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La sfida poteva apparire poco attraente per una disciplina tecnica che vive le sue migliori gare tra le rocce più aspre, ma dopo 17 mondiali organizzati tra indoor, outdoor, femminile e nazioni, il Moto Club Lazzate ha scelto la sfida più impegnativa.
Sapevano di poterlo e doverlo fare, e sapevano di avere argomenti buoni per portare proprio a Lazzate, paese di quasi 8.000 abitanti dal quale nei giorni di sole quasi sembra di toccare le Prealpi Comasche, il Campionato del Mondo della disciplina diventata per il loro sodalizio, e forse per l'intero paese, una vera religione: lo dovevano paese ed a Cesarino Monti, il loro sindaco scomparso qualche anno fa, che ha sostenuto convintamente il club e la sua attività ed ha voluto quel campo scuola trial “Battù”, oggi riferimento per il mondo trialistico italiano, che proprio a lui è oggi intitolato.
In un periodo così complicato per il mondo sportivo e per tutto il pianeta, il Moto Club Lazzate ha giocato e vinto l’azzardo: recuperare l’ultimo round del campionato del mondo FIM TrialGP, organizzando una "due giorni" che doveva assegnare tutti i titoli. Una gara consegnata alla Federazione Motociclistica Italiana e passata al loro estro organizzativo ad agosto, andata in scena nello scorso fine settimana, 10 e 11 ottobre, con un risultato maiuscolo.
A porte chiuse, senza pubblico causa le restrizioni dettate dalle precauzioni relative al Covid-19, con solo gli addetti ai lavori, i giornalisti, i piloti ed i tecnici necessari, il TrialGP d’Italia si è svolto sulle zone di quel campo trial Battù ben pettinate per l'occasione: tecniche, impegnative e senza sconti neppure per i big del mondo, le zone del campo trial brianzolo hanno fatto selezione per un’assegnazione vera e concreta del campionato planetario. La macchina organizzativa ha girato a perfetto regime sotto l'attenta regia del trio Donato Monti, il Presidente del Club, Tino Moltrasio ed Ugo Pizzi: all’opera con loro, tutto il paese!
Un successo organizzativo decretato dall’applauso unanime di tecnici, piloti ed addetti ai lavori; una gara tecnicamente eccellente, vinta, ancora una volta nella massima categoria, dall’imbattibile spagnolo della Montesa Honda Repsol Toni Bou, che ha macinato un altro doppio successo anche in questo appuntamento, e già nel primo giorno ha conquistato il suo ventottesimo titolo mondiale consecutivo. Ma è sventolato alto anche il tricolore, con il nostro trentaduenne delle Fiamme Oro Matteo Grattarola, che ha conquistato, anche lui nella prima giornata, la sua seconda corona mondiale Trial2.
Massimo Tamburelli