Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
La Conferenza sul clima di Copenhagen prosegue tra alti (pochi) e bassi (tanti), al punto che un accordo sulla riduzione delle emissioni appare oggi molto lontano.
Provateci voi a conciliare le posizioni di 193 Paesi (!) o a convincere il panzer Cina a tagliare di oltre il 40% l'immissione nell'aria di sostanze inquinanti da qui al 2020. Una mission praticamente impossible.
Nella fitta agenda di impegni della conferenza danese, la FIM (Federazione Motociclistica Internazionale) è riuscita a inserire, e a dare visibilità, a quella che passerà alla storia come la prima competizione internazionale di Enduro riservata alle moto elettriche.
La FIM Ride Green Eco Enduro si è disputata a Copenhagen, a margine degli incontri sui cambiamenti climatici voluti dall'ONU.
La gara di Enduro elettrico ha voluto testimoniare come questo sport, spesso additato come nemico numero uno della natura, possa essere praticato in modo eco-sostenibile, senza ricorrere alla combustione dei derivati del petrolio e senza disturbare la fauna e gli altri fruitori degli spazi aperti con un baccano infernale (e puntiamo il dito verso chi, ancora, si ostina a stappare lo scarico per girare nei boschi. Davvero non capite che non serve a nulla, se non a far odiare questo splendido sport ai più?).
Tornando alla gara, si è imposto il transalpino Fabien Planet, che ha preceduto Amel Advocaat, Kasper Lynggaard, l'ex campione di motocross Joel Smets e Pal Anders Ullevalseter.