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Lo scopo del documento di oltre venti pagine stilato dalla FMI è quello di fornire una serie di indicazioni di carattere preventivo per ridurre al minimo il rischio sanitario di infezione da virus SARS-CoV-2. Una sorta di manuale per la riapertura e la gestione in tutta sicurezza dei circuiti.
Premessa indispensabile è la distinzione tra le tre diverse attività che ricadono sotto l'egida della Federazione. Una precisazione che determina quali categorie di motociclisti possono ricominciare ad allenarsi.
a) Attività di allenamento sportivo o di pratica amatoriale (non agonistica) che non si svolge sotto il diretto controllo della FMI e che mette semplicemente a disposizione dei propri tesserati strumenti assicurativi di tutela della propria attività (attualmente consentita esclusivamente agli Atleti di Interesse Nazionale a porte chiuse, salvo diverse ordinanze a livello regionale).
b) Attività di Formazione Tecnico Agonistica effettuata attraverso Corsi strutturati sotto il controllo del Settore Tecnico Sportivo, e aventi specificità notevolmente differenziate tra le varie discipline motociclistiche. Questa attività è assimilabile all’allenamento cui viene integrata una parte didattica effettuata dal tecnico federale (attualmente non consentita).
c) Attività di agonismo effettuata in manifestazioni sportive competitive organizzate da Moto Club e organizzatori federali a livello territoriale, nazionale e internazionale, sotto il controllo dei Comitati Sportivi (attualmente non consentite).
Non è previsto che tutte le persone che entrano in circuito abbiano libero accesso a tutte le aree della struttura. "Data la molteplicità di discipline praticate - si legge - si è scelto il criterio di disciplinare le singole “zone omogenee” che caratterizzano trasversalmente pressoché tutti gli impianti, in modo che le indicazioni igienico sanitarie siano applicabili in presenza di specialità sportive differenti. Di seguito la tabella delle accessibilità alle singole zone nel corso di attività di allenamento:
I pochissimi ammessi negli impianti dovranno presentare una serie di certificazioni che attestino il loro stato di salute e non solo. "Tutti - spiega poi il documento - (pilota e gli accompagnatori), protetti da mascherina chirurgica correttamente indossata, e guanti (sempre puliti onde non costituire fonte di contagio, o in alternativa detersione mani con gel alcolico), devono essere sottoposti, all’accesso all’impianto in zona triage separata, alla misurazione della temperatura corporea con termometro digitale". Il documento precisa anche le procedure da adottare per la sanificazione dei diversi ambienti del circuito: dai box agli uffici, passando per i servizi e gli spogliatoi. Anche l'accesso e la gestione delle aree comuni e degli eventuali punti ristoro sono strettamente regolamentati.
La parte conclusiva del documento contiene una serie di allegati che spiegano e illustrano il corretto funzionamento dei dispositivi di protezione individuale, come mascherine e guanti.