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La scelta di far correre le 600 Supersport - sia pure chiamate Formula X-treme - nella titolatissima 200 miglia di Daytona, nell'ormai lontano 2005, è stata forse una delle decisioni più impopolari dello sport motociclistico statunitense. Fortemente voluta da una delle case partecipanti (guarda caso, quella che all'epoca investiva e vinceva di più nella formula) ma appoggiata per motivi di sicurezza da gommisti e tollerata con qualche mugugno dalle associazioni dei piloti, la normativa regolamentare verrà finalmente revocata a partire dalla prossima stagione.
Teatro dell'annuncio è stato la conferenza stampa tenuta ieri proprio alla Daytona International Raceway, che questo weekend ospiterà l'edizione 2014 della 200 miglia nonché la prima prova del Campionato AMA. Tutti hanno accolto la notizia con favore, anche se qualcuno fra i piloti ha sollevato qualche dubbio per la pericolosità della pista e per il maggiore stress fisico di una gara tanto lunga su un ovale. Le Superbike attualmente corrono infatti sul corto, con un solo banking, da 2,9 miglia e su una distanza ridotta; il ritorno alla 200 miglia farà si che la classe regina debba impegnarsi sul lungo, con due paraboliche e 3,51 miglia di lunghezza.
Il massimo carico di lavoro sarà ovviamente per il gommista, Dunlop. Mike Buckley, portavoce della Casa anglogiapponese, ha rassicurato i presenti chiarendo come la riasfaltatura del tracciato abbia risolto buona parte dei problemi di sicurezza riscontrati a suo tempo, e il resto l'ha fatto l'evoluzione tecnologica delle coperture, con temperature delle gomme in costante calo. Le previsioni sulla base delle analisi di temperature ed usure registrate in gare da 15 giri farebbero pensare alla possibilità di avere quattro soste ai box sulla 200 miglia, una soluzione che Dunlop ritiene più che accettabile.
Presente alla conferenza anche Scott Russell. Il pilota della Georgia, Campione del Mondo 1993 con la Kawasaki ZXR750 del team Muzzy, aveva fra i suoi soprannomi Mister Daytona per le sue cinque vittorie sul tracciato della Florida. Quella del 1995, vale la pena di ricordarlo, ottenuta nonostante una caduta al primo giro con una storica rimonta aiutata, a dirla tutta, da un'uscita della Safety Car con tempismo a dire poco sospetto che ricompattò il gruppo.
Russell, che avrebbe 50 anni al momento di prendere il via, è apparso in forma smagliante e lui stesso ha confermato il suo ottimo stato psicofisico, avendo continuato tra l'altro a partecipare sporadicamente alle gare fino al 2010.
«Per adesso si tratta solo di chiacchiere, ma amo questo sport e in passato si sono già visti rientri clamorosi come quello di Eddie Lawson. Se ci fosse l'opportunità giusta - con la moto giusta e il team giusto - ci farei un pensiero pià serio»
I colloqui con gli organizzatori sembrano più seri di quanto non voglia lasciar trasparire Russell, che pare avere idee molto precise in testa.
«Non ho intenzione di venire qui a fare tappezzeria, se dovessi tornare mi piacerebbe avere una reale possibilità di vincere. Come ho già detto sono in gran forma - non corro da diverso tempo ma Daytona per me è un posto speciale e potrebbe venirne fuori una storia bellissima. Potrei aiutare come richiamo per tanti fan. Insomma, ci penseremo seriamente - è cosa buona che ci sia ancora un anno di tempo, ci dà modo di mettere le cose in fila. Lo so, alla mia età è una follia. Ma sono qui per aiutare a riportare in alto questo sport in qualunque modo possibile!»
Dopotutto, chi non vorrebbe rivedere il sorriso spiritato di Scott a fine gara?