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Un gravissimo lutto colpisce il mondo del fuoristrada non solo americano, ma internazionale. In un incidente dai contorni non ancora chiari, durante la Baja 1000 che si corre in Messico dal 1967, ha perso la vita il pilota ufficiale della KTM, Kurt Caselli (30 anni).
Kurt era il pilota di enduro più talentuoso degli Stati Uniti. Nel 2013 aveva sostituito l'infortunato Marc Coma alla Dakar, vincendo alcune tappe al debutto con la KTM Rally 450; aveva portato inoltre gli USA sul podio della Sei Giorni in Sardegna, grazie infatti anche al suo contributo la nazionale americana aveva conquistato un ottimo secondo posto davanti alla squadra italiana.
Kurt Caselli, al suo esordio nella Dakar col team KTM, si era subito messo in luce vincendo due tappe e concludendo la corsa al 31esimo posto.
Durante una tappa della Baja 1000, a circa 80 miglia dall'arrivo, Kurt ha subito un fortissimo trauma cranico a seguito di una caduta che potrebbe essere stata causata dalla presenza sul percorso di un trabocchetto creato dal pubblico.
Mancano ancora conferme ufficiali sulla dinamica dell'incidente, ma se fosse confermata questa versione, si tratterebbe di un gesto di inaudita imbecillità nei confronti dei piloti in gara.
Cosa ancora più triste, rientrerebbe in una scellerata consuetudine alla Baja: il pubblico messicano non di rado crea ostacoli artificiali (dossi, buche e altre idiozie) per mettere in difficoltà i piloti e riprenderli in video. L'organizzazione mette infatti in guardia i concorrenti e chiede loro di prestare molta attenzione quando, nel mezzo del deserto, trovano gruppi di spettatori isolati. Potrebbero infatti essere lì per riprendere gli effetti della loro trappola.
Ribadiamo che si tratta di voci ufficiose, che al momento trovano riscontro anche su autorevoli media statunitensi. Attendiamo nelle prossime ore il comunicato ufficiale della squadra di Kurt Caselli per fare definitiva chiarezza su questa tristissima giornata di sport.
Alla famiglia di Kurt, a chi gli ha voluto bene e allo staff KTM vanno le condoglianze della redazione di Moto.it