Hardalpitour con la Yamaha Ténéré 700: 526 km in 24 h offroad!

Hardalpitour 2019: 450 moto da 15 Paesi, maxienduro di ogni epoca, centinaia di km sulle Alpi di giorno e di notte. Un evento magnifico a cui abbiamo preso parte in sella alla nuovissima Yamaha Tenere 700 insieme a Franco Picco e tanti amici. Ecco com'è andata! - *ALSO AVAILABLE IN ENGLISH*
16 settembre 2019

“Maxienduro, moto da bar”. “Ma dove vai con quel pachiderma?”. “Troppo pesanti, io mi diverto solo con le monocilindriche”. “Mica ci vorrai fare fuoristrada?”. “Dove va la tua endurona, ci passo anche io con la R1”.
(ENGLISH VERSION)

Sono tutti commenti triti e ritriti, che avrete letto mille volte in fondo ai nostri test dedicati alle maxienduro. Ogni volta rispondiamo che queste moto un senso ce l’hanno, eccome. E la Hardalpitour, giunta alla 11esima edizione, lo ha testimoniato alla perfezione.
Con le enduro stradali di oggi (ma anche di qualche anno fa, vanno ancora benissimo) parti da casa, viaggi comodo in autostrada. E poi ti spari 526 chilometri in fuoristrada di autentica libidine in poco più di 24 ore.
Provate a farlo con un’altra moto. Certo, magari ci riuscite, ma il divertimento va sottozero.

Noi abbiamo preso parte alla HAT del 2019 e abbiamo fatto il percorso Classic (c’era anche il più semplice Discovery e il tosto Extreme). Ci siamo fatti dare una Yamaha Ténéré 700 e abbiamo guidato per tante, tante ore col campione della Dakar e del Faraoni Franco Picco (oltre a tanti altri amici, li incontrate tutti nel video qui sopra!).
Roba per pochi assatanati questa HAT allora? No, tutt’altro. Pensate che hanno presto parte a questo giro ben 450 moto da 15 Paesi (compresi Canada, Marocco e tanti altri amici da ogni Stato d’Europa).

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Siamo partiti da Sanremo, in riva al Mar Ligure, baciati dal sole e dal caldo. E siamo arrivati a percorrere i passi delle Alpi della Liguria e del Piemonte, a oltre 2.500 metri di altezza. Abbiamo affrontato le mulattiere rischiarate dal sole e attraversate dalla polvere alzata dalle moto. E ci siamo immersi nel buio del bosco, tagliato dai fari della Ténéré e rinfrescato dalla prima pioggia. Dopo una breve sosta notturna nel rifugio di Becetto, siamo risaliti in moto in tempo per contemplare l’alba che ci ha rivelato le prime vette d’alta montagna.
Senza fretta, senza inutili manate sul gas, ma con una guida sempre scorrevole e sicura, perché le strade militari delle Alpi sono belle, ma non ammettono errore.

A farmi da apripista un campione noto a tutti: quel Franco Picco che tanto vinse con le Ténéré degli anni 80 e che oggi è tornato in sella a una nuova 700 bianca e rossa. Grazie Franco: per 526 chilometri abbiamo ammirato la tua costanza e la tua velocità, un vero martello. Da parte nostra ci siamo limitati a correggere solo un paio di errori di navigazione: che dite, il buon Picco ci porterà con sé alla prossima Africa Eco Race nel 2020?
Abbiamo seguito la dorsale da sud a nord lungo le Alpi Marittime e Cozie. E poi le Valli del Savonese e del Cuneese, che ci hanno condotto ai 2035 metri di Sestriere, il comune più alto d’Italia.

La nuova Yamaha Ténéré 700 è stata una compagna di avventura impeccabile. Protettiva quanto basta con la pioggia, agile e leggera nei tratti difficili. Ci hanno convinto le sospensioni Kayaba e ci ha fatto innamorare il motore bicilindrico da 75 cavalli: regolare ai bassi, facile da gestire anche sul bagnato e sulle mulattiere viscide, ma con un bel carattere in alto.
Le gomme tassellate di primo equipaggiamento Pirelli Scorpion Rally STR sono perfette su asfalto e nel fuoristrada asciutto, mentre l’anteriore soffre il fango e qui invita a ridurre la velocità. Ma nel complesso sono andate davvero bene; abbiamo tenuto la pressione alta (intorno ai 2 bar) per evitare danni sulle tantissime pietre del percorso. Estremamente positivo anche il consumo medio, con una percorrenza in fuoristrada di 19,5 km/l.

Franco Picco sull'Assietta
Franco Picco sull'Assietta

I momenti indimenticabili

E’ stata la nostra prima edizione e tanti sono i ricordi che porteremo con noi. La HAT è iniziata il venerdì sera a Sanremo coi 15 inni nazionali che hanno coinvolto i partecipanti. Poi Franco Picco è salito sul palco del teatro del Casinò con la Ténéré, anticipando di poco la partenza della Extreme nel cuore della notte. I 450 partecipanti hanno raggiunto Cuneo per la cena organizzata presso l’Open Baladin, dove hanno ricevuto il saluto di Nicola Dutto. La domenica mattina ci siamo gustati fino in fondo l’alba sul Colle dell’Assietta, che ha fatto da antipasto all’arrivo in quota a Sestriere.

Tra i piloti presenti, oltre a Picco, Paoli e Gallino, anche i dakariani Aldo Winkler e Bruno Birbes, l’inglese Mark Kinnard (3° assoluto alla Gibraltar Race 2019), Renato Zocchi (1° di classe alla Gibraltar Race 2019), il giovane Lorenzo Piolini (vincitore del Rally d’Algeria 2019 e 8° assoluto al TransAnatolia 2019) e il tedesco Stefan Heßler (4° di classe all’Hellas Rally).  

Visto quante cose si possono fare con una maxienduro?

Foto di Massimo Di Trapani

(ENGLISH VERSION)

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