Manuel Lucchese in gara all’Australasian Safari Rally

Manuel Lucchese in gara all’Australasian Safari Rally
Ciao a tutti gli amici di Moto.it, oggi vi scrivo per raccontarvi la mia esperienza appena conclusa in Australia all’Australasian Safari Rally
12 ottobre 2011


Ciao a tutti gli amici di Moto.it, la scorsa settimana è stato pubblicato il mio primo articolo di presentazione e oggi vi scrivo per raccontarvi la mia esperienza appena conclusa in Australia all’Australasian Safari Rally. Un rally che in pochi conoscono, ma che ha una grande storia. Giunto alla 40ª edizione le presenze internazionali sono aumentate e hanno partecipato piloti del calibro di Cyril Despres, Annie Seel, Sam Sunderland ed altri piloti da diverse parti del mondo incluso me dall’Italia.


Come si arriva in Australia?

Questa grande opportunità è nata attraverso Facebook. Due anni fa ho aggiunto tra le mie amicizie Garry Connell, uno dei pochi ad aver tentato la Dakar in sella ad un’Husaberg nel 2009. Correndo con l’Husaberg ed incuriosito dalla sua esperienza lo aggiunsi ed iniziai a chiedergli info su come avesse preparato la moto, da li inizio un’amicizia virtuale lui attraverso i miei aggiornamenti seguiva i miei rally con molta curiosità visto che in Australia hanno solo 3-4 Rally in un anno. Siamo andati avanti a scriverci e scambiarci opinioni fino a quest’anno quando mi ha chiesto se avrei potuto aiutarlo ad organizzargli una trasferta in Europa per correre il Rally di Sardegna ed il Rally d’Albania. Grazie alla collaborazione di Husaberg Austria è riuscito a venire ed è stato mio ospite per circa un mese. Rimasto contentissimo della sua esperienza Europea mi ha proposto di andare a correre per lui in Australia dove è il team manager del Team Husaberg Australia e mi avrebbe fornito moto, meccanico e logistica. Attraverso Garry sono entrato in contatto con l’organizzazione del Safari Rally che ha mostrato molto interesse nell’avere piloti Europei nella speranza di far diventare il Safari Rally un vero rally di livello mondiale. Grazie ai buoni risultati di questa stagione e la mia collaborazione con la rivista Endurista sono riuscito ad avere biglietto aereo, vitto e alloggio spesato dal Ministero del Turismo Australiano (cose che purtroppo qui in Italia sono fantascienza!).

 

Manuel Lucchese in sella alla sua Husaberg in Australia,
Manuel Lucchese in sella alla sua Husaberg in Australia,
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Il Rally

Il rally è stato diviso in 7 tappe + prologo per un totale 4000km di gara dei quali il 75% di prove speciali, erano presenti diversi piloti del panorama mondiale come Cyril Despres, Annie Seel, Sam Sunderland. I percorsi lunghi e prevalentemente molto veloci non hanno risparmiato nessuno, praticamente tutti hanno avuto almeno un paio di inconvenienti tecnici o fisici durante la gara a dimostrazione che lo slogan del rally “Seven Tough Days” è stato mantenuto. Qui in Australia sia la tipologia di gara che i terreni erano completamente diversi da quelli Europei, prevalentemente un fondo sabbioso ma con molta vegetazione. Nessuno si sarebbe aspettato che i piloti locali fossero così competitivi da addirittura aggiudicarsi i primi 10 posti dell’assoluta.

Piloti del calibro di Despres non sono riusciti a vincere neanche una tappa! L’intero Rally è stato dominato dai fratelli Smith del Team Honda GHR che fin dal prologo si sono stabilizzati nella top 3, a seguirli il pilota Yamaha, Rod Faggotter che con una gara regolare e grazie all’autoeliminazione di diversi concorrenti è riuscito a scalare la classifica tappa dopo tappa. Estremamente agguerrito il panorama australiano, guardando ad un po’ di statistiche in tutta la storia dell’Australasian Safari mai nessun pilota straniero è riuscito a vincerlo ed inoltre in questa edizione neanche una KTM nei primi 10.


La mia gara

Per quanto riguarda la mia di gara invece è stata costellata da sfortune, il primo giorno mi è esplosa la gomma, il secondo giorno ho bruciato la mousse poi nella fase centrale del Rally sono riuscito ad andare alla grande finendo delle speciali nei primi 5 mettendo dietro tutti i piloti europei. Purtroppo durante la 5ª tappa ho avuto un brutto incidente ai 150km/h nel quale mi sono procurato un bel trauma cranico, setto nasale rotto e spalla lussata. Non so con quale testa ma il giorno dopo sono addirittura ripartito percorrendo metà tappa dopo di che mi sono dovuto arrendere al dolore. Simile quello che è accaduto anche a Cyril Despres che nella penultima tappa ha picchiato il piede contro un palo di ferro ed è stato costretto al ritiro per il troppo dolore, fortunatamente per lui niente di rotto.


L’Australasian Safari Rally si è dimostrato il rally più duro al quale ho mai partecipato e quindi un ottimo allenamento in vista della Dakar. Proprio grazie al Safari ho scoperto degli aspetti da curare maggiormente che invece io avevo sottovalutato come un piano alimentare studiato per ogni giorno di gara. Partire tutte le mattine alle 6 e fare 600-700km di tappa per 7 giorni è stato veramente impegnativo quindi figuriamoci alla Dakar!


I miei pensieri su questo rally sono davvero positivi, apparte qualche piccola inesattezza nel roadbook tutto il resto ha funzionato alla perfezione, l’organizzazione è stata ineccepibile e sempre disposta ad ascoltare l’opinione di noi piloti. Anche dal punto di vista della sicurezza i piloti sono rimasti estremamente soddisfatti grazie ad un folto equipe di medici a bordo di diversi mezzi compresi due elicotteri.


Classifica Finale dell’Australasian Safari Rally 2011

1. Todd Smith (Honda)
2. Jacob Smith (Honda)
3. Rod Faggotter (Yamaha)
4. Damien Grabahm (Husaberg)
5. Ben Williams (Honda)



di Manuel Lucchese

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