FIM Ride Green: la prima gara di Eco Enduro

A Copenhagen si parla di clima, ma anche di moto con la prima gara di Enduro elettrico. Vince Fabien Planet che batte Joel Smets. Il futuro è davvero attaccato alla spina?
17 dicembre 2009


La Conferenza sul clima di Copenhagen prosegue tra alti (pochi) e bassi (tanti), al punto che un accordo sulla riduzione delle emissioni appare oggi molto lontano.
Provateci voi a conciliare le posizioni di 193 Paesi (!) o a convincere il panzer Cina a tagliare di oltre il 40% l'immissione nell'aria di sostanze inquinanti da qui al 2020. Una mission praticamente impossible.
Nella fitta agenda di impegni della conferenza danese, la FIM (Federazione Motociclistica Internazionale) è riuscita a inserire, e a dare visibilità, a quella che passerà alla storia come la prima competizione internazionale di Enduro riservata alle moto elettriche.

 

I campioni di Enduro in sella alle moto elettriche
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La FIM Ride Green Eco Enduro si è disputata a Copenhagen, a margine degli incontri sui cambiamenti climatici voluti dall'ONU.
La gara di Enduro elettrico ha voluto testimoniare come questo sport, spesso additato come nemico numero uno della natura, possa essere praticato in modo eco-sostenibile, senza ricorrere alla combustione dei derivati del petrolio e senza disturbare la fauna e gli altri fruitori degli spazi aperti con un baccano infernale (e puntiamo il dito verso chi, ancora, si ostina a stappare lo scarico per girare nei boschi. Davvero non capite che non serve a nulla, se non a far odiare questo splendido sport ai più?).

Tornando alla gara, si è imposto il transalpino Fabien Planet, che ha preceduto Amel Advocaat, Kasper Lynggaard, l'ex campione di motocross Joel Smets e Pal Anders Ullevalseter.


E' questo il futuro dell'Enduro?


Noi diciamo di no, almeno nel futuro più immediato. E questo per una serie di ragioni. In primis l'autonomia offerta dalle moto elettriche è ancora troppo esigua (40 km ad andatura moderata) e fa a pugni con l'essenza stessa dell'Enduro, fatto di esplorazioni e di "fughe dalla civiltà" di diverse decine di chilometri.
Siamo poi così sicuri che la tecnologia non possa rendere puliti i motori a combustione di ultima generazione?
L'avvento dell'iniezione elettronica e dei catalizzatori, che nel giro di pochi anni abbracceranno gran parte della produzione (racing inclusi), ha abbattutto i consumi e le emissioni inquinanti.
Resta da risolvere l'annoso problema dell'inquinamento acustico; ma qui la palla balza agli enduristi: mettiamoci una mano sul cuore e ripensiamo a certe nostre, pessime abitudini.
A quando una corsa all'acquisto di scarichi after-market, per rendere più silenziose le nostre moto?


Andrea Perfetti



 

 

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