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Si è spento a soli 65 anni, lo scorso sabato 3 aprile nella sua casa in Yorkshire, Harold Martin Lampkin, il primo Campione del Mondo di Trial. Nato a Silsden il 28 dicembre del 1950, terzogenito di una gloriosa dinastia di motociclisti, Martino (come da tutti era sopranominato nel circus mondiale) ha purtroppo dovuto soccombere ad un male incurabile che da un anno lo affliggeva.
Noto certamente ai più giovani come il padre del 12 volte campione mondiale Dougie, ha invece lui stesso avuto un glorioso passato sportivo di alto livello nel decennio 70’. Vincitore di due campionati inglesi nel 1978 e 80’, dominatore delle edizioni 1976-77-78 della prestigiosa Sei Giorni di Scozia, due volte vincitore nel 1977-78 del “Trial British Experts” e di quattro edizioni del durissimo “Scott Trial” nel 1978-79 e 1981-81, Martin è passato alla storia come il primo vincitore della prima edizione del Campionato del Mondo di Trial, in precedenza titolato solo come Europeo che manco a dirlo il nostro vinse già nel 1973.
Dopo questo successo Martin rimase nella top five fino al 1980, anno di esordio con l’italiana SWM, ed andò a terminare la sua carriera nel 1982 dopo che nella prova USA del 1981 a Watkins Glenn subì un grave infortunio che lo costrinse ad un lungo periodo di riposo.
Martin perpetuò con i suoi successi – e quelli che sarebbero venuti a seguire con il figlio Dougie – una tradizione tutta britannica nella quale una famiglia diventa esponente di riferimento di una disciplina sportiva al pari dei Clan di antica memoria.
È vero infatti che in origine fu Arthur Lampkin a divenire inconsapevolmente il primo depositario del sapere motociclistico di famiglia; infatti quando nel 1941 fu costretto a spostarsi per lavoro, con la sua BSA 400 caricò moglie, figli ed i suoi averi su un improbabile sidecar raggiungendo dal Kent la località di Silsden dove fu destinato dalla fabbrica di proiettili nella quale lavorò durante il secondo conflitto mondiale.
Questa curiosa influenza motociclistica diede il via ad una passione per le moto da Trial che passò attraverso le vittorie dei Fratelli Arthur Junior e Alan Lampkin nella prestigiosa Six Days Scottish, per arrivare all’emergente Martin che grazie al suo talento ed alle sue imponenti doti fisiche, 180 cm per 90 kg, divenne in breve il più titolato di famiglia. Naturalmente il seme del Trial continuò poi con il nipote John con il figlio leggendario Dougie e per il futuro chissà…
Come detto, la guida di Martin grazie alla sua fisicità si caratterizzò da uno stile molto muscolare ideale per condurre la Bultaco 325, che Don Paco Bultò con grande lungimiranza le consegnò insieme ad un contratto ufficiale già nel 1972. Come descritto nel suo palmares furono anni molto duri ma proficui nel quale “Martino”, per noi e gli spagnoli, lottò ad armi pari con rivali del calibro di Malcolm Rathmell, Mick Andrews, Sammy Miller, Ulf Karlson ed il grande Yrio Vesterinen, il finlandese dagli occhi di ghiaccio tre volte campione del mondo.
Terminata la carriera sportiva Martin ha avuto la fortuna di crescere il figlio pluri-campione Dougie e seguirne la carriera da vicinissimo facendone da Minder fino a fine carriera. Questo fulgido esempio di simbiosi tra padre e figlio ha rappresentato nel Trial un caso unico e probabilmente irripetibile, almeno tanto quanto irripetibili saranno i suoi sonori interventi in zona a sostegno della prestazione del figlio grazie ad un vocione che lo potevi sentire a distanza!
Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Martin e più volte ci siamo scambiati opinioni attorno al Trial e quello che sempre emerso è la grande passione e devozione verso questa disciplina che così tante soddisfazione ha regalato al glorioso Clan Lampkin, vorrei quindi ricordarlo con stima, rispetto e tanta simpatia regalando un video girato “alla buona” in occasione della prova di Campionato Mondiale Trial del 2010 svoltasi a Fort William, dove Martin è simpaticamente impegnato in una prova di Kick-Starter, una gara di abilità tipicamente inglese in voga fino al termine degli anni 80’. Da me e da tutti i trialisti italiani, grazie del tuo apporto alla divulgazione di questa magnifica disciplina.
Addio Martino, riposa in pace…