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Strada spianata invece per i due “faraoni” Marc Coma e Jean Louis Schlesser, i due vincitori della scorsa edizione che prontamente hanno replicato quest’anno.
Per Coma è la quinta vittoria al Pharaons, è diventato il nuovo recordman superando il numero di sigilli che deteneva assieme al grande Fabrizio Meoni.
Alle sue spalle Helder Rodrigues, trovatosi la strada spianata per il ritiro di Viladoms, ha soprattutto festeggiato la vittoria nel Mondiale Cross Country, ottenuta davanti a Jakub Przygonski e a Coma.
Il portoghese ha anche vinto la tappa di oggi, che prevedeva una speciale di 350 chilometri, davanti a Chaleco Lopez e a Jakub Przygonski. Il polacco è salito sull’ultimo gradino del podio finale, confermandosi il futuro dei rally raid, vista la sua giovane età.
Un felicissimo Jes Munk, pilota danese che ha iniziato a correre lo scorso anno, proprio al Pharaons, ha concluso immediatamente alle spalle dei big, davanti a Edouard Boulanger.
Tanta soddisfazione anche per Luca Viglio, un’appassionato di Africa e di moto che, alla sua prima esperienza in una gara nel deserto, ha concluso sesto assoluto davanti a Stefano “Cinghiale” Turchi. Sfortunato invece Andrea Mancini, caduto dopo 60 chilometri e costretto a ritiro.
La sfida dei quad si è conclusa con la vittoria del “Pirata dei Caraibi” Lilian Lancelevee, davanti a Mauro Almeida e alla stupefacente Camelia Liparoti.
Edouard Boulanger è stato il vincitore del Dakar Challenge, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra JVD e ASO che offre un’iscrizione gratuita alla Dakar al miglior pilota amatore. Il “francesino” che vive in Italia, lontano dalle gare da sei anni, ha fatto una gara fantastica con la sua Aprilia… ed ora dovrà iniziare a volgere i suoi pensieri al Sudamerica…
Tra le auto Jean Louis Schlesser poteva permettersi di “passeggiare”, tanto era il suo vantaggio, ma anche oggi ha voluto vincere la tappa, la quinta sulle sei disputate, accontentandosi di rifilare “solo” dieci minuti al secondo classificato, l’ucraino Vadym Nesterchuk.
Sul podio finale l’asso francese è stato accompagnato dallo stesso Nesterchuk, mentre al terzo posto il russo Boris Gadasin ha rischiato grosso, avendo cappottato la sua G-Force Proto in avanti e lateralmente. Ma il suo vantaggio era tale che è riuscito a riparare la vettura e arrivare alle Piramidi a gustarsi i festeggiamenti. Al quarto posto finale l’equipaggio italo rumeno Costel Casuneanu/ Maurilio Zani, davanti ai russi Ilya Kuznetsov/Roman Elagin.
La quinta tappa del Pharaons Rally 2011 è stata anche la più lunga del rally, con i suoi 541 chilometri, ma non è stata solo la lunghezza a renderla la più difficile. Tante dune cattedrale da attraversare e difficoltà di ogni genere, unite al caldo che oggi si è fatto sentire, hanno messo tutti a dura prova.
Non però Marc Coma (KTM), autore anche oggi di una prestazione maiuscola, , il giorno del suo 35° compleanno. Quinto a partire questa mattina, il catalano ha via via annullato il gap che lo divideva dai piloti partiti davanti. Al CP1 sono così arrivati cinque piloti in gruppo ma all’inizio delle dune Coma ha impresso un ritmo che nessuno è riuscito a tenere. Al traguardo ha preceduto Jordi Viladoms (Yamaha) per 4’12’’, mentre terzo è Jakub Przygonski (KTM) a 5’18’’.
Chaleco Lopez (Aprilia) ed Helder Rodriguez (Yamaha), quarto e quinto, chiudono il gruppo dei battistrada. Da lì in poi il “vuoto”, con il sesto classificato, Marek Dabrowski (KTM), staccato di ben 42 minuti.
Ancora una buona giornata per Andrea Mancini, settimo al traguardo davanti a Jes Munk.
In classifica generale Coma comanda con quasi un quarto d’ora su Viladoms e venti minuti su Rodrigues.
Sorpresa oggi tra i quad, che hanno visto primeggiare Camelia Liparoti, perfettamente a proprio agio nelle difficili dune di oggi. Giornata sfortunata invece per il polacco Jaceck Chzacor e per Oscar Polli, entrambi costretti al ritiro per problemi al motore.
Tra le auto sembra che Jean Louis Schlesser (Schlesser Original) viaggi in autostrada invece che su sabbia e pietre. Nei 444 chilometri della speciale di oggi si è preso il lusso di arrivare 33 minuti prima del secondo classificato, il russo Boris Gadasin (G-Force Proto), specialista delle baja, che si sta dimostrando molto competitivo anche nel deserto. In terza posizione l’ucraino Vadym Nesterchuck (Mitsubishi), davanti al giapponese Jun Mitsuhashi (Toyota).
Con il quinto classificato, Peter Merceij (Desert Warrior), i distacchi superano ormai l’ora. Dietro all’olandese troviamo Casuneanu/Zani e i gemelli Aldo e Dario de Lorenzo, anche oggi autori di una prova senza problemi. Dietro all’egiziano El Zanaty hanno concluso Roberto Camporese e Umberto Fiori.
Schlesser può ormai permettersi di correre in scioltezza vinto il suo vantaggio di oltre due ore su Mitsuhashi e 2h22’ su Nesterchuk.
Per conoscere il vincitore odierno tra le moto si è dovuto attendere il controllo del GPS di Francisco Lopez. Partito undicesimo questa mattina, il cileno dell’Aprilia ha fatto segnare il secondo tempo assoluto, ma si è fermato ad aiutare il danese Jes Munk, caduto rovinosamente da un gradino sulla pista. Così, dopo il controllo della traccia, la giuria internazionale gli ha restituito il tempo perso, 1’17’’, che non sono stati però sufficienti a superare Rodrigues (Yamaha), autore del miglior tempo di tappa. Il portoghese ha così vinto la sua seconda giornata del Pharaons 2011, precedendo “Chaleco” di soli 36 secondi.
Arrivati assieme a Rodrigues sul traguardo, Jakub Przygonski (KTM), Jordi Viladoms (Yamaha) e Marc Coma (KTM) sono terminati nell’ordine alle spalle del cileno.
Alle spalle di Jacek Czachor, sesto al traguardo, hanno concluso i primi due italiani, con Luca Viglio e Andrea Mancini nell’ordine. Costretto a caricare la moto sul camion balai, per un problema al motore, Diocleziano Toia, fino a ieri vincitore “virtuale” del Dakar Challenge che mette in palio un’iscrizione alla gara in Sudamerica.
Tra le auto prosegue anche oggi la marcia indisturbata di Jean Louis Schlesser. Nessun problema, nessuna sbavatura per l’”artista” del deserto che con suo buggy anche oggi ha scavato un solco tra sé e gli avversari. Il vero eroe della giornata è stato il giapponese Jun Mitsuhashi: guida pulita e ottimo occhio sono le sue armi vincenti, che hanno permesso alla sua Toyota T2 di arrivare seconda al traguardo a soli 11 minuti da Schlesser.
Grande gara anche per il rumeno Costel Casuneanu, navigato dall’italiano Maurilio Zani: in gara con la Mitsubishi ex-ufficiale, stanno crescendo giorno dopo giorno nonostante la pochissima esperienza di gare nel deserto. Boris Gadasin come ieri ha forato, questa volta a trenta chilometri dall’arrivo, dovendosi accontentare del quarto posto di tappa davanti all’ucraino Vadym Nesterchuk.
Carlo Cinotto e Angelo Mirolo, settimi al traguardo, sono stati il miglior equipaggio italiano. Buona gara anche per i gemelli Aldo e Dario De Lorenzo, decimi.
In classifica generale Jean Louis Schlesser ha ormai un vantaggio di 1h23’ su Jun Mitsuhashi e 1h48’ su Boris Gadasin.
Marc Coma (KTM) oggi ha dato lezioni di guida e navigazione a tutti, nessuno ha saputo resistere al suo attacco, partito questa mattina da Tibniya. Una giornata epica per il catalano, che in soli ottanta chilometri ha raggiunto i tre piloti che gli partivano davanti, li ha distanziati ed al traguardo ha rifilato la bellezza di dieci minuti al secondo classificato, Jordi Viladoms (Yamaha) e tredici a Helder Rodrigues (Yamaha). Il portoghese mira soprattutto ad arrivare in fondo ed ottenere i punti che gli possano garantire il suo primo titolo mondiale, ma contro un Coma in queste condizioni non c’è proprio nulla da fare.
Quarta posizione per Jakub Pzygonski (KTM), davanti ad Andrea Mancini (Aprilia) che sta prendendo le misure con i terreni desertici e giorno dopo giorno è sempre più veloce. Nella top ten odierna anche Luca Viglio (Honda) e Diocleziano Toia (Beta).
In generale Coma comanda con un già consistente distacco di 12’38’’ su Viladoms e 14’42’’ su Rodrigues.
Se le moto hanno il proprio dominatore, le auto non sono da meno. Anche oggi Jean Louis Schlesser (Schlesser Original) ha fatto la voce grossa: nelle pietraie della prima parte è stato raggiunto dal russo Boris Gadasin, poi quest’ultimo ha forato e Schlesser ha iniziato a fare la differenza nel tratto più veloce. E’ riuscito a mettere tra sé e il secondo classificato, il giapponese Jun Mitsuhashi (Toyota) la bellezza di 24 minuti, mentre Gadasin (G-Force Proto) ha concluso terzo a quasi mezz’ora. Quarto posto per l’equipaggio italo-rumeno Casuneanu/Zani davanti all’ucraino Nesterchuk.
Gara finalmente senza problemi per la “Cinotto Family”: Carlo ha concluso decimo, Pietro quattordicesimo e Michele quindicesimo. Roberto Camporese/Umberto Fiori sono dodicesimo e i gemelli De Lorenzo immediatamente alle loro spalle.
La quarta tappa di domani propone una boucle attorno all’Oasi di Farafra, con 339 chilometri di prova speciale.
Seconda tappa: TIBNIYA-TIBNIYA
Tra le moto è stata la giornata di Helder Rodrigues (Yamaha) che ha sfruttato alla perfezione la sua quarta posizione di partenza, raggiungendo il battistrada Marc Coma e arrivando sul traguardo assieme a lui e a Jordi Viladoms. Il secondo posto è stato per il polacco Jakub Przygonski, staccato di 3’55’’ da Rodrigues, solo 21 secondi più veloce di Viladoms (Yamaha), terzo al traguardo. Marc Coma (KTM) si è dovuto accontentare della quarta posizione, a 5’50’’ dal portoghese, che ora lo insidia nella classifica generale con un distacco di solo 1’23’’. Giornata positiva, dopo i problemi di ieri, per “Chaleco” Lopez (Aprilia). Il cileno, quinto al traguardo, ha dovuto rallentare negli ultimi 100 chilometri per paura di terminare la benzina.
Oggi il migliore degli italiani è stato Diocleziano Toia, nono davanti ad Andrea Mancini e Cesare Zacchetti.
Tra le auto “sua maestà” Jean Louis Schlesser (Schlesser Original), partito ieri con prudenza, oggi ha pigiato sul pedale del gas, dando un segnale forte a tutti gli avversari: tra le dune ha giocato al gatto e al topo con Vasiliev, fino a quando il russo è rimasto insabbiato. A quel punto ha iniziato la sua marcia trionfale e sul traguardo di Tibniya, il francese è arrivato con quasi mezz’ora di vantaggio sul giapponese Jun Mitsuhashi, che con la sua Toyota guida indisturbato la classe T2. Boris Gadasin (G-Force Proto), risolti i problemi tecnici di ieri, si è installato in terza posizione, nonostante si sia fermato ad aiutare il compagno di squadra Vasiliev.
Brutto e singolare incidente tra il ceco Zapletal e il rumeno Casuneanu: il primo ha saltato una duna atterrando di muso, mentre il secondo, che lo seguiva da vicino, è atterrato con la sua Mitsubishi sopra la BMW del ceco. Auto distrutta per lui, ma fortunatamente non c’è stato nessun ferito.
Brividi anche per Pietro Cinotto/Daniele Michi, autori di un capotamento sulle dune, senza conseguenze per pilota e copilota.
Domani è in programma la terza tappa che da Tibniya porterà al bivacco di Sahal Baraka, nei pressi dell’Oasi di Farafra, famosa per il suo incredibile e lunare deserto bianco. 310 i chilometri totali, 286 dei quali di prova speciale.
In programma una tappa per nulla facile: dopo il trasferimento iniziale per uscire dal Cairo, i piloti hanno dovuto affrontare una prova speciale piuttosto lunga, 356 chilometri, molto veloce nella prima parte, più lenta e guidata nel secondo settore che contornava l’Oasi di Baharija.
Marc Coma (KTM), vincitore lo scorso anno del suo quarto Pharaons, ha subito voluto imporre il suo ritmo infernale alla tappa e sul traguardo di Tibniya ha preceduto Jordi Viladoms (Yamaha) di poco meno di quattro minuti, mentre Jakub Przygonski, terzo all’arrivo, ha accusato un distacco dal catalano di 4’52’’.
E’ invece iniziato male il Pharaons di Chaleco Lopez (Aprilia), tornato in gara al Pharaons dopo la lunga convalescenza conseguente all’incidente di aprile in Tunisia. Il cileno ha avuto un problema con la frizione dopo circa 260 chilometri e sta attendendo il camion balai per rientrare al bivacco.
Il leader del Mondiale, Helder Rodrigues (Yamaha), si è classificato in quarta posizione a 7’13’’ da Coma, precedendo i due polacchi Marek Dabrowski (KTM) e JaceckCzachor (KTM). Ottimo settimo posto per il danese Jes Munk e ottavo per il debuttante Andrea Mancini, che ha chiuso davanti a Cesare Zacchetti e a Stefano Turchi.
Tra le auto, chi si aspettava una cavalcata solitaria da parte di Schlesser non aveva fatto i conti con il russo del Team G-Force, Vladimir Vasiliev (G-Force Proto), autore del miglior tempo anche se per soli trenta secondi davanti al vincitore dello scorso anno. La battaglia è iniziata e ne vogliono far parte anche i cechi Miroslav Zapletal/Tomas Ouredniceck (BMW), terzi al traguardo a oltre dieci minuti dal vincitore. Ottima prova per il giapponese della Toyota Jun Mitsuhashi, ex motociclista che già lo scorso anno si comportò molto bene al Pharaons. Per il russo Boris Gadasin poteva essere una grande giornata, ma ha dovuto subire un calo di potenza del suo G-Force Proto terminando in quinta posizione, davanti all’equipaggio italo-rumeno Costel Casuneanu/Maurilio Zini.