Luca Scassa: “Non ho potuto far fronte alle richieste del team”

Luca Scassa: “Non ho potuto far fronte alle richieste del team”
Sembrava fosse uno dei punti cardine del progetto ParkinGO MV Agusta. Purtroppo invece Scassa non potrà coronare il suo sogno di correre nella Supersport con una MV | C. Baldi
17 dicembre 2012

Punti chiave

 

Triste ma non abbattuto. Luca fa serenamente il punto su quanto è accaduto e non porta rancore a nessuno. Ormai ha le spalle larghe ed è abituato a lottare ogni anno per trovarsi una sistemazione. In passato per correre ha accettato di fare importanti esperienze sia in America, con la MV del team Ferracci che nel British Superbike, con una Honda. Campionati tosti con piste difficili e a volte pericolose, dove il pilota di Arezzo si è sempre distinto per il suo coraggio e le sue indubbie capacità. Ma il motociclismo è uno sport costoso e in momenti di crisi, come quelli attuali, anche i piloti devono concorrere alla ricerca del budget. Essere bravi non basta più.


Erano in molti a pensare che saresti stato uno dei due piloti del team ParkinGO MV.
«Sì e lo speravo anche io. A Milano durante l’EICMA io ed il mio manager avevamo incontrato Giuliano Rovelli ed avevamo trovato un accordo di massima. Però mancavano ancora le firme. Sia quella di Rovelli con MV che quelle sul mio contratto. Con il tempo purtroppo le condizioni sono cambiate ed io non ho potuto aiutare il team così come mi veniva richiesto. Per questo è saltato tutto».


Penso che il tuo sia un dispiacere doppio, perché MV fa parte della tua storia.
«Quella tra me ed MV è una bella storia d’amore. Ho trascorso tre anni sulle moto di Schiranna ed assieme abbiamo ottenuto risultati che nessuno si aspettava. Riportare la MV al successo è stata una cosa fantastica ed ho atteso con ansia che la casa italiana decidesse di tornasse alle competizioni mondiali, per riprendere un discorso che si era interrotto dopo la partecipazione all’AMA Superbike e la vittoria nel CIV. Purtroppo invece non è stato possibile ed auguro comunque alla MV di ottenere i migliori successi».

 

Pensando di aver trovato una sistemazione con ParkinGO, non abbiamo cercato soluzioni alternative e anzi abbiamo dovuto rifiutare alcune proposte interessanti

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E al momento sei a piedi.
«Per ora sì, anche se il mio manager sta lavorando per risolvere questa situazione. Il problema principale è che, pensando di aver trovato una sistemazione con ParkinGO, non abbiamo cercato soluzioni alternative ed anzi abbiamo dovuto rifiutare alcune proposte interessanti, proprio per correre in Supersport con la MV. Al momento non so se potrò correre nel 2013, perché le moto migliori nei vari campionati sono già state assegnate. Ho 29 anni e penso di essere nel mio momento migliore, avendo ancora tanta voglia di correre e di vincere e un buon bagaglio di capacità e di esperienza. Il progetto ParkinGO MV era arrivato proprio al momento giusto, ma non ho potuto far fronte alle richieste del team e quindi mi ritrovo ancora una volta alla caccia di una moto e di un progetto che siano competitivi».

 
Auguriamo a Scassa ed al suo manager di trovare al più presto un team ed una moto, ma come lui stesso ha affermato, non è certamente una cosa facile. Scartando i campionati nazionali ed il BSB, dove è ormai impossibile trovare moto veramente competitive, resta solo il mondiale Superbike, in quanto Scassa avrebbe corso nella Supersport solo con una MV, visto che quello delle piccole 600 non è certo il suo campionato ideale. Nella classe regina delle derivate dalla serie il team Pedercini deve ancora confermare i suoi due piloti, ma resta aperta anche la possibilità di una seconda moto nel team Red Devils o in quello Althea. Aprilia ha già dato la propria disponibilità, ma occorre lavorare per trovare il budget necessario. Tanto per cambiare…

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