Suzuki Gladius Cup. Divertirsi spendendo poco

Suzuki Gladius Cup. Divertirsi spendendo poco
Partecipare ad un trofeo monomarca senza far collassare il portafogli è possibile, la Gladius Cup ne è la prova. Vi raccontiamo la nostra gara al Mugello
7 settembre 2010

Quanti vorrebbero provare l’emozione di partecipare ad un campionato vero, scordolando nei maggiori circuiti italiani (Franciacorta, Misano , Mugello, Vallelunga) senza però veder collassare il proprio conto in banca e senza dover mendicare troppi sponsor?
Sono in tanti, e Suzuki lo sa bene, ecco perché ha pensato ad un trofeo monomarca con le piccole e divertenti Gladius 650, da disputarsi su sei gare. Affidabili e dai costi di gestione decisamente contenuti, le bicilindriche Suzuki rappresentano un bel modo di affacciarsi alle gare.
Moto.it è stato ospite come wild card alla gara del Mugello. Ecco come è andata, e quali sono state le sensazioni provate sulla nostra pelle e quelle captate nel paddock.

Primo approccio


Il venerdì arrivo in circuito e faccio conoscenza con la “compagna del week end”, che non è una esotica sventola, bensì la Gladius riservata agli ospiti del Trofeo. Al primo sguardo, complice la livrea corsaiola dai colori sgargianti, la bicilindrica giapponese sembra messa giù davvero seriamente, come una vera moto da pista.
Poi, a ben guardare, si nota che i particolari che la differenziano dalla Gladius di serie sono pochi, e strettamente indispensabili per l’uso in pista.
Insomma nulla più del necessario, sempre tenendo ben presente la questione “costi”. 2.000 € +iva sono necessari per il Kit ufficiale, che prevede:
• Sospensione anteriore WP
• Scarico Arrow
• Sottocoppa
• Cupolino - Codone - Paracolpi (Cruciata)
• Kit pedane (Euro Racing)
• Tamponi paramotore (Euro Racing)
• Trecce aeronautiche anteriori (Euro Racing)
• Buono sconto ammortizzatore posteriori WP
• Kit adesivi sponsor ufficiali
• Kit Abbigliamento paddock Suzuki
• Buono sconto abbigliamento tecnico Suzuki
• Materiale pubblicitario (da esporre obbligatoriamente presso la propria struttura durante il weekend di gara).

Per chi vuole fare il “comodo” c’è la possibilità di partecipare anche alle singole gare con un programma “Tutto compreso”.
990 €, e vi dovete presentare al circuito dove troverete la vostra moto pronta per scendere in pista (i costi di pneumatici e benzina sono a parte).
Il nostro approccio con l’ambiente del paddock ha inizio con uno scambio di battute con colui che seguirà la nostra Gladius, e relativo pilota, nel corso del fine settimana, Gian Mario Abbà, simpatico meccanico (in pista) e titolare della Concessionaria Gian Moto di Alba.
Due aggiustatine alle pedane , una seppur minima registrata alle leve, ma purtroppo la sella rimane quella di serie, in versione ribassata per i meno dotati di gamba. Questo particolare, sommato alla pedana rialzata, rende la posizione di guida perfetta per chi non supera il metro e settanta… devo trovare il modo di scendere di una decina di centimetri entro domani!
 
Moto.it è stato ospite come wild card alla gara del Mugello
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Qui a Mugello, a differenza di quanto avvenuto sino ad oggi, le sessioni di prove cronometrate non si svolgeranno solo nella giornata di sabato, bensì anche in quella di venerdì. Rimarranno comunque due, e purtroppo per me, non riuscirò a prendere parte alle prove libere. Il che significa che nei 20 minuti delle prime cronometrate dovrò fare conoscenza con la moto, cercare l’assetto, trovare il rapporto finale giusto… insomma chi ben comincia, è a metà dell’opera!
Via le termocoperte dalle Dunlop Sportmax GP Racer, e mi lancio nell’arena. I pochi cavalli a disposizione, il fatto che la Gladius sia una naked, e che al Mugello ci sia un rettilineo chilometrico, mi fanno intuire che sarebbe cosa buona trovare qualcuno a cui succhiare la scia. 20 minuti finiscono alla svelta, e girando sopra i 2 minuti a tornata, è facile intuire che c’è da velocizzare tutto (se riuscissi anche a velocizzare le aperture del gas, e le frenate…) i giri sono pochi e i particolari su cui concentrarsi troppi.
Finisco le prove in ottava posizione, su dodici partenti, posso migliorare, ma il pilota che mi precede è a quasi tre secondi. Di scie non ne ho trovate, purtroppo, speriamo per il sabato. Rientro al box, e con Gian diamo un’occhiata alla moto. La forcella affonda troppo, per cui diamo un paio di giri di precarico, mentre il mono WP lo lascerei così. La posizione in sella è affaticante (ho le ginocchia in bocca) e non mi permette di muovermi al meglio, d'altronde o mi metto un cuscino sotto al sedere, come i bambini al ristorante, o mi devo adattare.
In compenso mi sono divertito come un matto in pista, l’ambiente è rilassato, e gli altri piloti sono prodighi di consigli utili, per cui “annoto” e metto da parte.
Oggi, sabato, provo la carta del rapporto accorciato. Ieri sul rettilineo dei box, la moto moriva in sesta marcia, faticava a tirarla, per cui provo a cambiare la corona… e vediamo, oltre a sperare, che le cose migliorino.
Entro e subito riesco ad accodarmi ad un altro pilota. Purtroppo i vantaggi della scia (che sono davvero imbarazzanti quando i cavalli scarseggiano e i chili di troppo del pilota abbondano…) vengono vanificati dalla scarsa velocità in inserimento di chi mi precede in particolare alla Casanova-Savelli e alle Biondetti. Due pelate di gas che potrei evitare, ma preferisco sfruttare la scia, piuttosto che passare.
Tolgo un secondo al tempo di ieri, fissando il mio giro veloce in 2.16,8, ma confermo l’ottava posizione.

Domenica

La gara è fissata per le 9.20 del mattino (sigh!) con le temperature dell’asfalto e dell’aria decisamente più basse dei giorni precedenti. Problemi per le gomme non ce ne dovrebbero essere, mentre qualche incognita riguarda il metabolismo del sottoscritto, che a quell’ora è ancora in fase di “risveglio”.
Partendo dietro l’unica certezza è che la scia a qualcuno la riuscirò pur a prendere…
Semaforo Rosso…Verde…via! Pensavo peggio, alla S. Donato, in fondo al rettilineo, mi ritrovo in nona posizione, ma il pilota che mi precede è a tiro e sento di poterlo passare. Indugio, una volta superato mi ritrovo il settimo e relativo gruppetto a qualche metro di distanza. Qualche metro che però al primo passaggio sul rettilineo, aumenta leggermente, e questo a causa del fatto che sono quasi del tutto fuori dalla loro scia. Al secondo giro faccio il mio miglior tempo (2.15 basso) ma non riesco a riagganciare il gruppo. Ho perso il tram! Capisco immediatamente, che o taglio una curva, oppure rimarrò lì dove sono, anche perché dietro non ho piloti che mi possano impensierire. I primi tre Segoni, Marangon e Valentini, sembrano volare, e fanno la prima parte di gara girando sui 2.11… con delle Suzuki Gladius 650 da poco più di settanta cavalli!
Visto che siamo in estate e le vacanze si avvicinano, “tiro i remi in barca”. Quello che conta è che il divertimento è stato tanto, e che ho potuto apprezzare e godere di un ambiente professionale da una parte, ma allo stesso tempo rilassato e guascone dall’altro.
Grazie a tutti … e chissà che non ci si riveda prossimamente.

 

Suzuki Gladius 650 SFV (2009 - 15)
Suzuki

Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero (TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/

  • Prezzo 5.990 €
  • Cilindrata 645 cc
  • Potenza 72 cv
  • Peso 190 kg
  • Sella 785 mm
  • Serbatoio 15 lt
Suzuki

Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero (TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/

Scheda tecnica Suzuki Gladius 650 SFV (2009 - 15)

Cilindrata
645 cc
Cilindri
2 in linea
Categoria
Naked
Potenza
72 cv 53 kw 8.400 rpm
Peso
190 kg
Sella
785 mm
Pneumatico anteriore
120/70 ZR 17 M/C (58W)
Pneumatico posteriore
160/60 ZR 17 M/C (69W)
Inizio Fine produzione
2009 2015
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