Italiano Motorally: La prima volta non si scorda mai!

Italiano Motorally: La prima volta non si scorda mai!
Il battesimo in una gara di Motorally. Il racconto di un'esperienza che non si può conoscere per davvero finché non la si vive in prima persona. Le difficoltà di navigazione, la fatica, la concentrazione. E la grande soddisfazione all'arrivo
11 marzo 2014

Duecentoquindici piloti al via in nove classi, 178 km di gara, tre controlli orari e due prove speciali contornate da terreni diversi e variabili. Sono questi i numeri di presentazione del Campionato Italiano Motorally&RaidTT FMI edizione 2014, disputatosi tra i magnifici panorami di Marina di Scarlino (Livorno) con un cielo sgombro dalle nuvole e con un sole limpido pronto ad accogliere i partecipanti.
Molti i veterani di specialità, subito contraddistinti dalle esemplari performance in gara, ma anche molti i principianti alle prime armi con gli strumenti di navigazione e con le particolari caratteristiche di questa affascinante ed impegnativa disciplina.

Principianti esattamente come me, pilota numero 313 iscritto alla categoria D-450. La sempre presente voglia di scoprire qualcosa di nuovo, qualcosa che abbia la competizione e le due ruote come protagonisti principali, magari accompagnati da paesaggi stupendi ed esperienze uniche, mi ha portato a scoprire questo magnifico campionato e le sue svariate sfaccettature. L’esordio è stato possibile grazie al team MST Factory racing, che ha supportato e concretizzato il tutto. Già dai nostri primi incontri l’argomento è stato coinvolgente, l’immaginario dei motorally porta un qualsiasi pilota a viaggiare con l’immaginazione e a mescolare la grande voglia di competizione con la fame di avventura che contraddistingue ogni amante delle due ruote.

Questa è stata la spinta maggiore che ha portato me ed il mio team a concretizzare il tutto, a rendere palpabile il progetto e a farlo arrivare proprio fino a qui, a Marina di Scarlino, a poche ore dalla partenza del primo trasferimento per la PS.1. La tensione pre-gara, quando si tratta di qualcosa di nuovo è indescrivibile, la si vede nell’aria, la si respira a pieni polmoni. Tutto è sconosciuto, tutto è complicato. Ma andiamo per ordine: subito dopo l’iscrizione e la burocrazia di rito, ogni pilota riceve il suo fido compagno di viaggio, il road book. Da quel momento in poi tutto diviene più serio e preciso, tutto quello che solitamente potrebbe essere lasciato al caso si evolve in qualcosa di fondamentale importanza.
 

Marco Delmastro al suo primo Motorally
Marco Delmastro al suo primo Motorally
Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese


È la prima esperienza, ed anche se ci si muove spesso per sentito dire, tutto deve essere organizzato nei minimi dettagli, per non tralasciare nulla, ed è questo il bello, è questo il gioco che fa valere la candela, perché qualsiasi cosa si dica, ogni pilota ha bisogno di certi stimoli.

La mattina della gara l’umore è stranamente rilassato ed i minuti scorrono velocemente. Senza nemmeno rendersene conto si arriva al momento della partenza, con tutti i piloti meticolosamente vestiti e pronti alla convalida del cartellino per l’avvio al primo trasferimento. La navigazione riportata sul road book è creata da un’organizzazione di primissima classe, precisa e puntuale riguardo le note legate al percorso. Tutte le caratteristiche sono riportate fedelmente sul road book tramite i simboli convenzionali, il tutto integrato dalle note fornite dall’organizzazione durante il breefing e contemporaneamente ripetute su un promemoria distribuito ad ogni pilota iscritto. Ogni particolarità legata la percorso, ogni caratteristica intesa come un potenziale pericolo è accuratamente codificata, trascritto sulle note ed evidenziato con colori sgargianti. Tutto questo però richiede un’attenzione diligente, la completezza delle informazioni richiede attenzione e competenza, ogni errore comporta ritardi, ed i ritardi durante una competizione non sono sicuramente raccomandabili.

E' stato questo il pensiero che mi ha accompagnato per tutto il tratto di navigazione della CO.1, puntualità e velocità, ho cercato di volare stancandomi parecchio ed arrivando al primo controllo orario con più di mezz’ora di anticipo. Probabilmente ho esagerato, ma se non altro ho appreso qualcosa da sistemare diligentemente nel cassetto: durante i Controlli Orari si può anche risparmiare le forze ed agire senza guidare come ossessi!

Il tratto navigato conduce al cuore della competizione: la PS, la prima prova speciale, tanto temuta quanto amata da tutti i piloti. Qui ci si gioca tutto, ogni secondo è fondamentale, ogni errore costa caro, la mente del pilota deve essere lucida ed il corpo fresco.
Alla partenza della prima PS della carriera di un pilota la tensione sale, la si vede dipinta negli occhi di chi con il casco addosso stringe il manubrio, pronto a scattare al cenno del commissario di gara. Ed è proprio quello che è successo a me, a questa mia prima esperienza, mai vissuta prima. Le strumentazioni sono pronte ad assistere il pilota durante questi chilometri di follia, l’ICO è azzerato e il road book sistemato sulla prima nota. Lo sguardo fisso, la mente pronta, il corpo un tutt’uno con la moto. VIA!
 

Trenta chilometri di pazzia, con tratti guidatissimi e tecnici, tortuosi saliscendi molto ripidi e pietrosi, sottoboschi veloci e umidi. La Toscana riesce a regalare ambientazioni incantevoli con caratteristiche di gara complete e faticose


Più di trenta chilometri di pazzia, con tratti guidatissimi e tecnici, tortuosi saliscendi molto ripidi e pietrosi, sottoboschi veloci e umidi. La Toscana riesce a regalare ambientazioni incantevoli e caratteristiche di gara diverse che rendono la gara molto completa e faticosa sul piano tecnico. La difficoltà nel guardare la strumentazione durante l’impegnativa guida a cui questo sport obbliga è veramente alta, difatti in più di un’occasione, per colpa di sviste e distrazioni, mi sono ritrovato a dover ripercorrere le mie orme tassellate per riprendere la corretta direzione. Tutto sommato al termine della prova speciale la sensazione era differente da quella immaginata fino ad ora, non c’era più quello smarrimento ideato giorni prima, la sensazione era positiva ed ero contento, tutto sembrava in fin dei conti fattibile e divertente.

Torno infatti al punto assistenza e scopro con immenso piacere il piazzamento: 71° in classifica assoluta. Con uno spirito migliore inforco la moto per la partenza della seconda CO e di conseguenza la PS.2. Tutto meglio, meno errori ed una migliore organizzazione mentale, questo sport mi piace, si addice alla mia testa ed alle mie caratteristiche, anche se sono ancora inesperto e confuso. Al termine della giornata riesco a stampare il mio nome alla 74° posizione assoluta, che si traduce in un 32° posto nella categoria D 450. Il fatto è che descrivere questa immensa serie di emozioni diventa difficile, quasi impossibile, a fine giornata comunque torno a casa con il sorriso di un bambino, come esordio non potevo chiedere di meglio
È proprio vero, la prima volta non si scorda mai!

Marco Delmastro

Argomenti