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L’appuntamento di fine estate con l’enduro solidale è a Gorle, alle porte di Bergamo, con il “Mondiale” organizzato dal Moto Club Chieve e dagli Alpini di Gorle, sotto l’alto “patrocinio” di Giovanni Sala, sei volte campione del mondo di enduro e padrone di casa – anche perché Gorle è il suo paese natale -; il tutto insieme a Ktm Italia e ai supporters del campione bergamasco da sempre legato al marchio austriaco.
Un momento di sport e divertimento per tutti quello andato in scena sabato nel centro sportivo di Gorle: piloti da regionale, insieme a diversi esponenti di punta dell’enduro nostrano ( Simone Albergoni, Alessandro Botturi, Maurizio Gerini, Edoardo D’Ambrosio, Giacomo Redondi). Il ricavato totale della manifestazione andrà, come da tradizione, alla missione "Project Feminin" di Atar, in Mauritania, guidata dalla suora cilena Isolina.
"Project Feminin" si occupa di dare vitto e alloggio a ragazze e giovani donne che si trovano in stato di grave necessità, cura la loro formazione scolastica e quella dei figli, e insegna loro un mestiere affinchè possano imparare ad essere autonome. Dalla comunità enduristica di “Soloenduro” è arrivato un ulteriore contributo di 3.100 euro, grazie a un’iniziativa editoriale che ha coinvolto proprio alcuni campioni e diversi frequentatori del forum.
Formula di gara “ironica”, semiseria e impegnata allo stesso tempo, grazie anche a un’improbabile quanto divertentissima sezione dedicata agli scooter, oltre a quella tradizionalmente riservata alle moto d’epoca, dove non sono mancati i fuochi artificiali, a giudicare da un cappottamento accaduto in una partenza.
La prova vintage è stata vinta da Marco Bono (Mc Oggiono), davanti a Luca Murer, Francesco Guerini, Maurizio Cecconi e Claudio Terruzzi.
E se solidarietà e partecipazione sono essenziali quando c’è la competizione anche l’albo d’oro ha il suo peso, soprattutto se ci sono le firme di campioni mondiali “veri”: da Mario Rinaldi (nella prima edizione) fino a Ivan Cervantes, passando per Stefano Passeri, Alessandro Botturi, Alex Belometti e Thomas Oldrati (2010).
Assente il vincitore dell’ultima edizione, il più scatenato – al cancelletto e sotto il traguardo – è stato Mirko Gritti.
“E pensare che dopo la fase eliminatoria della mattina volevo ritirarmi” ha detto a fine a gara il più piccolo dei figli del grande Alessandro, nella prima parte di giornata solo 19°. Il babbo “famoso”, invece, ha avuto problemi con il cancelletto in una manche di qualificazione, per poi per classificarsi settimo nella gara finale.
Mirko Gritti, invece, ha tenuto dietro per tutta la finale Rudy Moroni e Alessandro Goldaniga, crossisti di razza, oltre a un Roberto Rota in grande spolvero, e un gruppetto di “manette” come Simone Albergoni, Alessandro Botturi, Roberto Pievani e Giacomo Redondi.
Emanuele Vertemati