Al via la ventesima edizione del Sardegna

Al via la ventesima edizione del Sardegna
4 maggio 2006
IL Rally compie quest’anno 22 anni anche se l’edizione è la numero 20. Una ricorrenza significativa e molto importante che poche manifestazioni sportive, non soltanto motociclistiche, possono vantare in Italia e in Europa e che testimonia un costante successo dovuto a chi ha creduto in questa gara. A chi, anno dopo anno, non si è arreso alle mille difficoltà e ha saputo mantenere intatto il fascino di una competizione che ha rischiato di scomparire dal calendario internazionale e che ora invece quest’anno festeggia l’ingresso nel grande circus del Campionato del Mondo come unica prova che si disputa in Europa. E ritorna al grande rally avventura con partenza dalla penisola (Autodromo di Vallelunga) e un percorso da un capo all’altro dell’isola. Da Cagliari a Santa Teresa Gallura attraverso la Sardegna più affascinante e meno nota, ma tanto amata dai mototuristi e fuoristradisti: il Nuorese, la Barbagia, l’Ogliastra ed infine la Gallura. Un percorso che come ogni anno i piloti definiscono un paradiso naturalistico tutto da scoprire. Un paradiso che sta nel cuore della Sardegna: la Barbagia. È una bella e lunga storia che iniziò nel lontano 1984 su un percorso a zig zag da Olbia a Cagliari passando per Alghero, Cala Gonone, Villasimius, Chia, attraversando tutta la Sardegna su sentieri impervi di montagna. L’idea fu dei fratelli Guido e Renato Zocchi di Gallarate, appassionati di motociclismo che trovarono la preziosa collaborazione del Moto Club Gonnesa, presieduto da Chicco Casti che già collaborava con loro organizzando meeting motociclistici sul campo da cross di Gonnesa. Nell’organizzazione fu subito coinvolto, come addetto stampa, il giornalista Gian Giacomo Nieddu. E da quel lontano 1984 entrambi questi personaggi sono ancora nello staff dell’organizzazione del Rally con gli stessi ruoli di ventidue anni fa. Quell’anno Renato Zocchi era reduce dalla Parigi Dakar. La sua idea fu quella di trasferire in Europa lo spirito di avventura del grande rally africano e soltanto la Sardegna poteva offrire il territorio adatto. Grandi spazi, paesaggi selvaggi ed affascinanti, montagne e foreste nell’interno e grandi spiagge. Non era l’Africa della Dakar ma aveva un fascino unico, irripetibile in altre regioni, se è vero come è vero, che qualche anno fa il compianto e sempre presente Fabrizio Meoni ha definito la Sardegna, la “mia Africa”. E Meoni era uno che se ne intendeva. www.rallydisardegna.org Per qualche edizione si chiamò anche Rally d’Italia e per qualche edizione partì dalla penisola e alle moto si aggiunsero anche le auto fuoristrada. Un esperimento che pur aggiungendo interesse alla gara non fu giudicato essenziale per cui si ritornò alla competizione riservata alle moto con un successo sempre maggiore testimoniato anche dall’albo d’oro dei vincitori. Poi l’organizzazione è passata di mano. Dal Moto Club Gonnesa al Moto Club Sardegna da Chicco Casti a Gian Domenico Nieddu che vi partecipò su una Gilera 125 nel 1985. Da allora il Rally è cambiato ed è cresciuto. Oggi il “Sardegna”, come viene chiamato comunemente dalla stampa specializzata, non è soltanto una grande gara motociclistica, prova del campionato del mondo insieme ai grandi rally fuoristrada dell’Africa e del Sud America, nella quale gli amatori possono confrontarsi con i grandi campioni mondiali, ma è anche un tuffo nella magia di una terra che molti definiscono magica. Nello spirito e nella volontà del presidente del Moto Club Sardegna Gian Domenico Nieddu, che da sei anni ha preso in mano tutta l’organizzazione portandola al Campionato del Mondo, c’è in primo luogo la Sardegna. Non soltanto come “territorio di gara” ma come terra da scoprire e valorizzare anche attraverso lo sport, grazie agli sponsor istituzionali della Regione Autonoma della Sardegna e degli sponsor privati, nazionali e regionali, che, anno dopo anno, investono parte dei loro budget pubblicitari in questa manifestazione grazie allo spazio che ha saputo guadagnarsi sui media italiani e stranieri. Uno spazio che quest’anno, con il Mondiale, crescerà ulteriormente. IL PERCORSO Come recita lo slogan pubblicitario, il percorso del Rally di quest’anno è in paradiso. Con questo si intende sottolineare quanto bella, unica ed ancora incontaminata sia la splendida terra sarda. Terra che da molti anni oramai ospita i più grandi piloti di questa fantastica kermesse, ma anche i più simpatici amatori che il Rally di Sardegna abbia mai conosciuto. Come ormai noto, il percorso per i piloti è segreto. I piloti ricevono alla partenza il Road-book attraverso il quale scoprono, passo dopo passo la strada da percorrere. Il Road-book è veramente uno strumento importante, perché consente un’ottima navigazione in piena sicurezza, e proprio per questo motivo esso viene realizzato con il massimo scrupolo dalla organizzazione che pensa giustamente a tutto, nel segnalare il più piccolo ostacolo, il dosso o qualsiasi altro significativo dettaglio. Il percorso non più a margherita, si snoda da un capo all’altro dell’isola. Da Cagliari a Santa Teresa Gallura attraverso le province di Cagliari, Nuoro, Ogliastra e Olbia-Tempio, privilegiando il Sarrabus, la Barbagia e l’Ogliastra, che saranno sede di quattro delle sette tappe: due a Gavoi e due a Tortolì. Prevede oltre 1300 chilometri di sentieri e sterrati con un’ultima tappa di ben 362 chilometri.. E’ prevista per il pubblico un’informazione quotidiana che grazie al sito internet consentirà di vivere pienamente le fasi più spettacolari e suggestive della 20^ edizione e di conoscere i luoghi più emozionanti dai quali osservare la gara. L’accesso è gratuito. I PROTAGONISTI I grandi campioni ci sono tutti. Sono i primi nella classifica del Campionato del Mondo dopo le due prove disputate in Argentina e in Tunisia, che per la prima volta, proprio in Sardegna , si troveranno di fronte . I nomi dei campioni sono noti. Sono gli africani che dopo le fatiche delle lunghe e spesso incredibili cavalcate nel deserto, vogliono provare anche l’emozione e il fascino della sfida europea nel cuore del Mediterraneo. Sono le stelle del firmamento del motociclismo fuoristrada mondiale. Il catalano Marc Coma, campione del mondo in carica, vincitore del Rally di Sardegna 2005, vincitore della Dakar 2006 che ha vinto la prima prova mondiale 2006, cioè il Rally por Las Pampas in Argentina ma non ha corso però la seconda prova al Rally di Tunisia. Per questo nella classifica del Mondiale 2006 deve dividere il secondo posto con il connazionale Isidre Esteve Pujol, vincitore in Tunisia, ed entrambi però in classifica sono soltanto secondi dietro il francese David Casteu che guida il Mondiale grazie ai due secondi posti conquistati dietro ai due spagnoli in Argentina e Tunisia. I due catalani costituiscono quella che gli spagnoli hanno battezzato prima la grande armada e poi ribattezzarla la “invincibile armada”. Anche se i due campioni corrono per due distinti team Ktm. Marc Coma per il KTM Repsol e Isidre Esteve Pujol per il Team KTM Factory che fa capo alla casa madre austriaca. Tutti e tre si scontrano per la prima volta proprio al Rally di Sardegna, che sarà decisivo per stabilire chi dei tre guiderà la classifica prima del prossimo appuntamento in Marocco, un altro rally africano molto agevole per gli spagnoli. Oltre al campione francese a rendere la vita difficile alle due star catalane, c’è anche il sorprendente norvegese Pål Anders Ullevålseter, anche lui su Ktm, quarto nella classifica Mondiale grazie ai 20 punti conquistati nel massacrante Rally por Las Pampas in Argentina, deciso a dimostrare che si può essere campioni di rally non soltanto in Francia, Spagna e Italia ma anche nei paesi freddi del Nord Europa. Ed altrettanto può dirsi del polacco Jacek Czachor che punta al mondiale nella classe 450 partendo da un ottimo secondo posto grazie ai 25 punti conquistati in Tunisia, che gli consentono di eguagliare in classifica il cileno Francisco Renato López Contardo e l’italiano Oscar Polli che guida la pattuglia degli italiani nel Mondiale 450. Una pattuglia tricolore che guiderà anche al Rally di Sardegna, insieme al sardo Maurizio Sanna del Team Il Centauro di Quartu Sant’Elena che per la prima volta entra a pieno titolo nella classifica Mondiale con un eccezionale e meritato ottavo posto, dietro ai grandi campioni. Con il team Il Centauro c’è Enrico Montalbano, altro sardo grande appassionato e fedelissimo del “Sardegna”. E tra gli italiani non potevano mancare i veterani del “Sardegna” Matteo Graziani, vincitore del Rally per ben quattro edizioni (un record finora imbattuto), alfiere de “Il Team” guidato da Enzo Campione, altro grande appassionato del Rally sardo, tutti rigorosamente su Ktm. Graziani insegue da tempo la cinquina e nelle ultime edizioni gli hanno sbarrato il passo Mancinelli (quest’anno assente) e Marc Coma, ma nei rally si dice “mai dire mai” e Graziani ci crede ancora. Ancora tra gli italiani meritano un citazione nell’ordine il veterano Fabio Fasola, vincitore del Rally nel lontano 1988 ed ora general manager del team e della scuola di motociclismo fuoristrada che portano il suo nome e che quest’anno vuole sfidare i grandi campioni montando nuovamente su una Ktm, schierando in corsa anche i sardo Luca Manca del Moto Club Sorso, Federico Ghitti, Giorgio Cristofori e Stefano Frassini. Insomma una pattuglia fasolana agguerrita e ben guidata da un campione intramontabile. Infine tra gli italiani da tenere d’occhio (è il caso di dire attenti ai quei due) Niccolò Pietribiasi e Paolo Ceci su Aprilia del Team Giofil Aprilia 3000 che per il ritorno nei grandi rally ha scelto proprio il Rally in terra sarda. Con questi nomi del firmamento rallystico mondiale lo spettacolo è assicurato in un sfida che per la prima volta quest’anno li vede tutti in corsa per il titolo mondiale. I NUMERI DEL RALLY Piloti in gara 38 Piloti sardi 4 Nazioni rappresentate 8 Nazione più rappresentata Italia La marca di moto più presente Ktm Team partecipanti 18 Meccanici assistenti e accompagnatori 90 Persone impegnate dell’organizzazione 150 Medici 15 Cronometristi 14 Commissari FMI Italia 5 Commissari FIM Internazionale 1 Apripista 4 Chilometri del percorso 1338 Chilometri settori selettivi 320 Chilometri percorsi per ricognizioni 10000 Mezzi impegnati (auto, moto, ambulanze, camper, elicottero) 80 Settori selettivi 11 Province interessate 6 Comuni attraversati 70 Siti internet con news 40 Premi e trofei 70 Recordman di vittorie (4) Matteo Graziani I
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