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La dura presa di posizione della FMI e del suo presidente Paolo Sesti nei confronti dei piloti di enduro e dei team italiani, che ha portato alla mancata partecipazione alla Sei Giorni in Argentina, ha provocato aspre polemiche nei commenti dei nostri lettori.
La Federazione Motociclistica Italiana ha spiegato le proprie ragioni, indicando le motivazioni di questa clamorosa assenza. Sono di carattere economico (la FMI era infatti disponibile a sostenere parte delle spese per portare i piloti della Maglia Azzurra in Argentina, ma avrebbe incontrato disinteresse da parte di numerosi team a contribuire economicamente) e - chiamiamole così - disciplinari (legate al comportamento poco professionale tenuto da alcuni piloti Nazionali al termine della Sei Giorni in Sardegna).
Fatto sta che l'Italia non parteciperà alla prossima Sei Giorni di Enduro prevista dal 3 all'8 novembre in Argentina.
Ora vogliamo meglio chiarire questo secondo aspetto. Gli uomini della Federazione Motociclistica, anche per una questione di riservatezza, non ci hanno voluto dire di più su quanto accaduto a Olbia nel corso della serata finale di festeggiamento della Sei Giorni.
Tocca quindi a noi raccontarvi i fatti di quel giorno, che spiegano in modo più chiaro lo stato d'animo del presidente Paolo Sesti, del coordinatore dell'Enduro Franco Gualdi e di tutto lo staff FMI. Ad alcuni piloti della Nazionale (non a tutti, sia chiaro) sembra infatti che tutto sia dovuto dalla FMI.
Nel corso della serata finale della Sei Giorni alcuni piloti del Team Nazionale si sono messi a bere e a saltare sui tavoli (e ci sta, è pur sempre una festa), ma, quando sono stati invitati da uno dei capi dei vigili di Olbia a non saltare sui tavoli di plastica ma su quelli in legno, hanno reagito con cori da stadio e rovesciando sulla testa del pubblico ufficiale una pinta di birra.
C'è poi il van danneggiato. Dai tavoli sono infatti passati al tetto di uno dei van presi a noleggio, che ha subito un evidente danno. Insomma, come avrete capito, roba da vandali più che da campioni dello sport.
E la FMI non è giusto che tolleri ancora questi comportamenti, accollandosi le spese di questi ragazzi che credono che tutto sia loro dovuto. Le cose non stanno così, e forse questa lezione servirà loro come monito per il futuro.
- RICKY863 accusa il presidente Paolo Sesti di parlare politichese e, cosa ben più grave, afferma che il bilancio è in rosso (quando si fanno queste dichiarazioni, sarebbe buona cosa firmare il commento con nome e cognome. Altrimenti tutti possono affermare tutto nel più totale anonimato, diffamando persone e società. Nda).
- bymaxx sostiene che mancano i soldi per la trasferta.
- enzo lo presto chiede alla FMI di fare chiarezza e di specificare quanti soldi sono stati spesi per la Sei Giorni in Sardegna. E teme che la FMI abbia investito troppo nel progetto Moto3, lasciando a secco l'Enduro.
- david.falcinelli chiede che la FMI chiarisca cosa è successo in Sardegna e si rammarica che la Maglia Azzurra rinunci a un appuntamento importante come la Sei Giorni.
La Federazione, per il tramite del direttore del suo ufficio stampa Giulio Gori, si è sentita ovviamente tirata in causa da accuse così gravi. E' doveroso quindi ospitare la sua replica, punto per punto, sulle nostre pagine.
Partiamo dal nodo più spinoso, vale a dire dal bilancio economico della Federazione. Il bilancio consuntivo della FMI relativo all'anno 2013 si è chiuso in attivo (394.173,94 euro) con un utile di bilancio superiore alle previsioni ed è stato approvato dalla Giunta nazionale del CONI in data 6 maggio 2014 con provvedimento N.175 (pubblicato sul sito federale).
L'organizzazione della Sei Giorni 2013 in Sardegna ha richiesto un impegno economico notevole, portando a un leggero negativo in bilancio. Negativo che non è però alla base dell'assenza del 2013: "L'organizzazione della Sei Giorni di Enduro in Sardegna nel 2013 si è chiusa con un sostanziale pareggio (saldo in negativo di 15.000 euro su un bilancio di oltre 1.100.000 euro)".
Veniamo ora alla questione degli investimenti - secondo qualcuno eccessivi - che la FMI avrebbe fatto nella velocità e in particolare in Moto3. Questa è la risposta della Federazione Italiana: "L'attività del San Carlo Team Italia nel Motomondiale e nel Campionato Europeo Stock 600 è interamente autofinanziata dagli sponsor senza alcun costo aggiuntivo. L'attività del Settore Velocità (compresa Coppa Italia, Campionato Minimoto, Campionato MiniGP, Trofeo Femminile e Velocità in Salita) per il 2014 ha una previsione di bilancio con saldo attivo, così come negli anni passati. In questo modo anche il contributo del CONI per le attività di Alto Livello (attività prevista dallo statuto di ogni Federazione sportiva) viene utilizzato per le altre discipline motoristiche".
Una nota infine la dedichiamo al numero dei tesserati e alle attività della FMI in favore del motociclismo in Italia. I primi hanno fatto registrare un calo contenuto del 9,87% nel 2013(152.000 contro 138.000 circa), mentre resta costante il numero delle licenze sportive. Tra le attività della Federazione ricordiamo in particolare quelle in favore del fuoristrada, tra cui la creazione del CER in Emilia Romagna, il protocollo d'intesa con il Corpo Forestale dello Stato, la Legislazione della Regione Lombardia che delega ai Sindaci la possibilità di autorizzare manifestazioni motoristiche, infine l'approvazione da parte della Commissione Trasporti delle modifiche al Codice della Strada fra le quali anche utilizzo della targa sostitutiva per il fuoristrada.
Vanno bene le critiche quindi (sempre meglio se argomentate), e Moto.it da sempre dà voce ai lettori. Ma è anche doveroso dare a Cesare quel che è di Cesare.