Dakar 2006, le novità sono rivolte soprattutto alla sicurezza
19 aprile 2005
In attesa di definire date e itinerario, la Dakar 2006 sta già studiando le soluzioni da adottare per rendere la competizione ancora più sicura senza sminuire il fascino e l’agonismo che hanno da sempre caratterizzato la maratona euro-africana. Parallelamente alla realizzazione di un percorso consono ad una edizione che vuole essere all’altezza delle aspettative, gli organizzatori della A.S.O. stanno studiando una serie di interventi mirati dettati dalle esperienze maturate nelle precedenti edizioni con l’intento di contribuire al miglioramento della sicurezza dei piloti.
Un obbiettivo impegnativo ma necessario per mantenere intatto il mito della Dakar, articolato su una dozzina di punti che coinvolgono anche gli equipaggi di auto e camion ma concepiti soprattutto per l’incolumità dei motociclisti ufficiali e privati. Senza addentrarsi nei punti specifici, che saranno ufficializzati entro la fine di maggio, possiamo dire che i concorrenti della Dakar 2006 saranno salvaguardati da norme inedite che daranno un nuovo volto alla manifestazione.
Tra questi vanno evidenziati l’adozione di un equipaggiamento protettivo di base obbligatorio per tutti i partecipanti, un diverso ordine di partenza per alternare i primi piloti al via, e tappe con punti di rifornimento obbligatori ogni 250 km per limitare la capienza delle moto e quindi rendere i veicoli più leggeri, maneggevoli e meno stressanti da guidare.
Le novità che interessano la Dakar 2006 riguardano anche l’uscita di scena del direttore sportivo Patrick Zaniroli che ha lasciato l’incarico che ricopriva in seno alla A.S.O. dal 1993. Il general manager Etienne Lavigne sta attualmente formando la nuova squadra di lavoro che si occuperà dell’aspetto sportivo del rally, ad iniziare dall’elaborazione del percorso, e presto se ne conosceranno i nominativi.