Intervista a Giorgio Barbier, Direttore Motorsport Moto Pirelli

Intervista a Giorgio Barbier, Direttore Motorsport Moto Pirelli
In occasione della recente presentazione della stagione Motorsport Pirelli, abbiamo intervistato Giorgio Barbier che da anni si occupa del settore sportivo moto dell’azienda milanese e della Superbike in particolare | C. Baldi
25 gennaio 2013

Punti chiave

 

La novità Pirelli in Superbike è rappresentata dalla misura da 17 pollici che sostituisce quelle da 16,5. Questo cambiamento cosa comporta dal punto di vista tecnico?
«Abbiamo lavorato per circa tre anni prima di fornire ai piloti della Superbike le coperture da 17. Per quanto riguarda l’anteriore con questa nuova misura riusciamo ad utilizzare mescole che l’anno scorso non utilizzavamo in quanto erano ritenute troppo morbide o cedevoli. Con il 17 pollici avremo quindi una soluzione anteriore SC1 più morbida ed una SC2 un poco più rigida. Per quanto riguarda invece il posteriore, abbiamo riscontrato con questa nuova misura una maggior resistenza della gomma denominata SC1 (la gomma più utilizzata in Superbike nel 2012) che pensiamo possa essere ancora la soluzione preferita dai piloti. La SC2 resterà quella più adatta alle basse temperature ed ai test invernali ed i nostri tecnici sono riusciti a dargli un poco più di grip, avvicinandola maggiormente alla SC1. Per quanto riguarda invece la SC0 diventerà quasi una SC0,5, vale a dire una soluzione morbida utilizzabile da molti piloti, che con l’utilizzo della misura da 17 diventerà più resistente alla distanza e quindi con un range di utilizzo maggiore».


Oltre alla misura da 17 anche le nuove soluzioni elettroniche delle varie Case vi consentono di utilizzare mescole più tenere anche in gara.
«Sì questo è vero, ma posso dire che nella Superbike inglese, dove l’elettronica è la stessa per tutte le moto, abbiamo avuto gli stessi risultati per quanto riguarda l’utilizzo di soluzioni più morbide anche sulla distanza delle gare».


Al momento non sono previste sessioni di test Pirelli in Superbike?
«No, al momento non ne sentiamo la necessità. Avremo i due test pre gara sia in Australia che in India ed eventualmente in futuro potremmo chiedere ai team di concentrarsi a lavorare sulla stessa pista per lavorare insieme, ma è un’opportunità ancora da valutare».


Oltre che in Superbike, dove sarete impegnati per quanto riguarda il settore moto?
«Abbiamo rinnovato sino al 2015 il nostro impegno nella Superbike inglese dove manterremo la misura da 16,5 per permettere alle squadre di utilizzare una dimensione conosciuta e la possibilità di acquisire a basso costo i cerchi da 16,5 non più utilizzati in Superbike e di usufruire del lavoro di sviluppo da noi svolto in Superbike nel 2012. Nel 2014 anche in Inghilterra passeranno alla misura da 17. In Italia saremo fornitori unici della Stock 600, ma saremo presenti anche nella nuova categoria Superbike. Saremo anche nel mondiale Endurance dove sarà interessante lavorare su moto molto performanti utilizzate su lunghe distanze. A differenza di altri produttori noi non produrremo prototipi o gomme speciali per il mondiale Endurance, ma anche qui utilizzeremo coperture collaudate in Superbike e che poi saranno disponibili anche sul mercato. Non dimentichiamoci che Pirelli si impegna nel racing per migliorare costantemente i propri prodotti sul mercato».

Se guardiamo oggettivamente a che cosa funziona e a cosa invece non funziona nel mondo delle competizioni motociclistiche, le classi Stock non sono assolutamente in crisi e sono al contrario una formula di successo in tutto il mondo

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La Dorna si appresta a cambiare le regole in Superbike e si parla ad esempio di avvicinare le Superbike alle attuali Stock, che dovrebbero scomparire. Cosa ne pensa Pirelli?
«Per il momento stiamo parlando solo di voci e supposizioni, che non sono ancora state confermate in via definitiva. Se guardiamo oggettivamente a che cosa funziona e a cosa invece non funziona nel mondo delle competizioni motociclistiche, le classi Stock non sono assolutamente in crisi e sono al contrario una formula di successo in tutto il mondo. Al momento sono le classi che tengono in piedi i campionati e sono senza dubbio tra le più economiche. Sono inoltre la palestra ideale per far crescere nuovi talenti».

 
E le Stock sono anche le moto più vicine alla serie. Un “laboratorio a cielo aperto per Pirelli” come tu stesso hai dichiarato.
«Questo sarà il primo anno nel quale avremo le stesse dimensioni di cerchi e di pneumatici sia in Superbike e Stock. Ovviamente in Stock avremo meno soluzioni rispetto alla Superbike, dove solitamente testiamo all’incirca 40 soluzioni diverse a stagione, ma le due classi Stock mantengono per noi una grande importanza, visto che le gomme che vengono utilizzate in queste due categorie, la 1000 e la 600, sono le stesse disponibili sul mercato».