Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Dopo il salto indietro nel tempo con la Six Days Centenary Revival, andata in scena lo scorso 9 e 10 marzo al Motodays di Roma, proseguono le attività della FMI per celebrare il centenario della Sei Giorni. Questa volta l’iniziativa ha legato passato e presente in un luogo che, per il mondo dell'enduro italiano, è storico: Camerino.
Fu la cittadina in provincia di Macerata, infatti, ad ospitare nel 1974 la 49ª edizione dell'Olimpiade della moto, e proprio qui, in occasione della gara d'apertura degli Assoluti d'Italia, si sono svolte le prime premiazioni dell'Italian Hall of Fame. La FMI, nell'anno in cui organizzerà in Sardegna l'edizione del centenario della Six Days, ha deciso di premiare quelle personalità che hanno contribuito nel tempo ai tantissimi successi dell’enduro italiano nelle Sei Giorni.
Saranno dieci i premiati, due in ogni gara degli Assoluti d'Italia, tra i quali ci saranno cinque piloti scelti in base ai loro successi con i "Caschi Rossi" e cinque personaggi che si sono distinti nel mondo della Sei Giorni.
Partendo dai piloti, il primo nome ad entrare nell’Italian Hall of Fame è stato quello di Fabio Farioli. Campione del Mondo a squadre nelle Sei Giorni del 1992, 1994, 1997 e 2000, nonché iridato nel 1993, il pilota di Bergamo, oggi Team Manager di successo del KTM Enduro Factory Racing Team, ha ricevuto il quadro a lui dedicato.
Fabio Farioli: «E’ stata una bellissima sorpresa, che davvero non mi aspettavo. Mi emoziona rivedermi così giovane quando con tanto orgoglio lottavo per difendere i colori della Nazionale. Abbiamo vinto tanto in quegli anni e sono sicuro che in Sardegna i nostri piloti sapranno onorare al meglio il nome dei caschi rossi».
A seguire è stata la volta di Angelo Chitò, membro del comitato enduro FMI e uno dei responsabili dell’organizzazione dell’ISDE 2013, che taglierà in Sardegna il traguardo delle 30 Sei Giorni di Enduro.
Angelo Chitò: «Ho iniziato tantissimi anni fa occupandomi del cronometraggio, esperienza che ho trasferito all’interno dello staff della Nazionale. Negli anni in cui non esistevano i trasponder e la tecnologia che c’è oggi, l’Italia era l’unica ad avere i risultati in tempo reale, sia individuali che di squadra, potendo così gestire al meglio le tattiche di gara. In Sardegna sarà la mia trentesima Sei Giorni ma più che ricevere un regalo, vorrei che regalassimo a tutti gli appassionati un evento indimenticabile».