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Behnaz Shafiei, 26 anni, Suzuki RM-F 250. Non è una partecipante al WMX, né alle formule minori, ma un’appassionata motociclista iraniana. In un paese dove lo sport al femminile è a dire poco malvisto, e la legge vieta tout court alle donne di guidare una moto, Behnaz non si arrende e, aiutata dai compagni di squadra si rifugia sulle montagne a una quarantina di chilometri da Teheran per allenarsi e divertirsi.
Una sfida pericolosa? Si, ma anche un rischio ragionato, perché da quando è stata protagonista di un servizio televisivo la Shafiei è diventata molto popolare, ed un simbolo della lotta per l’emancipazione femminile che trova un minimo di sponda nelle politiche governative attuali. E il fatto che tanti media esteri stiano riprendendo la sua storia potrebbe contribuire a cambiare qualcosa.
Protagonista di una passione nata in giovane età, Behnaz vorrebbe correre anche in patria, mentre al momento è costretta a partecipare solo a competizioni fuori dall’Iran, dove la legge vieta alle donne di prendere parte alle competizioni motoristiche. Ma qualcosa sta cambiando e la Shafiei (che vive nel mito di Laleh Seddigh, la prima donna pilota della storia iraniana) potrebbe finalmente percorrere davvero le sue orme.