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Domenica 17 ottobre, nell’ambito dell’Auto Motor Show di Lariofiere, ad Erba (Como), il nostro campione della 1000 Base Stefano Valsecchi è stato premiato come miglior pilota della categoria motociclismo su pista insieme ad altri vincitori di campionati a due e quattro ruote, individuati nella zona di interesse della manifestazione. Per Stefano, che ha ottenuto il riconoscimento non solo per il risultato tecnico ma anche per il fair play che ha dimostrato fuori della pista, un ulteriore, meritato riconoscimento dopo una stagione eccezionale, complimenti!
Pochi sanno che alla vigilia della gara decisiva del Mugello, il leader della classe 1000 Pro, Cristian Serri, è caduto in prova e si è fatto anche male alla spalla destra.
A rivelarlo è lo stesso pilota torinese che poi ha vinto ugualmente il titolo: «Ho dovuto riparare la mia BMW con un po’ di nastro americano, le fascette e qualche martellata - racconta Cristian -. Ma non mi piace piangere ed allora ho detto a tutti che stavo benissimo. Avevo ben presente la situazione, in caso di vittoria di Fadigati a me sarebbe bastato un nono posto, ed ero anche disposto, vista la caduta, a disputare una gara tattica. Poi Simone è caduto al terzo giro e allora, non avendo più niente da perdere, mi sono divertito un po’ nelle retrovie con Piccoli e Carrieri, con i quali mi sono sorpassato più volte».
Cristian Serri, campione della classe 1000 Pro, è nato a Torino il 3 novembre 1976 quindi compirà tra poco 34 anni. Tiene subito a specificare che il suo numero di gara, il 322, nasce dall’unione tra il 3 (suo giorno di nascita) ed il 22 che è quello in cui sono nate sia la figlia sia la moglie
Cristian è cresciuto in mezzo alle 2 ruote perché la sua famiglia da quasi 40 anni ha un negozio con officina nella quale opera come meccanico di moto BMW.
«Da quando avevo 10 anni mi hanno messo sopra una moto da cross – racconta Cristian –
attività che ho proseguito fino ai 20 anni quando ho scoperto la velocità e non ho più potuto farne a meno».
Per tanto tempo Serri passa da un autodromo all’altro, per le prove libere, fino a che, nel 2009, decide di iscriversi al Trofeo Italiano Amatori: «Non avendo mai corso, avrei potuto fare la Base ma, essendo un po’ presuntuoso, ho deciso di misurarmi subito nella Pro, con una Yamaha R1 2008, ed ho chiuso la stagione 4°assoluto a causa di una caduta a Franciacorta».
Nel 2010 arriva finalmente la moto che Cristian sognava da tempo, essendo un appassionato del marchio, la BMW R 1000 SS: «un mezzo strepitoso, è amore a prima vista, non ci penso due volte e mi iscrivo ancora alla 1000 Pro».
«Il campionato evidenza ancora il mio punto debole, la partenza: quasi sempre la sbaglio e, pur partendo sempre nelle prime posizioni, alla prima curva mi ritrovo imbottigliato, intorno alla decima piazza, il che mi costringe a rimontare per risalire fino alla zona podio».
I risultati di Serri sono comunque eccellenti fin dall’avvio: 2° a Misano e a Vallelunga, poi 1° a Franciacorta e al Mugello, 4° all’ultima prova, poi squalificato per un residuo di antigelo nel radiatore. Ma i risultati delle prime 4 gare sono sufficienti per dargli la vittoria nel trofeo.
«Non ho nessun tipo di aiuto – racconta Cristian – se non da mia moglie che mi da una mano a vestirmi e viene a tenermi l’ombrellino quando c’è qualcuno che ci tiene la bambina nel paddock. La moto è il mio lavoro quindi la preparo e la riparo da solo. Sponsor non so cosa siano, posso solo ringraziare la mia famiglia che mi aiuta economicamente anche se non siamo ricchi. Per esempio, come fanno molti altri, per le qualifiche uso le gomme della gara precedente e poi monto un posteriore nuovo per la gara: il nostro è uno sport in cui bisogna stare attenti a non farsi prendere la mano!»
«Ora – spiega Cristian – aspetto che escano i calendari della prossima stagione per decidere cosa fare anche se in testa c’è sempre l’idea della Premier Cup visto che in quell’ultima famosa domenica di settembre, al Mugello, ho fatto anche la wild card nella Open del Premier finendo decimo assoluto con delle gomme mai provate prima su questa moto e stanco morto perché 2 gare in un giorno non sono abituato a farle!»
Paride Sereni, 2° classe 600 Pro
Uno dei più giovani tra i piloti di vertice delle 4 classi del Trofeo Italiano Amatori è Paride Sereni che, infatti, compirà 24 anni il 1 novembre. Paride è nato a Foligno e risiede a Cannara, nel cuore della verde Umbria e, benché sia solo al secondo anno di corse, è stato considerato fin dall’inizio della stagione uno dei grandi favoriti per la conquista dello scettro nella 600 Pro.
Merito sicuramente delle brillanti prestazioni sfoderate nel 2009, all’esordio, quando ha vinto subito al Mugello (evidentemente, la sua pista preferita) ed è salito sul podio sia a Magione sia a Vallelunga pagando però a caro prezzo le scivolate in cui è incappato a Misano e a Franciacorta.
Di nuovo in sella alla Yamaha R6 preparata dal “mago” perugino Roberto Bevilacqua (“un fratello maggiore più che team manager” commenta con riconoscenza Paride), Paride ha iniziato la stagione 2010 con un clamoroso doppio zero. Ma mentre a Misano è stata una scivolata, quando era secondo, ad estrometterlo dalla classifica, a Vallelunga Sereni si è confrontato con la propria coscienza ed ha preso la decisione sicuramente più difficile della sua ancor breve carriera.
«Dopo l’incidente in cui ha perso la vita Giovanni Bicchierini, dopo aver visto il dolore, la disperazione sul volto della moglie di questo pilota, avrei voluto rinunciare anche alle prove” racconta Paride. “Poi ho trovato la concentrazione necessaria per le qualifiche e ho ottenuto la pole. Ma la domenica mattina non me la sono sentita di disputare la gara, mi sono consultato con papà Egidio e mamma Roberta (che insieme al fratellino adottivo Raul, di 5 anni, lo seguono a tutte le corse), ho sentito anche Bevilacqua, che ha pienamente condiviso la mia scelta, e sono rimasto a bordo pista».
In quel momento Paride ha dimostrato di essere un uomo e un pilota e quindi la svolta che ha impresso alla sua stagione gli è sicuramente pesata di meno.
Terzo a Franciacorta, dopo aver ottenuto la pole position, dove ha lottato come un leone con Galasso e Clivio, il futuro campione, che ha pubblicamente espresso la sua ammirazione e stima per l’avversario, Paride ha realizzato un doppio capolavoro al Mugello dove ha fatto suo sia il miglior tempo nelle qualifiche (portando a quattro la sua incredibile striscia positiva) sia le vittorie. Con questi risultati si è catapultato, con due gare in meno, al secondo posto assoluto ed addirittura sul trono della Semistock.
Sempre sorridente, affabile, “compagnone” (la tenda della famiglia Sereni è un punto di riferimento per tutto il paddock degli Amatori), ma altrettanto pronto, grintoso e velocissimo in pista, Paride non ha perso tempo e si è messo a pensare al suo futuro. Per un giorno intero si è chiuso nell’officina di Bevilacqua, lui, il ragazzo un po’ irrequieto che ha avuto tutte le moto e che ha iniziato a correre solo per divertimento, sperando di non arrivare ultimo, e quando ne è uscito ha rivelato il suo progetto. Nel 2011 Sereni dovrebbe essere infatti al via della Premier Cup, sempre con la Yamaha R6 Stock preparata dal bravo e simpatico “Pinzerino” Bevilacqua.