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La moto è emozione, è senso di libertà, talvolta è sfida contro le leggi della dinamica. Impressioni che si possono sperimentare soltanto in sella alle due ruote. Non tutti riescono a portare una moto al suo limite, e quindi a saggiarne in pieno le potenzialità, soprattutto quando si gira in pista. Per questo sono state inventate le “biposto”: moto da corsa predisposte per il passeggero, con tanto di maniglioni speciali per non essere disarcionati nelle accelerazioni brucianti o nelle staccate in fondo ai veloci rettilinei. Certo, per salire su una biposto bisogna essere un po’ temerari. Lo fareste mai, poi, con gli occhi bendati? Senza vedere cosa sta facendo il pilota che vi porta, e con quanto anticipo sta frenando rispetto alla curva? Ci vorrebbe una dose di forza supplementare. Caratteristica che non manca ad Annalisa Minetti: la campionessa paralimpica non vedente, medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Londra 2012 e medaglia d’oro ai mondiali di Lione 2013, ha deciso di sperimentare le emozioni della moto per solidarietà con i piloti del Team Di.Di. Diversamente Disabili.
A Vallelunga sabato 7 settembre alle 12.30 Annalisa Minetti percorrerà alcuni giri di pista come passeggera di un campione: Manuel Poggiali, iridato nelle classi 125 e 250GP, che avrà l'onore e l'onere di far vivere all'atleta paralimpica le accelerazioni e le staccate che una moto in pista può far sperimentare. Dopo l’esperienza in pista, Annalisa Minetti incontrerà la stampa.
«Non c’è disagio che possa tenere di fronte alla potenza e alla riabilitazione che lo sport ti può dare – sostiene Annalisa Minetti – .Lo sport insegna quali siano i veri valori, il sacrificio e la sofferenza. Sono curiosa di ascoltare le storie dei piloti disabili che hanno scelto di tornare a correre in moto. Genny è un centauro, ma non ho mai voluto fargli da passeggera. Ho deciso invece di salire sul sellino posteriore di una moto sul circuito di Vallelunga perché voglio sottolineare quanto mi hanno colpito questi piloti e voglio condividere le emozioni che provano a duecento all'ora».
Sul circuito di Vallelunga, il prossimo 7 e 8 settembre, i protagonisti del Trofeo Diversamente Disabili si confronteranno nel quarto appuntamento stagionale, schierandosi in pista insieme ai piloti normodotati della “Bridgestone Challenge”, trofeo che si svolge con l'importante supporto di Ideal Gomme, Bridgestone e Moto Club Derapassion. Per l’evento di Vallelunga, si rileva anche l’importante contributo della Federazione Motociclistica Italiana, che ha messo a disposizione la Kawasaki biposto per il giro di pista, di Intrasecur Group per il servizio di sicurezza, Dainese per l’abbigliamento, Ber Racing per i caschi e gli interfoni e Foto Sport.biz per il servizio fotografico. Una competizione per atleti davvero “speciali”: alcuni sono privi di una gamba, come Emiliano Malagoli o il “dentista volante” Enrico Mariani, altri non hanno più un braccio, come Matteo Baraldi o il lombardo Umberto Lisanti. Altri ancora hanno perso la mobilità di un arto, come Luca Raj o Giovanni Gentilin, entrambi plessolesi, ma velocissimi nelle rispettive categorie.
Già, perché questi piloti corrono con moto mica da ridere: in sella a bolidi da 600 o 1000 cc, si lanciano a oltre duecento all’ora, e non si tirano indietro nella sfida corpo a corpo tra i cordoli sui più veloci e impegnativi circuiti nazionali. In pista a Vallelunga ci saranno anche due wild card: Daniele Pertusati, privo di una mano, e Antonio Rossi, il più anziano del gruppo con i suoi 62 anni. All’evento di Vallelunga Annalisa Minetti conoscerà personalmente i piloti del Team Di.Di. che, come lei, hanno saputo sconfiggere la propria disabilità in nome della passione per lo sport.