4° round del Trofeo Italiano Amatori a Varano

4° round del Trofeo Italiano Amatori a Varano
Bobbiesi (1000 Base) è il primo campione degli Amatori 2012. A Varano vincono Berniga (600 Base), Andrea Masarin (1000 Base), Alessio Bronzini (600 Avanzata), Mazza (1000 Avanzata), Cini (600 Pro) e Leoni (1000 Pro)
16 luglio 2012

E’ andato in scena sul tortuoso circuito “Paletti” di Varano de’ Melegari il quarto e penultimo round del Trofeo Italiano Amatori 2012, il campionato riservato ai non-professionisti della velocità nazionale.
Dalla 1000 Base è scaturito il primo verdetto della stagione: il titolo è stato infatti matematicamente conquistato dall’alessandrino Mario Bobbiesi (Honda); per tutti gli altri sarà decisiva la prova conclusiva in calendario il prossimo 26 agosto al Mugello.


Classe 600 Base

Marco Berniga
Marco Berniga
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Marco Berniga (Yamaha) vince con relativa facilità la 600 Base, ponendo il suo secondo sigillo stagionale; Lorenzo Cavalleri (Honda), con il secondo posto, vola in testa alla classifica generale, spodestando Nico Polles (Yamaha), sesto. Ma soprattutto l’intero ambiente trasmette il suo affetto ad Andrea Quadranti (MV Agusta), caduto all’uscita della parabolica durante il nono giro, quando era quinto, e trasferito in ospedale con l’elicottero per una probabile frattura ad un femore. In seguito all’incidente occorso al quarantaquattrenne ticinese la gara è stata prima interrotta e poi considerata definitivamente conclusa all’ottava tornata per il tempo che si è reso necessario per le prime cure ed il successivo intervento dell’elisoccorso.
La cronaca racconta di Berniga partito molto bene dalla pole position (e poi autore del giro più veloce in gara) insieme a Cavalleri, autore di uno spunto formidabile dalla 4.a fila della griglia.
Poi il trentaquattrenne commerciante di vino di Cassano d’Adda (Milano) commette un piccolo errore all’uscita della esse veloce e perde due posizioni. Dell’inseguimento della lepre-Berniga (seguito ai box dal terzetto di meccanici Paolo, Andrea e Pietro, il capo), si incaricano dunque Alessandro Leo (Honda) e Raffaele Falgiano (Yamaha). Il giovanissimo napoletano sopravanza Leo, portacolori del team K5 di Andrea Cherubini, e tenta un attacco a Berniga ma, forse vittima di una foga eccessiva, scivola, al settimo giro, all’ingresso della nuova variante. Anche Cavalleri, nel frattempo, ha avuto la meglio su Leo e si ritrova dunque al secondo posto mentre il sempre brillante Alessandro Moncigoli (Yamaha) è quarto; nelle posizioni di rincalzo Quadranti e Polles danno vita ad uno spettacolare confronto che costringe anche Polles ad un dritto che gli fa perdere alcuni secondi. Si arriva così al fatidico ottavo giro con la caduta di Quadranti, avvenuta quando il pilota è solo al quinto posto, e l’ordine d’arrivo così cristallizzato: Berniga – Cavalleri – Leo – Moncigoli – Quadranti – Polles. Festa semplice e sincera al podio mentre l’elicottero che trasferisce Quadranti si leva dall’autodromo Paletti, con il ventenne carrozziere comasco Berniga, soddisfatto e rilassato, che ringrazia tutti gli uomini della squadra e si proietta mentalmente verso la gara della 600 Pro.


Classe 1000 Base

Andrea Masarin
Andrea Masarin

Due piloti superfelici che hanno entrambi festeggiato una vittoria: Andrea Masarin (Suzuki), primo in gara, e Mario Bobbiesi (Honda) che si è aggiudicato il titolo con una prova d’anticipo. Allo start, a sorpresa, è la wild card Roberto Montagnin (BMW), scattato dalla seconda fila, a bruciare tutti, compreso il poleman Masarin che però impiega poco a portarsi in testa alla corsa per non mollarla più fino alla bandiera a scacchi. Alle sue spalle si mettono in evidenza Paolo Petrosso (Suzuki), Ivan Tomaselli (Honda) e Andrea Baudo (Suzuki), l’unico che può ancora contrastare il titolo a Bobbiesi, visto l’assenza per influenza, del secondo in classifica Nazzereno Caria. Conscio dell’importanza della gara Baudo forza i tempi e nel giro di pochi passaggi si porta in seconda posizione, mentre il battistrada incrementa il vantaggio, ma due tornate dopo al “ferro di cavallo” Baudo cade ed esce di scena. A questo punto tutto diventa più facile sia per il camionista di Ghemme Masarin che per il meccanico di Alessandria Bobbiesi che nel frattempo, avendo guadagnato la terza posizione, si ritrova secondo e quindi campione con ancora una prova da disputare. Appuntamento che, tra l’altro, potrebbe saltare per la concomitanza della nascita della sua prima figlia, prevista proprio in quei giorni.
Entra in scena anche lo svizzero Marco Fumarola (Ducati) risalito fino alla terza piazza che prova anche ad attaccare Bobbiesi ma poi desiste accontentandosi di salire sul podio. Quarto chiude Pedrosso e quinto Tomaselli. Da segnalare che Montagnin dopo l’ottimo inizio, non ha terminato la gara essendo caduto senza conseguenze all’ottavo giro, quando era quinto.


Classe 600 Avanzata

Alessio Bronzini (Yamaha) vince la gara della 600 Avanzata conducendo con autorità dalla partenza
Alessio Bronzini
Alessio Bronzini

alla bandiera a scacchi; il poleman Andy Rossi (Yamaha), con il secondo posto, si installa al vertice dell’assoluta scalzando il romano Mario Saporito (Yamaha), scivolato al terzo giro, alla 1ª esse, quando era secondo, impegnato nella caccia a Bronzini
Il trentaquattrenne imprenditore torinese è stato estremamente reattivo al verde ed ha imboccato per primo la variante seguito da Saporito, autore di un eccezionale inserimento nella esse. A seguire Rossi è Fabio Buttafarro (Honda), compagno di Bronzini nel Team Cottonbike. Poi la wild card Davide Martini (Kawasaki), Damiano Donelli (Kawasaki) e Mirko Castellani (Yamaha).
Dopo la caduta – senza conseguenze – di Saporito, Rossi e Buttafarro, raggruppati in un fazzoletto, hanno provato ad organizzare l’inseguimento al battistrada; il trentaduenne Buttafarro, titolare della Effebi Design, sponsor del trofeo, è stato rallentato da vibrazioni ai freni mentre Rossi, dopo essere arrivato a mezzo secondo da Bronzini, ha preso un paio di rischi ed ha preferito pensare al campionato. Da parte sua Bronzini, pur cercando di non sbagliare, ha incrementato il ritmo proprio nella seconda parte della gara, riconquistando subito un margine di sicurezza. Protagonista della fase conclusiva il reggiano Donelli che, nonostante fastidiosi problemi alle sospensioni che lo assillavano dalle prove libere, ha spinto – sarà suo alla fine il giro più veloce – riuscendo a prevalere nel duello per il terzo gradino del podio con Buttafarro. Dal 5° posto, in fila, Davide Martini, Roi Fiorentini (Yamaha) e il rimontante Angelo Impagliazzo (Honda). Festa grande per il Cottonbike che conquista la vittoria assoluta con Bronzini (che ringrazia lo staff tecnico della DF Racing e della RS Sospensioni) e quella nella categoria Standard con Buttafarro, e per Andy Rossi, 21 anni, carrozziere a Bardolino (Verona), portacolori di un team familiare, che giungerà all’ultimo round del Mugello nei panni di nuovo capolista.

 

Classe 1000 Avanzata

Sarà il Mugello ha decidere il campione della 1000 Avanzata. Infatti, grazie alla vittoria di Varano, il
Luca Mazza
Luca Mazza

pesarese Luca Mazza (Honda) rimescola completamente le carte e si avvicina al padovano Mario Sorgato (BMW) giunto quarto a seguito dell’errore commesso nel tentativo di attaccare il vincitore a tre giri dal termine della corsa.
Al via è Mazza, scattato con il secondo crono, a bruciare il poleman Sorgato, ma il leader del campionato, poche curve dopo, si riprende la testa della corsa. Sin dalle prime battute si capisce che sarà una lotta serrata fra questi due piloti, infatti al secondo passaggio, dei tredici previsti, Mazza torna a guidare le danze, con Sorgato alla ruota e leggermente più staccati Ettore Carminati e Sebastiano Malanchini entrambi su Kawasaki, quindi la coppia BMW Fabio Iannello e Paolo Menossi e subito dietro in rimonta Tiberio Garattini (Honda).
Si procede in quest’ordine per quattro giri, poi al quinto passaggio, in fondo al rettilineo d’arrivo, Sorgato fa una “staccatona” e va in testa, ma Mazza non si fa intimorire e rimane alla ruota del battistrada, per superarlo nuovamente al giro successivo. La gara è molto bella con i due in continua bagarre, la situazione favorisce il recupero dei due principali inseguitori Carminati e Garattini che nel frattempo ha avuto la meglio su Malanchini. L’epilogo subito dopo la chiusura del decimo passaggio, con Sorgato che prova nuovamente la manovra con la quale era passato a condurre precedentemente, ma questa volta Mazza chiude la porta costringendo l’inseguitore ad andare lungo. Sorgato, con notevole sforzo fisico, riesce a mantenere la moto in equilibrio ma perde due posizioni. Sotto la bandiera a scacchi Mazza precede di pochi decimi Carminati, protagonista di un gran finale, poi terzo Garattini, quindi Sorgato e Malanchini.


Classe 600 Pro

Samuele Cini
Samuele Cini

Dopo aver piazzato la sua zampata vincente al Mugello, Samuele Cini (Yamaha) si ripete a Varano al termine di una gara-thrilling della 600 Pro che provoca qualche immediato strascico polemico, poi rientrato. Ed il ventottenne bolognese, grazie allo zero che figura nella casella dell’ex-leader Emanuele Vidoli (Honda), caduto nel primo giro, diventa il nuovo capoclassifica con il significativo vantaggio di 200 punti alla vigilia del round decisivo del Mugello.
La gara conosce la sua svolta quando non è stato ancora percorso il primo chilometro: Vidoli, partito al comando e subito attaccato da Cini, entra in contatto proprio con l’avversario diretto, perde il controllo della sua Honda e cade, senza poter ripartire.
La collisione sarà ricostruita da protagonisti e testimoni con versioni contrastanti; fatto sta che Cini si può scatenare inseguito prima da Nicola Sartori (Kawasaki) e poi dalla wild card Paride Sereni (Yamaha) che ha rischiato grosso nell’impatto Cini-Vidoli, essendo decollato sulla moto del piemontese, trovata in mezzo alla pista.
Il ventiquattrenne perugino, wild card grazie all’aiuto del Soc Racing di Mario Saporito, si impegna nell’inseguimento di Cini ed il rush sembra dare risultati ma poi Cini, che guida con grande grinta, rimette 3” tra sé e l’inseguitore, filando liscio verso il traguardo.
Al terzo posto risale il ventottenne milanese Emanuele Abati (Honda), che da Vallelunga ha trovato il suo equilibrio ottimale dopo due stagioni da dimenticare, ed è ora la terza forza del campionato.
Cini si impone dunque su Sereni, al terzo podio su altrettante gare disputate, Abati, Massimiliano Bracci (Honda) e Sartori. Ma il bolognese preferisce rinunciare alla festa della premiazione per rispetto dell’avversario Vidoli, in mancanza di un chiarimento sul contatto del primo giro.


Classe 1000 Pro

Fabrizio Leoni
Fabrizio Leoni

Dopo la delusione patita al Mugello (ritiro per un guasto meccanico) il reggiano Fabrizio Leoni (BMW) non fallisce la gara di Varano, anzi trasforma il suo week-end in una passerella trionfale, caratterizzata dal miglior crono nel primo e secondo turno delle prove ufficiali (con conseguente pole position) e dalla vittoria con il giro veloce in gara. I 250 punti incamerati non gli assicurano il titolo ma una certa tranquillità per il gran finale del Mugello.
Come detto allo spegnersi del semaforo Leoni scatta perfettamente, ma il rivale più temibile, il bresciano Danilo Ursic (Honda) poco dopo lo supera e chiude al comando il primo passaggio con l’emiliano incollato alla ruota. I due proseguono per due tornate in questa situazione poi, poco dopo l’inizio del terzo giro il colpo di scena con Ursic che scivola e lascia via libera a Leoni che da questo momento in poi prende saldamente in mano le redini della gara e le manterrà fino allo sventolare della bandiera a scacchi. Alle spalle del vincitore si assiste ad un bellissimo duello durato l’intera corsa fra il pesarese di Fermignano Alessandro Rossi (Honda) e il sassarese di Castel Sardo Libero Peppino Cirotto (BMW). I due si superano più volte con passaggi al limite ma alla fine è il marchigiano ad avere la meglio, anche perché il trentatreenne commerciante sardo preferisce non prendere eccessivi rischi e salire sul terzo gradino del podio, ottenendo il miglior risultato della carriera. Quarto ha chiuso la wild card Lorenzo Erba (Suzuki), mentre molto bella è risultata la lotta per la quinta posizione andata a Marco Para che nella bagarre finale ha superato Roberto Mansuino e Marco Santini, tutti su BMW.
 

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