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La CNF (Commissione Normative Fuoristrada) della Federazione Motociclistica Italiana ha partecipato il 26 gennaio ad una riunione a Bergamo presso la sede del Coni provinciale, indetta dal Delegato Provinciale Renzo D’Adda, alla quale erano invitate tutte le associazioni e gli appassionati di fuoristrada.
Tra i molti temi affrontati, particolare spazio hanno avuto le posizioni dei diversi Moto Club sulla circolazione su fondo naturale, le informazioni sulla trattativa in corso relativa alla modifica delle Legge Regionale Lombardia sulla circolazione fuoristrada, i contatti in corso con il Comando Generale del Corpo Forestale dello Stato, l’approfondimento dei rapporti con il CAI, l’attività della Commissione Normative Fuoristrada, anche di supporto ai diversi Club.
Una nota emersa dall’incontro è la considerazione che tra i diversi problemi, quello forse ancora maggiore, rispetto alla difficoltà di organizzare un evento, è la fruizione incontrollata dei percorsi di gara e delle zone limitrofe, durante e nei giorni successivi, da parte di appassionati che non seguono le necessarie regole del rispetto del territorio e del vivere civile. Una situazione che si confronta con la forte consapevolezza, da parte della stragrande maggioranza degli appassionati, che solo l’esistenza di regole certe, ma non vessatorie per una sola categoria, e il rispetto reciproco da parte di tutti gli “attori” in campo, può consentire la fruizione del territorio.
NO dunque alle sterili contrapposizioni tra sostenitori di un Ente o di un altro, che possono solo portare ad episodi spiacevoli e magari di inutile “lotta” reciproca; NO a comportamenti prepotenti che possono solo aggravare la situazione; NO ai “furbetti” che magari aggirano il problema nel singolo giorno, ma che peggiorano già nel medio periodo il sentimento comune degli “altri”, che poi si dimostrano ostili nei confronti di tutti i motociclisti.
SI’, invece, alla responsabilità sociale; al coinvolgimento di tutti gli Enti interessati; alla ricerca di situazioni di reciproca soddisfazione; alla mediazione con gli altri Enti interessati all’argomento (ambientalisti, cacciatori, pescatori e così via).
Tra i suggerimenti emersi: la ricerca del dialogo con le Associazioni “antagoniste”, affinchè possa continuare la pratica amatoriale; il contatto con gli Enti locali per usufruire del territorio in accordo con gli stessi; l’individuazione di percorsi liberamente usufruibili dai motociclisti; rendere facilmente “riconoscibili” gli appassionati che si impegnano a rispettare regole condivise e contribuire al ripristino dei luoghi dopo lo svolgimento di una gara, così come alla manutenzione periodica dei luoghi; disponibilità a pagare un contributo in denaro destinato alla manutenzione del territorio.
A margine, una forte convinzione della FMI: l’importanza assoluta che anche le Case costruttrici ed i loro Concessionari prendano conoscenza e soprattutto coscienza del problema. Perché se il fuoristrada si fermasse, per cause esterne, si tratterebbe sicuramente di una grave sconfitta della Federazione. Ma il mercato delle motociclette fuoristrada si fermerebbe per sempre.