Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
“Addio Capo!”: Così Ricky Johnson, il funambolico pilota Californiano di motocross, ha voluto ricordare Giorgio Saporiti. Il papà del Fast Cross, infatti, se ne è andato a 82 anni proprio nel giorno della festa del papà. Nella sua Varese. Purtroppo nel silenzio di un periodo che, viste le doverose restrizioni, nega anche il giusto omaggio a chi scompare.
Imprenditore del bello, creativo che ha contribuito a rendere grande il design italiano nel mondo, Giorgio Saporiti era anche un fervido appassionato di motori e, in particolare, proprio della disciplina fuoristradistica. Con il suo Fast Cross ha portato in Italia i campioni più spettacolari degli anni ’80 e ’90, trasformando per qualche giorno la pista di Arsago Seprio in una sorta di capitale per gli appassionati di mezza Europa. Un vero e proprio parco naturale, con colori e fiori a fare da contorno ad un tracciato tecnicamente impegnativo, ma votato sempre allo spettacolo, con salti che resteranno nella memoria di quanti, tra il 1984 e il 2000, hanno potuto assistere ad almeno una delle edizioni del Fast.
“Arrivano gli americani, c’è il Fast Cross” era il motto per quanti da ogni angolo del Paese si mettevano in viaggio per assistere alla competizione ideata e organizzata da Saporiti.
Se ne va un creativo, un architetto che ha scelto di fare impresa e di scommettere sulla capacità italiana di generare bellezza, e se ne va un pezzo di quel motorsport che, purtroppo, ha perso quei caratteri romantici e temerari che personaggi come Giorgio Saporiti hanno saputo interpretare al meglio.