Luca Salvadori vs Masterpilot: pace fatta?

Moderati da Moreno Pisto, i due si sono incontrati nel nostro studio per proseguire il confronto nato sui rispettivi social dopo le polemiche sull'annullamento di Gara 2 nella SBK di Imola
17 maggio 2019

Quando in redazione si è deciso di approfondire, anzi di aggredire, il dibattito che stava prendendo corpo tutto attorno alle polemiche sui fatti di Imola, non avremmo mai potuto immaginare che due dei nostri, sangue dello stesso sangue, finissero per scatenare un putiferio social di dimensioni tanto clamorose.

Tutto è cominciato quando Masterpilot, aka Emiliano Perucca Orfei, caporedattore di AutoMoto.it e pilota di auto, ha deciso di intervistare il progettista di piste Jarno Zaffelli , appoggiando le critiche più o meno esplicite di quest'ultimo sull'inopportunità della decisione presa dalla direzione gara (e dai piloti) di annullare Gara 2

Tra l'Editoriale di Nico Cereghini , che quella tesi l'ha invece appoggiata e argomentata, e un altro pezzo/video di Moto.it teso a stimolare ulteriormente la discussione, siamo arrivati come niente fosse a decine di migliaia di visualizzazioni tra sito e YouTube. Per non parlare dei commenti che tracimavano dappertutto in quantità.

Quando poi un nuovo, ulteriore intervento di Cereghini sembrava aver chiuso definitivamente il discorso, sul canale del nostro ambassador Luca Salvadori, youtuber e pilota di moto che un po' di esperienza di piste e di gare ce l'ha, compare un suo video, nel quale, con una posizione a favore dello stop a correre, viene riesumato il punto di vista di Perucca Orfei, ed esplode un fuoco incrociato, con decine di supporter dell'uno e dell'altro a buttare benzina.

Il tema era sempre lo stesso: sicurezza vs rispetto per la sacralità della gara e dello sport più in generale. 

Via via che il botta e risposta si fa sempre più vivace nei toni dei commenti che l'uno postava sotto il video dell'altro, Moreno Pisto, brand manager di Moto.it e AutoMoto.it , intercetta il tutto e decide di trasformare lo studio di redazione in un ring e fare l'arbitro, con una bottiglia di vino in una mano e un sacchetto di tarallucci nell'altra. Agli angoli Masterpilot e Salvadori.

Per quasi 40 minuti, la conversazione si anima, già a partire dall'opinione primigenia: “Imola fa paura a tutti perché è impegnativa - esordisce Perucca Orfei - non certo perché non è sicura. E poi è stato il teatro di tante situazioni, tante dinamiche che l'hanno fatta diventare un luogo particolare, temuto e poco amato. 

Tutto vero, replica Salvadori, che chiama poi in causa Lauda e Hunt quando dibattevano su come ogni pilota abbia una sua personale quota di rischio da dover accettare. “Io avrei corso - dice - sì, ma non vorrei essere stato nelle condizioni di dover decidere. Vorrei che ci fosse un organismo super partes a farlo al posto mio”. 

Pisto modera cercando di trovare una quadra tra le posizioni dei due interlocutori, che diventano sempre più distanti. “Hai definito ''pugnettari “ i piloti che non hanno voluto scendere in pista”, chiede quindi a Perucca Orfei. “L'ho detto e lo ribadisco - risponde lui - perché c'era un guanto di sfida che non è stato onorato, e il pilota vero, quello che ha il fuoco dentro, quel guanto lo sa bene che esiste. Chi non ha voluto correre, non soltanto non ha rispettato la propria professionalità, ma ha anche contribuito al più grande insulto che si possa fare al motorsport, cioè annullare una gara”.

La conversazione scorre via fluida, tra epica, polemica, perfino arte (come al 13.20 del time code), aneddoti e considerazioni tecniche.

Tutti e due sono d'accordo nel considerare Imola la loro pista preferita, nonché un patrimonio da tutelare, un'eccellenza del nostro Paese, lontana anni luce dai tanti circuiti-parcheggio che sono nati in tempi più o meno recenti in tanti altrove.

Purché, ovviamente, tutto ciò abbia come sfondo il rispetto della cosa più importante: la sicurezza dei piloti.

Il resto, godetevelo nel video...
 

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