Mancano piloti made in USA? Rainey crea un nuovo campionato

Mancano piloti made in USA? Rainey crea un nuovo campionato
La gestione del campionato velocità statunitense non soddisfa case, pubblico e sponsor, ma soprattutto non forma piloti. Allora Wayne Rainey ha fondato un nuovo campionato: MotoAmerica
10 dicembre 2014
Ve li ricordate gli Anni Ottanta e Novanta, quando gli americani dominavano il Mondiale GP? Spencer, Lawson, Rainey, Schwantz e compagnia bella si spartivano la torta quasi ad ogni gara, un dominio che venne interrotto solo dal grande Mick Doohan.
Secondo Kenny Roberts, il “Marziano” che per primo venne in Europa a bastonare tutti alla fine degli Anni Settanta, il problema risiede nel fatto che negli USA non esistono più dei campionati in grado di creare nuovi talenti. Qualche anno fa la AMA SBK era un banco di prova di altissimo livello e molti nomi poi sbarcati nella MotoGP di allora e anche nel Mondiale SBK arrivavano da qui. Se cercate su YouTube troverete molti video di bellissime sfide tra Schwantz e Rainey sulle derivate di serie (roba da paura, ve lo garantisco) ma recentemente l’unico Campione del Mondo che gli USA hanno partorito è stato Nicky Hayden, che come lo stesso Roberts deve la sua formazione al Flat Track e non alle gare tradizionali su asfalto.

Le sorti della AMA Superbike hanno subito una svolta verso il peggio nel 2008, quando l’intero pacchetto è stato rilevato dalla DMG Daytona Motorsports Group che di fatto ha affossato tutto. Il Gruppo, proprietario dell’ovale di Daytona e fortemente impegnato nella NASCAR, per anni ha provato a monopolizzare gli sponsor e piegare l’intero sport ai propri voleri, ottenendo solo di allontanare tutte le squadre ufficiali (tranne Yoshimura Suzuki e Graves Yamaha) e ridurre la griglia dei partenti ad un numero risibile di piloti. Molte piste hanno deciso di non far parte della serie e persino la mitica 200 Miglia di Daytona è stata snaturata dal promoter quando ha deciso di limitare la cilindrata a 600cc per motivi di sicurezza. Dicevano che le 1000cc erano troppo veloci e potenti e portavano ad un prematuro consumo delle gomme, creando situazioni pericolose. E fare un cambio gomme obbligatorio a metà gara, dico io? Comunque la riduzione di cilindrata ha rappresentato l’ultimo chiodo nella bara del campionato, con pochissimi piloti e squadre disposti ad investire nello sviluppo di una 600cc con cui correre solo una gara, per poi tornare alle mille.

Ma pochi mesi fa le cose sono cambiate di colpo: Wayne Rainey ha preso improvvisamente l’iniziativa e con un colpo plateale non solo ha creato MotoAmerica (www.motoamerica.com) con l’obiettivo di «Rinvigorire le corse motociclistiche in Nord America, riportando ai fans il più eccitante sport motoristico della storia e allo stesso tempo preparando al palcoscenico mondiale una nuova generazione di piloti americani e stranieri».
 
Il logo di MotoAmerica
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Pietro Ambrosioni

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