25° Telefonica Dakar 16 Gennaio

25° Telefonica Dakar: Luxor, 16 Gennaio 2003
16 gennaio 2003
Sembra proprio che Fabrizio Meoni non debba farcela a difendere il suo doppio titolo consecutivo di campione della Dakar, e che la Telefonica Dakar 2003 sia stregata per l’asso toscano. Non potendo sperare di sovvertire la classifica generale nella corta speciale, 274 km, della tappa Dakhla-Luxor, Meoni intendeva contenere gli avversari per riprendere la ”scalata” nei 477 della speciale di domani. E invece è andato tutto storto. Nonostante avesse in parte rinunciato ad attaccare, Meoni andava forte, e gli avversari stentavano a seguirne le tracce. Al km 170 ancora nessuno alle spalle. La LC8 bicilindrica spingeva a 150 km/h, Meoni si divertiva guidando in scioltezza. Un solo km al primo timbro, le bandiere già in vista. Improvvisamente la moto innesca un’oscillazione sul manubrio, la ruota posteriore tocca qualcosa sulla distesa apparentemente levigata della pista e la potente KTM parte in imbarcata. Un attimo, e Meoni si costringe alla scivolata, per cercare di limitare i danni. La moto vola sulla sua testa e si disintegra più avanti. Male ad un gomito, ad un ginocchio, alla caviglia. Il pilota è tutto intero, sta bene. La Dakar, invece, si allontana. Anche El Kharga, la fine della PS, è lontana. Meoni perde dieci minuti per ricomporre i pezzi del puzzle di carbonio ed alluminio, poi la moto perde acqua dal radiatore. Nuova sosta. Al traguardo il ritardo del Campione somma a 22 minuti. Niente da fare. Vince Sainct davanti a Despres, e dalle retrovie rientra uno scatenato spagnolo venuto per fare esperienza, Marc Coma, che chiude con uno strepitoso terzo tempo. La generale è ora più diluita, rassicurante per i francesi di testa. Sainct, poi Despres a 11 minuti. Meoni è ancora terzo, ma di nuovo a 39 minuti. Onore a Brucy, quarto, che invece di proseguire per tentare il colpaccio si è fermato ad aiutare Meoni a ripartire. Questo, dicono, è lo spirito della Dakar. Finita, invece, la corsa di Luigi Algeri, vittima di una brutta caduta nei primi km della speciale. L’emiliano ha resistito comunque fino alla fine della speciale, per poi cedere al dolore di una forte contusione ad un fianco e decidere di ritirarsi. E veniamo alle auto, con la clamorosa, ma non più sorprendente, prima vittoria di Luc Alphand. Chi diceva che le prestazioni delle debuttanti BMW erano solo un fuoco di paglia è messo a tecere. E non deve essere un caso neanche la terza posizione di De Villiers, evidentemente, alle spalle di Fontenay con la prima delle Mitsubishi. Peterhansel e Masuoka hanno guidato di conserva, ed hanno concluso nell’ordine alle spalle di Miki Biasion. Nella classifica generale Peterhansel incrementa il proprio vantaggio, portato ora a 27 minuti. Nuova vittoria, per finire, del Kamaz di Kabirov, con la classifica dei camion comunque congelata in testa dalla leadership di Tchaguine.
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