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Una doppietta, quella dell’iberico, che ha concesso ben poco agli avversari ad iniziare dal bolognese Alex Salvini (Husqvarna), tra i migliori al mondo nel motocross e ora a tentare la scalata anche nell’enduro che pratica a tempo pieno dalla passata stagione. Alex è stato il migliore degli italiani e anche l’avversario più degno essendo l’unico ad aver strappato una vittoria allo spagnolo. Tre manche tiratissime e giocate sul filo di lana su una serie di ostacoli che hanno compromesso la serata a molti concorrenti.
Alla bella vittoria finale di Cristobal Guerrero, ha dunque fatto eco il secondo posto del felsineo Salvini che con un pizzico di fortuna in più e qualche scivolata in meno avrebbe potuto anche ambire alla vittoria finale perché di punti agli avversari ne ha lasciati tanti. Terzo gradino del podio finale per lo svedese Joakim Ljunggren (Husaberg) che ha raccolto nelle tre manche un quarto, un terzo e un decisivo secondo posto. Quarta piazza per il francese dell’HM Honda, Rodrig Thain dopo essersi dovuto piegare a qualche manova errata nell’arena del Mandela Forum dove ha chiuso le tre manche rispettivamente quinto, secondo e quarto. Quinta posizione per lo spagnolo Daniel Gibert (Husaberg) che somma un secondo, un settimo e un quinto posto oltre a una caduta e qualche incertezza costata qualche posizione. Si continua con il settimo posto del toscano Gianluca Martini (Beta) che precede Simone Albergoni (Honda) e il transalpino Mike Valade (Honda) nella lista dei migliori della serata scaturita da una serie di semifinali e recuperi.
Quella toscana è stata sicuramente una pista particolarissima con un vasto ventaglio di difficoltà inserite dagli organizzatori per rendere la manifestazione spettacolare e coinvolgente, in soli quattrocento metri si dovevano affrontare ostacoli di varia natura disseminati di solito in decine di chilometri. La serata è stata poi arricchita da una successione di momenti interessanti con musica e altre gare. L’Associazione Motociclistica Fiorentina ha studiato bene anche il programma. Un connotato diverso, insomma, da come siamo abituati ad immaginare questa specialità, soprattutto in Toscana dove l’enduro è ben radicato ed i percorsi fuoristradistici abbondano.
La manifestazione si configurava per la città come primo evento sportivo dell’anno dall’assegnazione dell’“European City of sport 2012”, il premio città europea per lo sport conferito a Firenze dal Parlamento Europeo.
Al Mandela Forum si è voluto cominciare la serata di gare ricordando un campione. E’ stato uno dei momenti più toccanti che ha permesso di rivolgere un pensiero al grandissimo campione finlandese Mika Ahola, morto prematuramente a causa delle ferite riportate durante un allenamento a Girona, in Spagna, pochi giorni prima della gara.
Due giorni di gare che hanno acceso i riflettori anche su altri interessanti confronti collaterali che hanno fatto da spalla all’evento clou. Un programma ricco e ben articolato che ha dato risalto non solo a specialisti dell’enduro classico ma anche minienduro, minicross e soprattutto epoca con le moto che hanno fatto la storia del fuoristrada nazionale e internazionale. Nella Regolarità d’Epoca la vittoria nella categoria con moto fino al 1981 è andata ad un aretino ex campione del motocross, Alessandro Orbati, che ha preceduto altri due nomi della storia motociclistica toscana come i fiorentini Claudio Giachi e il più titolato nella storia toscana del motocross Furio Franceschi, che vanta ben 34 titoli. La vittoria tra le moto costruite dall’anno 1982 in poi è andata ad Alessandro Tramelli. Nel Minienduro e Minicross la vittoria assoluta è andata al giovane Gabriele Fissi anticipando sul podio Matteo Menchelli e Matteo Ciccarelli. Ancora un’affermazione con il Florence Extreme National Trophy, andata a Davide Soreca per essersi imposto nella Superfinale, davanti al pilota gigliato Luca Gualdani e Mirco Giorgini giunti nell’ordine.