Hill precede Hopkins di soli 0,006 e vince il titolo British SBK 2011

Hill precede Hopkins di soli 0,006 e vince il titolo British SBK 2011
Rocambolesca vittoria del campionato BSB per Tommy Hill che sfila il titolo a Brands Hatch nell’ultima gara del campionato precedendolo per soli 0.006 | C. Baldi
10 ottobre 2011

Punti chiave

 

Tommy Hill è campione del British Superbike 2011 dopo una gara incredibile ed un ultimo giro thriller che lo ha visto lottare gomito a gomito con Hopkins. I due piloti con il secondo posto si contendevano anche il titolo. Sorpassi e controsorpassi si sono susseguiti sin sotto la bandiera a scacchi che ha visto Tommy precedere il suo avversario per soli 6 millesimi di secondo. Un frazione di tempo davvero impercettibile.

Il campionato inglese Superbike prevede tre gare per ogni round. Nella prima gara del sabato, vinta da Michael Laverty (il fratello di Eugene che corre nel team Yamaha world Superbike) Hopkins era terminato al terzo posto dopo che nell’ultimo giro aveva piegato proprio Hill. A quel punto l’americano vedeva salire a undici i suoi punti di vantaggio in classifica sull’inglese a due sole manche dal termine del campionato. In gara due il primo colpo di scena. La moto di Hopkins non parte e quando John riesce a prendere il via è ultimo. Rimonta furiosamente sino al dodicesimo posto, ma Hill ne approfitta ed è quarto nella gara vinta da Shane Byrne (pilota ben noto agli appassionati del mondiale Superbike).

A questo punto i punti di distacco di Hill da Hopkins sono solo due e si arriva così al terzo e decisivo confronto. Tommy è secondo per soli sei millesimi sul suo avversario diretto e conquistando venti punti, contro i sedici di Hopkins, si aggiudica per due soli punti il titolo di campione. Un titolo che lo scorso anno gli era sfuggito solo per la discutibile regola degli scarti che aveva favorito Ryuichi Kiyonari. Il giapponese quest’anno si deve accontentare del sesto posto in classifica, dietro a Josh Brookes, Michael Laverty, Shane Byrne e John Hopkins. Una lista di piloti di tutto rispetto, la maggior parte dei quali ha partecipato negli scorsi anni anche al mondiale Superbike, con alterne fortune.
 

La storia di Tommy


La fortuna. Chi non conoscesse la storia di Tommy Hill potrebbe pensare che l’inglese sia un pilota fortunato, mentre oggi la dea bendata gli ha reso solo una parte di quanto gli aveva tolto in passato. Nel 2006 a soli 21 anni Tommy partecipa come wild card alla gara del mondiale Superbike di Silverstone dove in prova conquista la pole position. Un bel biglietto da visita. Due anni dopo firma un contratto con il team Hannspree Honda Althea per correre nel mondiale Supersport, ma nel primo test di Calafat a gennaio, cade dopo pochi giri e si frattura femore, caviglia e polso destro. Dopo un intervento chirurgico per ridurre la frattura del femore (togliere la parola “destro”), lo attendono mesi e mesi di gesso e fisioterapia. Torna in pista solo a metà giugno al Nurburgring. Il venerdì è (togliere la parola “solo”) ventinovesimo, ma il giorno dopo si qualifica con l’ottavo tempo.

Il suo calvario sembra finito, Tommy è contento e fiducioso per la gara. Parte bene ed arriva alla prima curva in terza posizione, ma viene centrato dalla wild card locale Arne Tode che arriva dalla parte interna della curva in discesa ad una velocità impossibile. La manovra assurda del tedesco causa una serie di cadute che coinvolgono anche Veneman e De Gea. Hill viene subito soccorso e trasportato in clinica mobile. La diagnosi è tremenda : frattura del femore destro. Lo stesso che si era fratturato a Calafat sei mesi prima. Hill ha le lacrime agli occhi e viene trasportato a braccia nel suo camper. Deve essere operato una seconda volta e vuole che a farlo sia lo stesso dottore inglese che lo ha operato a gennaio. Non può guidare il suo camper e allora è il suo migliore amico, Craig Jones, a mettersi alla guida e a portarlo a casa.

Tommy viene operato e riprende la fisioterapia ed il recupero, ma il destino continua ad accanirsi contro di lui. A Brands Hatch un mese dopo CraigJones è vittima di un grave incidente e questa volta è Hill ad accompagnare l’amico in ospedale, dove purtroppo il cuore di Craig cessa di battere la mattina del 4 Agosto 2008.

L’anno successivo Hill viene promosso dal team Hannspree Honda Althea nel mondiale Superbike, però i risultati non arrivano, tanto che in accordo con la sua squadra Hill decide di lasciare il team italiano per tornare a correre nel British Superbike. Per ricominciare da dove aveva iniziato. E ieri Tommy ha finalmente conquistato il titolo nazionale Superbike e l’ha conquistato per soli sei millesimi di secondo, con quel pizzico di quella fortuna che gli era dovuta.


L'intervista


Lo abbiamo contattato telefonicamente domenica sera, interrompendo per pochi minuti la festa organizzata in suo onore dai suoi sponsor e dai suoi amici.

Tommy ce l’hai fatta! Sei finalmente campione inglese SBK.
"Sono euforico. Erano tanti anni che cercavo di vincere questo campionato e lo scorso anno quando mi era sfuggito solo a causa della regola degli scarti ho capito che ce la potevo fare e che era solo questione di tempo. Sono molto contento per me, ma anche per la mia famiglia che mi ha sempre aiutato nella mia carriera, soprattutto nei momenti più difficili che purtroppo non sono mancati. La fortuna è una ruota che gira e sapevo che prima o poi sarebbe girata dalla mia parte. Io ce l’ho messa tutta e oggi sono riuscito a superare Hopkins per pochi millesimi. Però penso di essermi meritato questo titolo già nelle gare precedenti. Sono stato competitivo in tutte le prove del British Superbike e questo non solo grazie alla mia voglia di vincere, ma anche grazie al grande lavoro della mia squadra che merita il titolo quanto me".

E ora? Pensi di tornare nel mondiale ?
"Non lo so. Per ora voglio solo godermi questa vittoria e stare un poco con la mia famiglia e con i miei amici. Già prima della conquista del titolo si era parlato di un mio possibile ritorno nel mondiale, ma per ora non c’è nulla di concreto. Staremo a vedere".

Grazie Tommy e congratulazioni per questo titolo ma anche per l’incredibile forza con la quale hai superato i tuoi momenti più difficili.
"Grazie a voi ed un saluto a tutti gli appassionati italiani".

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