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Con il passaggio alla cilindrata inferiore per tutti i piloti elite, la lista dei contendenti per la vittoria, così come le moto capaci di arrivare in vetta sono aumentati notevolmente rispetto al rally dello scorso anno. La domanda che nasce spontanea è se ci troviamo di fronte alla fine di un’era, quella in cui KTM ha dominato le ultime nove Dakar.
L'azienda austriaca dovrà affrontare una concorrenza molto più agguerrita nel 2011, ma ha mantenuto argomenti quanto mai validi per non farsi trovare impreparata alla nuova sfida. Il know-how tecnico acquisito nel corso degli anni ha permesso ai progettisti KTM di sfornare una 450cc sicuramente competitiva per la gara più importante dell’anno. Inoltre KTM ha mantenuto le due superstar dei rally, Marc Coma e Cyril Despres, che assieme hanno vinto le ultime cinque edizioni. Le indiscusse capacità di guida, e di gestione delle proprie forze e della tattica di gara saranno senza dubbio determinanti nel rinnovato duello tra il catalano e il franco/andorrano. Nell’unico confronto diretto prima della Dakar, con la nuova 450, è stato il francese a prevalere.
Ma alcuni outsider potrebbero trasformarsi in sorprese per la vittoria, a cominciare dal norvegese Pal Anders Ullevalseter, secondo assoluto lo scorso anno.
Nella lista dei favoriti non può mancare Aprilia, che ha fatto un debutto straordinario nel 2010, con Francisco "Chaleco" Lopez terzo assoluto sul traguardo di Buenos Aires. Se il cileno, che quest’anno ha vinto il Rally di Tunisia ed è terminato secondo al Pharaons Rally, continua a progredire, sarà certamente un cliente molto scomodo per Coma e Despres. L'azienda italiana ha un altro candidato in grado di puntare in alto: si tratta di Alain Duclos, che ha concluso sesto lo scorso anno. Senza contare i catalani Gerard Farres e Joan Barreda e il sammarinese Alex Zanotti.
Tra i rivali di KTM, Yamaha è stata la casa che ha corso con la 450 per maggior tempo e sarà in gara con una moto molto rinnovata per il 2011. I frutti di questi investimenti potrebbero avvantaggiare Helder Rodrigues (4° nel 2010), ma anche Jonah Street (7°) e Jordi Viladoms, ingaggiati entrambi dalla casa giapponese, che andranno a fare compagnia ad Olivier Pain (9°).
La sfida delle 450 è altrettanto importante per David Casteu e per il suo Team Sherco, fresco vincitore del titolo Mondiale di categoria; il nizzardo ha vinto la tappa di apertura della Dakar 2010, ma poi si è ritirato due giorni dopo per una grave ferita alla coscia.
Già presente con Frans Verhoeven, BMW ha alzato le proprie ambizioni con l’ingaggio di David Frétigné. Ma il francese non sarà al via a causa dell’incidente occorsogli in Marocco, così il suo posto è stato preso dal brasiliano Zè Helio (12° nel 2009). Il pilota Honda con le maggiori chance è lo specialista delle Baja americane, Quinn Cody, che fa il suo debutto alla Dakar. Per il titolo di miglior rookie, Ivan Boano sulla Beta allestita nella “Boano Factory” sarà un pilota da non trascurare. Debutto alla Dakar anche per Rieju, con il nostro Filippo Ciotti.