Dietro le quinte Michelin alla 24 Heurs di Le Mans

Dietro le quinte Michelin alla 24 Heurs di Le Mans
Tecniche, strategie, mezzi impiegati, pneumatici utilizzati. Lo sforzo prodotto da Michelin nell'ultima 24 Heurs di Le Mans raccontato da dietro le quinte dal nostro inviato
19 settembre 2012

Michelin continua ad investire ingenti risorse nel mondo delle competizioni motociclistiche, nella convinzione che le corse siano un strumento di sviluppo molto efficace per i propri prodotti. Le gare vengono utilizzate dal costruttore di pneumatici francese come vero e proprio banco di prova per testare nuove soluzioni tecniche e nuovi modelli di coperture, per acquisire esperienza e competenze da trasferire in un secondo momento sui prodotti di serie riservati al mercato.

Alla 24 Heurs Moto 20 moto su 55 montavano Michelin


Per questo motivo Michelin ha deciso di partecipare da protagonista anche alla 24 Heurs Moto di quest’anno, fornendo ufficialmente i treni di gomme necessari ad affrontare questa difficilissima gara a tre Team (BMW Motorrad France Thevent, Yamaha GMT 94 Michelin, Monster Energy Yamaha - YART). Complessivamente 20 moto sulle 55 che hanno partecipato alla 24 Huers Moto montavano pneumatici Michelin.

Le tre moto equipaggiate ufficialmente con le gomme del Bibendum sono state seguite per tutta la durata della gara da ingegneri e tecnici Michelin, che hanno costantemente monitorato i tempi sul giro, rilevando ed annotando la temperatura delle gomme od ogni pit stop. Le coperture utilizzate da questi team inoltre dovevano obbligatoriamente essere restituite al costruttore francese non appena venivano smontate dalle moto impegnate in gara. Michelin infatti porterà tutte le gomme utilizzate durante la corsa nel suo stabilimento di Clermont-Ferrand, dove verranno studiate ed analizzate per ricavare informazioni preziose anche per lo sviluppo degli pneumatici di serie.

Cosa significa fornire gli pneumatici per una 24 Ore


Michelin quest’anno è arrivata a Le Mans con alcuni tir, carichi di 1.300 gomme da asciutto e di 600 coperture da bagnato, che, fortunatamente, non sono state necessarie grazie ad un weekend graziato dal maltempo, a cui occorre aggiungere 100 gomme destinate alle fasi di qualifica. Queste coperture sono state conservate per tutta la durata della gara in appositi camion a temperatura controllata, una soluzione
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necessaria per non alterare le proprietà della mescola delle gomme.


Nel paddok l’Azienda del Bibendum ha allestito inoltre una vera e propria officina con 20 tecnici specializzati, pienamente attiva durante tutte e 24 le ore di gara, dove le gomme venivano montate sui cerchi, bilanciate, controllate e gonfiate alla pressione desiderata da ciascun pilota di ognuno dei team. Le coperture infatti vanno montate sui cerchi in maniera impeccabile perché non sono ammessi errori, dal momento che anche solo una pressione di gonfiaggio errata può compromettere seriamente la performance di un pilota in una gara così lunga e difficile.

Le gomme delle gare endurance


I pneumatici slick da gara sono stati gonfiati con aria speciale totalmente priva di umidità, una soluzione adottata per non far variare la pressione durante l’utilizzo in pista. Qualora ci fosse umidità all’interno della copertura infatti questa verrebbe eliminata con il surriscaldamento dello pneumatico e quindi la pressione interna andrebbe inevitabilmente a diminuire. La gomma anteriore da gara veniva gonfiata indicativamente con una pressione a freddo di 2,0 bar, mentre quella posteriore, che deve necessariamente trasmettere maggiore grip, veniva portata ad una pressione compresa generalmente tra 1,2 e 1,5 bar (a freddo).

Le moto della categoria regina del Mondiale Endurance, ovvero le EWC, necessitavano in gara di un cambio gomme all’incirca ogni ora e quindi ogni team ha utilizzato più o meno 24-25 treni di pneumatici per coprire le 24 ore. Le moto della categoria Superstock, dove corrono mezzi molto più simili a quelli di serie da cui derivano, hanno avuto bisogno invece di circa 12-13 treni di gomme per coprire l’intero arco di gara. Questo si spiega con il fatto che le Superstock sono state equipaggiate con coperture differenti, a mescola più dura, ma bisogna tenere presente inoltre che queste moto giravano in gara solitamente su tempi sensibilmente maggiori rispetto alle EWC, stressando quindi meno le gomme.



Nicolas Goubert spiega la filosofia costruttiva degli pneumatici endurance


Nicolas Goubert, Technical Director di Michelin ci ha spiegato la filosofia costruttiva che si nasconde dietro allo sviluppo di uno pneumatico endurance del Bibendum. L’obiettivo è realizzare una copertura non solo che sappia resistere per il maggior numero di giri, ma soprattutto che sia in grado di adattarsi a diverse temperature (escursione termica giorno-notte) e di mantenere le performance costanti durante il suo intero ciclo di vita. Le prestazioni infatti devono essere similari al prodotto nuovo anche quando la gomma è prossima ad essere sostituita.

Meno gomme significa meno soste ai box, meno costi e più rispetto per l’ambiente


In una gara endurance infatti anche un solo giro in più ottenuto grazie a gomme ancora capaci di prestazioni può significare moltissimo. Meno gomme da sostituire inoltre non significa solo meno soste ai box e quindi meno perdite di tempo in gara, ma anche costi più contenuti per i team, che necessitano di un minor numero di treni di gomme per coprire l’intera competizione, garantendo al tempo stesso un impatto ambientale ridotto.

Grazie alla miriade di dati raccolti durante la 24 Heurs Moto e le altre competizioni dove partecipa attivamente, come per esempio il Campionato Spagnolo Velocità (CEV) o il Campionato Superbike francese (FSBK), Michelin è riuscita a ridurre il tempo che intercorre dall’inizio dello sviluppo di uno pneumatico fino alla sua concreta commercializzazione sul mercato ad un anno, mentre prima occorrevano almeno due anni di tempo per vedere realmente un prodotto commercializzato dalla rete di vendita.


Nuovi Pneumatici


In occasione della 24 Heurs Moto di quest’anno inoltre, il costruttore francese ha presentato due nuovi pneumatici dedicati alle competizioni endurance. Si tratta del nuovo pneumatico anteriore Michelin Power Slick C e della nuova copertura posteriore Power Slick + D, due prodotti che si affiancano alla già esistente gamma power slick forti di una mescola ancora più dura.

Michelin Power Slick C (anteriore)


La nuova copertura anteriore Power Slick C è stata studiata per piloti esperti che cercano prestazioni molto elevate durante le competizioni endurance. Secondo l’Azienda francese questa gomma offre il vantaggio di andare in temperatura in tempi molti ristretti, garantendo performance stabili per l’intero arco di utilizzo.

Michelin Power Slick + D (posteriore)


Studiata esclusivamente per le competizioni endurance, questa copertura è stata appositamente sviluppata con l’obiettivo di durare in gara per due interi stint consecutivi. Questa gomma, sviluppata in modo particolare nelle gare del Campionato spagnolo velocità, vuole garantire una rapida entrata in temperatura,

una migliore trazione in accelerazione, un grip più efficace in curva e soprattutto un tempo di deterioramento prolungato.

Entrambe le gomme saranno disponibili a partire da gennaio 2013 e vengono realizzate con un diametro da 17 pollici per soddisfare le esigenze sia dei team della categoria EWC che quelli privati della Superstock.

I risultati di Michelin alla 24 Heurs Moto


L’Azienda del Bibendum si può dire più che soddisfatta dei risultati ottenuti in gara dalle moto equipaggiate con gomme Michelin. La BMW S1000RR n. 99 del Team BMW Motorrad France ha concluso la gara di Le Mans in terza posizione e seconda assoluta nella classifica mondiale 2012, mentre la Yamaha R1 del Team GMT 94 ha chiuso la gara sul Circuit de la Sarthe in quarta posizione. Degna di nota infine la performance della Kawasaki n.33 del Team privato Louit Moto che, equipaggiata in anteprima con la nuovissima Power Slick + D, si è classificata a fine gara in ottava posizione, risultando la prima della categoria Superstock.

Matteo Valenti

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