Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Due anni fa ha rischiato di morire, è stato in coma, ma ha lottato e si è ripreso. La vicenda di Gino Rea pilota classe 1989, britannico, aveva fatto notizia anche in Italia e tanti appassionati si erano preoccupati per le condizioni di salute del pilota.
Tutto poi è volto al meglio: dopo giorni e settimane difficili Rea è tornato dapprima a casa, nove mesi dopo in moto e adesso, due anni dopo, proprio alla 8 Ore di Suzuka, dove stava per perdere la vita in un turno di qualifiche.
Lo abbiamo intervistato durante un evento sulla pit lane in cui Rea, insieme ad altri piloti, era seduto a un tavolino a firmare autografi: "Saluto gli appassionati italiani, sono mezzo italiano, amo l'Italia e mi manca - ha esordito Rea -. Per quanto mi riguarda sto meglio, è bellissimo essere qui. Ogni volta che passo dal punto dell'incidente non posso non guardare il muro. È un demone e un peso che mi porto sulle spalle da due anni. Ma essere qua è una grande soddisfazione. Non sono al 100% ma credo di essere al 90-95%".
"Se dovessi descrivere la 8 Ore di Suzuka in una parola? Amazing!" ha concluso Rea.