Campionato Italiano Motorally a Gemmano

Il Motoclub Montefeltro ha organizzato una gara con un bel percorso particolarmente tecnico, un fettucciato da ripetere due volte e due belle linee
16 aprile 2015

Gemmano è un piccolo borgo nel cuore del Montefeltro con alle spalle una storia millenaria. Anticamente era famoso per le sue miniere di zolfo che veniva usato per catramare lo scafo delle imbarcazioni. Dall’alto della sua rocca si gode di un panorama mozzafiato sulla piana di Rimini. La sua posizione strategica è sempre stata importantissima nel collegamento Nord – Sud del nostro paese . Ne fa da sé che il suo controllo nelle varie epoche sia sempre stato fondamentale. Nella seconda Guerra Mondiale Gemmano era il principale caposaldo della famosa Linea Gotica, la difesa che i tedeschi opposero all’avanzata degli alleati. Per questa ragione fu al centro di una furibonda battaglia, nell’autunno del ’44, che durò diversi giorni e ne portò alla completa distruzione tanto da essere definita la Montecassino dell’Adriatico. Impressionanti le immagini della cittadina, prima e dopo i bombardamenti, esposte nella sala del Comune dove si sono svolte le O.P.

Venendo ai tempi nostri , il Motoclub Montefeltro ha organizzato una gara con un bel percorso particolarmente tecnico, un fettucciato da ripetere due volte e due belle linee. Purtroppo la morfologia del terreno, molto particolare, ha fatto si che in molti punti ci fossero ancora dei tratti fangosi che si sono rivelati, per molti piloti, delle vere e proprie trappole.

Graziani in fase di "allestimento" della piazzola
Graziani in fase di "allestimento" della piazzola
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Il Paddock, in questa occasione, era particolarmente “esploso“ per tutto il paese. Ognuno si è arrangiato come ha potuto. Chi davanti al Campo Sportivo con i furgoni in bilico, vedi Botturi . Chi , addirittura, nel piazzale davanti al Cimitero, come Red Moto ed il Fast Team, situazione abbastanza comoda ma distante un paio di chilometri dal centro delle O.P. Matteo Graziani, per riuscire a stare ad una distanza accettabile, si è preparato personalmente, in pochi minuti, la piazzola. Forte della propria esperienza nel campo (agricolo), armato di decespugliatore ha realizzato il tutto in un incolto a bordo strada.

Edo Mancini è sicuramente il personaggio più caratteristico del Borgo. Grande appassionato motociclista, con alle spalle un passato nel Trial, è uno dei massimi cultori della Storia di Gemmano. Il suo piccolo ma interessantissimo Museo è una rassegna di veicoli militari fedelmente ricostruiti in scala. Molto belle le piccole moto 1:1 in dotazione ai parà americani perfettamente funzionanti. Con una di queste, il sabato, il buon Edo girava per i paddock in perfetta tenuta dell’epoca.

Edo Mancini
Edo Mancini

Anche questa volta la gara non ha avuto storia. Jacopo Cerutti ha dominato in modo impressionante dando a tutti gli altri distacchi imbarazzanti. L’unico che ha tentato di resistergli è stato Alessandro Botturi ma alla fine ha dovuto cedere al giovane alfiere della Honda Red Moto. Jacopo sta sempre più diventando il piccolo Marquez del Motorally. Le ragioni del suo successo vengono da molto lontano: qualche esperienza nel Motocross, una brillante carriera nell’Enduro e soprattutto alle spalle un personaggio del calibro di Angelo Fumagalli che praticamente lo segue dai tempi della BMX. Angelo negli anni ottanta, agli albori del Motorally, con ben quattro titoli nel gruppo B del Trofeo ha fatto la storia della disciplina.

Gemmano è anche terra di rallisti che sono diversi e di ottimo livello. Alex Zanotti non ha certo bisogno di presentazioni, con una bella collezione di titoli in varie discipline. Dakariano dai tempi dell’Aprilia ora pilota ufficiale della TM e soprattutto grandi risultati nel Mondiale Baja. Per lui in gara un bel primo di classe nella 250 2t. Nell’assoluta, però, e stato sopravanzato dall’altro gemmanese Filippo Ciotti che ha staccato una splendido quarto assoluto. Posizione che in altre occasioni avrebbe potuto essere una medaglia di legno ma, visti i valori in campo, vale molto più di quello che sembra. Anche il Team Rieju delle piccole cinquanta del MC Montefeltro vanta due piloti più o meno locali: Raul Budellini e Filippo Magnani. Siccome in loco ci deve essere un’aria davvero speciale per le manette Filippo ha fatto una bellissima gara con dei tempi nel fettucciato a livello dei migliori. Alla fine è stato premiato con una targa in memoria di Montebelli. Massimo Montebelli è scomparso ormai da qualche anno ma il suo ricordo è sempre vivo nel cuore degli amici del Montefeltro e di tutti quelli che gli hanno voluto bene . Sulla strada per Gemmano si passa per Coriano terra di quell’altro grandissimo personaggio che era Marco Simoncelli. All’ingresso del paese campeggia un grande immagine dell’indimenticato Campione.

Il ricordo di Simoncelli è ancora molto vivo nel Montefeltro
Il ricordo di Simoncelli è ancora molto vivo nel Montefeltro

Sfortunatissimo Glauco Ciarpaglini a causa di un taglio involontario di percorso, tra l’altro ininfluente, è stato penalizzato gettando così al vento il terzo assoluto e primo di classe guadagnato sul campo.

Quattro le ragazze in gara con la new entry di Florence Clementi, moglie ed amica d’arte (Stefano Pazzagli e Valentina Spoletini). Per loro grosse difficoltà sul percorso e problemi tecnici soprattutto per Valentina che nonostante l’impegno profuso è finita fuori tempo massimo. Alla fine ha scoperto di avere un grosso buco nella cassa filtro e di avere la stessa inondata dal fango. Nessun problema invece per Serena Ghione ritornata ai Rally, dopo una sbandata per l’Enduro, ha messo in mostra la solita grinta con una precisa navigazione.

Altra grossa disavventura per Max Fignani: la sua Africa Twin si è letteralmente spezzata in due. Dopo la rottura del manubrio a Scarlino la sfortuna continua a perseguitarlo. Max è riuscito a portare la moto in un punto recuperabile viaggiando a passo d’uomo con il mezzo tenuto assieme dai soli collettori dei carburatori ed i manicotti dei radiatori. Impressionante, sempre nella 1000, il passo di Andrea Rossi che anche in questa occasione ha portato il suo KTM 990 ai vertici della classe con una prestazione eccezionale anche in assoluta. Doretto invece ha patito un po’ di più il percorso decisamente un po’ troppo enduristico per i suoi gusti e le dimensioni della sua bellissima BMW.

Continua il trend positivo del Campionato Italiano Motorally. Il numero dei partecipanti è in continuo aumento e l’arrivo di grossi calibri dal mondo dell’Enduro qualifica sempre di più la disciplina. Il controllo e la sicurezza in gara sono sempre più accurati. Le Comunità locali sono sempre ben disposte con gli organizzatori e per gli appassionati è l’occasione per fare delle giornate di vero fuoristrada in luoghi incantevoli e con tutte le carte in regola. Sarebbe ora di cercare di alzare un po’ l’asticella cercando di coinvolgere altri paesi nell’organizzazione di questo tipo di gare magari fino ad organizzare un piccolo Campionato Europeo. Inizialmente si potrebbe aprire una delle nostre manifestazioni ai piloti stranieri per far loro toccare con mano la nostra realtà. Avere orizzonti più ampi darebbe un’ulteriore carica a tutto il movimento.

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