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Jorge Viegas ha la capacità di mettere a proprio agio l'interlocutore, di essere sorridente e simpatico, così come estremamente serio e deciso su argomenti importanti come ad esempio la sicurezza.
In pochi hanno idea di come sia grande e difficile da gestire la Federazione Motociclistica Internazionale che ha sedi in tutto il mondo e che cerca di proteggere gli interessi dei motociclisti e dello sport motociclistico. Un compito certamente non facile in un mondo in continua evoluzione, dove l’Europa e l’America stanno cedendo il passo alle emergenti Cina e India, i due paesi dove si vendono il maggior numero di moto e scooter.
Abbiamo iniziato parlando dei nuovi ICG Intercontinental Games, una competizione che qualcuno aveva inizialmente sottovalutato ma che alla prova dei fatti si è dimostrata spettacolare e vincente, e che ha rivalutato il concetto di “squadra”, in uno sport estremamente individualistico.
Siamo poi passati a parlare di sport e di gare, trattando il tema che sta caratterizzando i nuovi regolamenti: ridurre prestazioni e costi a vantaggio di sicurezza e spettacolo.
Per quanto riguarda il turismo e la mobilità, gli altri due argomenti sui quali la FIM incentra le proprie attività, Viegas ci ha parlato della sicurezza e dell’omologazione FIM per i caschi protettivi che ha alzato il livello di sicurezza delle omologazioni esistenti.
Avevo visto alcune delle sue precedenti interviste nelle quali il Presindente FIM aveva dichiarato di non credere molto nell’elettrico, se non legato alla mobilità urbana a corto raggio, ma mi ha fatto piacere risentirglielo affermare: “rumori ed odori contribuiscono al fascino delle nostre moto”.
Abbiamo concluso con una battuta,, su quale desiderio vorrebbe esaudire se trovasse la lampada di Aladino. “Rivalutare la figura dei motociclisti nel mondo”.
Thank you Mr.President