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Mercoledì 6 dicembre 2017 Simone Sandre, HR Specialist di KPMG, e Lorenzo Mauri, titolare e Team Manager di MOTOCORSA RACING, sono intervenuti alla lezione conclusiva dell’insegnamento di “Strategie comunicative per le organizzazioni”, nell’ambito del corso di Laurea Magistrale in Gestione del Lavoro e Comunicazione per le Organizzazioni, attivato presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Cattolica di Milano.
L’intervento si è aperto con un filmato girato da Lorenzo Mauri in sella alla sua Ducati sul circuito del Mugello. Ci si potrebbe chiedere che cosa abbiano in comune Lorenzo Mauri con un (apparentemente) tranquillo professionista di risorse umane e con una lezione universitaria in cui si tratta di psicologia della leadership e comunicazione organizzativa. In realtà, tantissimo.
Già fin dalle prime battute, Lorenzo Mauri ha infatti sottolineato quanto sia difficile, ma al tempo stesso decisivo, individuare quel sottile margine tecnico che consente di guadagnare un vantaggio competitivo sugli avversari: ed è così diventato evidente come un’attenta sensibilità e lettura del contesto in cui si opera siano elementi cruciali per una leadership efficace. Sensibilità e lettura motivate da una grande passione, nutrita fin dall’infanzia, e sorrette e guidate da una profonda conoscenza e competenza nel settore. Successivamente, mentre si ripercorrevano le vicende autobiografiche del pilota, abbiamo riflettuto insieme sull’importanza di interpretare i momenti di difficoltà, personale e della squadra, come occasioni chiave di crescita e di sviluppo: occasioni che possono davvero segnare una svolta nella storia individuale come in quella collettiva, e aprire nuovi e inaspettati orizzonti di azione.
I giovani studenti, aspiranti leader, che hanno ascoltato Lorenzo Mauri, hanno potuto conoscere la fatica e il coraggio nel cercare le cause di un esito deludente; la fatica e il coraggio di riconoscere le proprie e altrui emozioni, anche quelle negative, per trarne insegnamento e nuova carica e, letteralmente, rimettersi in pista, ognuno singolarmente e tutti insieme. Ed è qui che di nuovo è emersa l’importanza della consapevolezza, non solo del contesto ma anche, in questo caso, di sé stessi e della squadra di cui si fa parte e che si guida, oltre che dei limiti e delle potenzialità di ciascuno dei suoi membri individualmente e del team nel suo complesso.
Consapevolezza che, come ci ha fatto notare Simone Sandre, conduce alla pratica di un “allenamento continuo”, un concetto che in ambito aziendale, si potrebbe dire, va spesso sotto il nome di “formazione costante”. Riteniamo peraltro che l’immagine dell’allenamento continuo abbia il vantaggio di portarci lontano dalle classiche aule con le lavagne luminose, e di evocare un mondo di impegno personale e collettivo dove sono ben note la costanza e la fatica necessarie per raggiungere un traguardo ambizioso. Un mindset predisposto all’allenamento continuo, come quello di un maratoneta, per esempio, si focalizza sullo sviluppo delle risorse umane come fattore chiave del successo. Ragion per cui, in realtà, non è sempre necessario, e nemmeno desiderabile, puntare tutto sui fuoriclasse. Questo sulla base della convinzione che la chiave del successo non stia necessariamente nel pilota acclamato e nella sua schiera di tecnici dal lungo curriculum, ma che si possa trovare anche nella giovane risorsa con appena due anni di esperienza.
Come ha ricordato Simone Sandre, citando il grande coach di basket Sandro Gamba: “Una squadra campione batte sempre una squadra di campioni”. E proprio sulla sua squadra Lorenzo Mauri molto si è soffermato, con l’affetto e l’orgoglio di chi sceglie e fa crescere i suoi ragazzi. Abbiamo potuto cogliere quanto siano importanti per il successo di un team l’attenzione, la dedizione e il rispetto del leader nei confronti dei suoi collaboratori, l’entusiasmo e l’energia del lavorare insieme, innamorati ciascuno singolarmente e tutti collettivamente della propria squadra, il dimenticarsi delle pause, i ritmi frenetici, i giorni lontani da casa, lo spazio ristretto del box, il carico di un doppio lavoro, perché non è certo la leva economica il motore che fa correre la squadra.
Il suono della campanella, che ci ha ricordato come il tempo a nostra disposizione fosse ormai scaduto, è stato superato da quello della sirena che, nel filmato di chiusura dell’intervento, avvertiva i piloti di portarsi sulla griglia di partenza. E su questa immagine, che ci invitava ad accogliere una nuova sfida ad alta velocità, abbiamo voluto premiare gli studenti che avevano prodotto le riflessioni migliori sul tema della leadership all’interno di una squadra di motociclismo. Poi, il tempo di firmare qualche autografo, e più rapido di un soffio di vento Lorenzo Mauri ha lasciato l’aula, riprendendo la sua inarrestabile corsa. Personalmente, credo che a tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di esserci, questo intervento congiunto tra mondo delle risorse umane e motorsport abbia insegnato tanto di quel viaggio che è la leadership: passione e competenza, orgoglio e rispetto, coraggio e umiltà. Tanti punti di contatto tra questi due mondi, analogie, ma anche differenze che derivano dal fatto che il mondo corse è molto complesso, articolato, diversificato e di “nicchia”.
Entrambi i docenti (Simone Sandre e Lorenzo Mauri) hanno espresso novità, originalità e unicità.
(Un ringraziamento particolare alla Prof. Patrizia Milesi, docente del corso in “Strategie comunicative per le organizzazioni” e ricercatore di Psicologia Sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha reso possibile e ha creduto sin dall’inizio in questo tipo di docenza).