Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Moto.it vi presenta la nuova serie di puntate video in cui sveliamo tutti i segreti dell’enduro professionale.
Il nostro e il vostro maestro è il mito dell’enduro mondiale, Gio Sala. Sei titoli mondiali, diciannove campionati italiani e dieci Dakar in Africa sono l’incredibile palmarés del campionissimo bergamasco.
Il Gio è affiancato dal nostro tester Aimone Dal Pozzo (campione italiano di enduro nel 2002 e istruttore federale FMI). Le lezioni del Gio si rivolgono agli enduristi esperti, che vogliono mettersi alla prova e che desiderano migliorare il proprio stile di guida.
Gio Sala ci spiega nel video in apertura come affrontare una serie di ostacoli molto impegnativi. Il tronco caduto, che ostruisce il sentiero, o il muro verticale che ti si para davanti e che ti taglia il respiro sono eventualità in cui incappano gli appassionati tanto in gara quanto nelle classiche uscite domenicali con gli amici. Una buona tecnica è fondamentale per affrontare in sicurezza e senza paura questo tipo di ostacoli. E' fondamentale- lo ribadiamo sempre - guidare in piedi. Rispetto alle prime puntate, in queste situazioni il motore due tempi dà un vantaggio legato essenzialmente alla sua leggerezza e alla prontezza della risposta ai regimi più bassi.
L'altro ostacolo di cui vi parliamo sono le radici in sequenza, tipiche dei fondi del Nord Europa. Costituiscono un terremo decisamente impegnativo, capace di scomporre l'assetto e di mettere in crisi anche le sospensioni più a punto.
Il nostro maestro-campione segue l'allievo sul campo e gli dà le indicazioni in diretta, parlandogli nel casco con l'interfono Offroad by Cellularline. In questo modo Aimone riceve le correzioni di Gio in tempo reale e può subito rimediare agli errori di guida.
1. Partiamo con le radici. Qui è essenziale caricare il retrotreno alleggerendo la ruota davanti ed indirizzando la moto sulla linea dritta usando il peso del corpo. Sfruttare il motore per superare in salto le radici più grosse.
2. I tronchi si affrontano frenando decisi per caricare la forcella e sfruttarne il ritorno che va ad alleggerire la ruota anteriore. Sfruttando il rilascio della forcella si impenna la moto, assorbendo il colpo della ruota posteriore sul tronco usando le gambe. Sui tronchi è essenziale pelare il gas per evitare di pattinare eccessivamente.
3. Il gradone in salita si affronta arrivando con la giusta velocità e sfruttando l’inerzia della moto. Il peso va spostato in avanti per non cappottare, gestendo la coppia con la frizione. Se il fondo è umido, l’abbrivio iniziale diventa ancora più importante.
4. Quando il gradone è in discesa si rallenta prima dell'ostacolo, controllando visivamente qual è il punto meno ripido. Si porta il peso indietro al massimo, se necessario col sedere all'altezza del parafango posteriore. Prima che la ruota davanti tocchi terra, si dà gas per non far chiudere lo sterzo.
Sospensioni. Nell'enduro non esiste un setting appropriato. Si trovano infatti, nella stessa gara, condizioni diverse. Sabbia, fango e sassi talora convivono all'interno dello stesso percorso. Sul sasso smosso privilegiamo una forcella sensibile all'inizio della sua escursione, sui terreni duri sarà meglio avere una forcella dura. Consigliamo però di avere sempre una forcella sensibile all'inizio, ma che non affondi troppo, altrimenti la guida risulta difficoltosa in discesa.
Sfruttiamo comunque i click delle sospensioni, quando passiamo dai terreni smossi al campo da cross, che richiede una chiusura dei registri di compressione. Se abbiamo dei dubbi, consultiamo sempre il manuale d'uso della moto, che contiene anche preziose indicazioni sui settaggi relativi ai diversi fondi tipici dell'enduro e del motocross.