfettamente pronti e carichi come molle. Risultato: sei manche vinte nelle prime quattro gare, poi due podi e altre due affermazioni di manche. E alla fine, il titolo iridato conquistato ad Imola, con un round d'anticipo, grazie all'annullamento della seconda manche a causa della pioggia torrenziale. Un successo costruito con una prima metà di stagione in cui Corser, la Suzuki e il suo team hanno lasciato tramortiti gli avversari, conquistando un vantaggio poi gestito con intelligenza ed esperienza.
Ad Hamamatsu hanno festeggiato quel titolo inseguito invano per tanti anni - ma Yamaha fece peggio - e Corser si è aggiudicato il secondo iride della sua carriera. Risultati che, per mille ragioni, nessuno dei due è più riuscito a ripetere rendendo forse ancora più unica quella stagione meravigliosa.