25° Telefonica Dakar 14 Gennaio

25° Telefonica Dakar: Siwa, 14 Gennaio 2003
14 gennaio 2003
Si riprende da Siwa, con la prima tappa interamente in Egitto, ad anello, di 445 km. E sale la febbre della Dakar. Quella di Giovanni Sala realmente a 38.5°, a causa di una bronchite che il bergamasco si trascina dall’inizio della 25° Telefonica Dakar 2003, e quella figurata di una corsa che si delinea sempre più chiaramente nel suo esito di domenica a Sharm El Sheik, con qualche accenno di nervosismo. Dunque: Sala ha vinto, nonostante tutto, la speciale di oggi, sul filo di lana con il norvegese Ullevalseter e lo sloveno Stanovnik. Speciale insidiosa, con piste veloci e sassose, e quelle dunette con la cresta che non si sa mai se dietro c’è un declivio o il baratro. Meoni e Sainct hanno pareggiato i conti con la tensione, e sono stati protagonisti di una scivolata ciascuno. Per fortuna per entrambi innocua. Nella sostanza, la classifica generale non si muove: Sainct precede Despres di dieci minuti e Meoni di 30. Mission impossibile, come dicono e scrivono i francesi. Giro di boa favorevole per tutti gli italiani ancora in gara: Gerli, Mugnaioli, Tarricone, Cabini ed Algeri. Tra le auto nuova vittoria di Peterhansel. Nessuna scusa per gli avversari. Come dice Orioli, che ha chiuso in una bellissima 14° posizione, oggi Stephane ha messo fuoco, ed ora il suo vantaggio in generale sul secondo più gettonato di questa Dakar, Hiroshi Masuoka, è salito a 24 minuti. Quasi più niente da fare. Classifiche identiche, di tappa e generale: quattro Mitsubishi ai primi quattro posti, le due “Evo” di “Peter” e Masuoka, e le due di Fontenay e Miki Biasion. Non c’è che dire: l’italiano ha già bruciato le tappe del suo “apprendistato” in auto. Da segnalare il ritiro della BMW di De Mevius, che lascia così alla Mitsubishi di Fontenay la terza piazza. Tensione elevata, infine, nella corsa dei camion. Oggi è uscito di scena Gerardus De Rooy, in testa fino a ieri. Un salto giù da una duna, il telaio del gigantesco Daf piegato e la cabina divelta dai suoi supporti. L’equipaggio? Illeso! Ed ecco che al comando passa il Kamaz russo di Tchaguine.
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