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Il pilota australiano Anthony West, da tempo arrabbiatissimo con la FIM, ha postato su Facebook un durissimo attacco contro la Federazione, prendendosela anche con Rossi e con Marquez. West era stato sospeso per doping nel 2012: concluso il GP di Francia in Moto2, trovato positivo alla metilexaneamina fu squalificato per un mese. Ritornò in pista in SBK nel 2016, due anni dopo passò alla Supersport, nel 2018 venne squalificato anche lì per un presunto doping.
L’anno scorso il fattaccio: nonostante la sospensione, West si iscrisse al campionato Brasiliano Superbike con una Kawasaki, ma nel mese di giugno, segnalato dalla FIM ai brasiliani, fu costretto ad annunciare il ritiro dalle competizioni motociclistiche. Ora, a distanza di mesi, è tornato a gridare la sua protesta, e stavolta si è lanciato anche contro Marc Marquez e Valentino Rossi, colpevoli a suo dire di aver vinto irregolarmente e con la complicità della Dorna.
Queste le sue dichiarazioni, che naturalmente hanno sollevato un gran polverone sulla rete.
“Queste persone corrotte sono fuori controllo e vogliono distruggermi. Ho corso in Brasile un campionato che non era affiliato alla FIM. Ora inventano le proprie regole come se avessero il controllo su di me… Odio la vita com’è e stavo cercando di fare del mio meglio per guadagnare qualcosa. Cacciato da casa da mio padre. Non ho soldi. E non riesco a trovare un lavoro dignitoso poiché tutto quello che ho fatto nella mia vita è stato sprecare il mio tempo a correre in moto. Che perdente sono!
“Hanno permesso a Marc Marquez di vincere un campionato Moto2 consentendogli di barare con la sua centralina. Quando la squadra di Tom Luthi è andata a lamentarsi gli hanno risposto che la Spagna aveva bisogno di un nuovo campione. Dovevano accettare il 2° altrimenti non avrebbero gareggiato l’anno prossimo“.
“Hanno permesso a Rossi di vincere nella 500cc (tutti i campionati della 500cc, scrive esattamente n.d.r.) dandogli pneumatici speciali realizzati per le piste su cui correva. Tutto ciò che vedi è falso e controllato. Non credere a tutto ciò che vedi. Controllano chi vince le gare e chi no. Sono così fottutamente arrabbiato. Ho altre 100 storie come queste da raccontare. Mi arrendo. Avevo programmato di tornare a correre a settembre. Io odio la vita. Fottiti di nuovo FIM“.
Antony West è molto depresso e arrabbiato, molti sapevano che si era cacciato in serie difficoltà economiche e stava attraversando un periodo delicato. La sensazione è che si sia spinto molto in là. Le sue parole daranno fiato a chi ha visto e vede complotti un po’ dappertutto.
Può esserci qualcosa di vero in ciò che dichiara West? Vero magari no, di verosimile forse sì. Che nei primi anni nella top class Valentino abbia goduto di qualche vantaggio a livello pneumatici è noto, anche se non è stato il primo tra i piloti di vertice ad essere in qualche modo agevolato con la prima scelta e talvolta con gomme speciali. Da Ago fino a Sheene, Spencer e Doohan la lista dei campioni “favoriti” è lunga, come del resto è abbastanza logico che sia: il gommista sviluppa e lo fa con i più veloci e sensibili, tanto più in regime di “plurigomma”. Il resto è una conseguenza. Il punto è: ha vinto i campionati per quello? La risposta è sì soltanto per coloro che non lo amano.
E lo stesso vale per Marc Marquez. In Moto2 lo spagnolo aveva spesso la moto un po’ più veloce delle altre, lo ricordiamo tutti, ma ci sono tanti fattori che possono determinare una situazione del genere, a cominciare dall’aerodinamica e dal peso del pilota e finendo con gli interventi tecnici che la squadra può fare per migliorare anche una Moto2. C’è qualcuno che può dimostrare che Marc Marquez abbia vinto il titolo per quello, o sia diventato il fenomeno che è per merito di una centralina?
E’ vero, il nostro sport è fatto anche di piccole cose, di dettagli che naturalmente possono volgere a favore di un pilota o dell’altro. Però quelle che sono andate dalla parte dei perdenti sono state dimenticate, mentre quelle che favoriscono i vincenti sono spesso utilizzate per negare un’evidenza: il talento, purtroppo, non è uguale per tutti.