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Copre un’area di 50 ettari. Qui vengono prodotti ben 450.000 pneumatici ogni anno, compresi quelli destinati alle auto supersportive. Il processo di lavorazione, come vedremo più avanti, richiede un’alta specializzazione da parte degli operatori. Questi ricevono la formazione presso la scuola di Clermont Ferrand, dalla quale passano oltre 3.000 “studenti” ogni anno.
Ci interessano le gare dove c’è vera competizione e concorrenza tra i vari team. Per questo seguiamo i campionati destinati alle moto derivate dalla serie
Quali campionati seguite con maggiore interesse?
«Ci interessano le gare dove c’è vera competizione e concorrenza tra i vari team. Per questo seguiamo con interesse i campionati nazionali destinati alle moto derivate dalla serie. In special modo è per noi davvero importante il Mondiale Endurance, che fornisce riscontri formidabili per la produzione di gomme sportive».
Cosa pensate della MotoGP e del monogomma?
«Come dicevo, per noi è essenziale la sfida con gli altri costruttori. E, per sviluppare la gomme, è necessario che ci siano regole certe, chiare e durature che permettano alle aziende di seguire una strategia di lungo periodo che consenta di sviluppare il prodotto e fare progressi reali sul fronte del grip e della durata. Oggi questo lo consente solo il Mondiale Endurance, in cui crediamo moltissimo».
Dopodiché questo viene fatto riposare circa mezz’ora prima di essere vulcanizzato. La struttura radiale (brevettata da Michelin) è molto più complessa di quanto una sezione dello pneumatico lasci intravedere. I vari strati sono infatti posti in modo tale da garantire sia la flessibilità che la rigidezza necessarie. Per questo gli strati stessi contengono trame in acciaio, ma anche in tessuto, combinate tra di loro su un macchinario rotante secondo un ordine ben preciso e variabile a seconda del tipo di pneumatico da realizzare.
Il processo di vulcanizzazione dà infine al prodotto il disegno di battistrada voluto (con impressi tutti i caratteri testuali che lo descrivono) e rende solidali tra loro i vari strati della carcassa che diventano un tutt’uno col battistrada.