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EL ALAMEIN – La tredicesima edizione del Pharaons Rally è giunta al termine, con la fantastica vittoria di Francisco Lopez nella classe 450 sulla sua Aprilia Tuareg 4.5. Il cileno è secondo assoluto, staccato di soli otto minuti dal vincitore Marc Coma e dalla sua 690: una grande prova del potenziale della Tuareg 4.5 e del talento di Chaleco.
Il Team Aprilia Giofil iniziò proprio dal Pharaons 2008 l’avventura nei rally raid e dopo due anni di duro lavoro di ingegneri, piloti e l’intero team, hanno ormai raggiunto un livello di preparazione invidiabile.
Il 2010 è iniziato con il fantastico terzo posto alla Dakar, poi è proseguito con I problemi di consumo accusati anche in Dubai. La vittoria assoluta in Tunisia è stata invece qualcosa di storico, con la prima vittoria del cileno in un rally africano, ottenuta contro le 690.
Ora in Egitto Chaleco ha dimostrato, se ce ne fosse bisogno, il potenziale suo e della moto: è stato in testa per quattro tappe, ed ha dovuto abdicare solo a Coma nelle ultime due velocissime giornate, certamente adatte alle moto di maggior cubatura.
Aprilia ha inoltre vinto anche la terza tappa con Gerard Farres.
Sfortunatamente sia lo spagnolo che Alex Zanotti sono stati costretti al ritiro per cadute, rispettivamente nella quarta e quinta tappa.
Matteo Graziani è tornato invece con successo alle gare africane dopo un’assenza di due anni ed ha corso una gara molto regolare, ottenendo il sesto posto assoluto e il terzo nella classe 450.
Dopo quest’eccezionale Pharaons Rally il team Aprilia Giofil si concentrerà immediatamente sulla prossima Dakar. Tutti I top driver avranno moto di 450 cc, quindi la battaglia si preannuncia infuocata.
Chaleco Lopez: “Sono contento. Le ultime due giornate non erano per nulla adatte alle 450, ma aver comandato la classifica per quattro tappe è di ottimo auspicio per la prossima Dakar. Sono secondo nel Mondiale della 450 ed ho vinto la classe qui. Di più non si poteva pretendere.”
Matteo Graziani: “Per tutta la gara sono stato attento a non fare errori. Ho dovuto riadattarmi ai ritmi delle gare africane e alla nuova moto, così non aveva senso rischiare. Alla fine il podio della 450 è comunque un risultato di rilievo.”