Campionato Mondiale Enduro 2012, 3a Prova
Minutibar, Spagna, 5 Maggio 2012
Mondiale di Enduro, Gran Premio di Spagna, 1° giornata. Meo, Renet, Nambotin e Bellino: Made in France.
Munitibar, 5 Maggio. Gran Premio di Spagna (o meglio: dei Paesi Baschi), terzo del Mondiale di Enduro del 2012. Munitibar, 30 chilometri dall’Atlantico, e dieci da Guernica, che ha ospitato due GP nel 2005 e 2006, è poco più di un punto di poche case in mezzo ad un oceano di verde, nella “Svizzera” del Nord della Spagna.
Cornice perfetta, e spessore di tradizione, per un Gran Premio ideale. Terreno pesante e meteo “a rischio”, ma sabato di sole strappato ad una settimana di maltempo. Piove solo per la cerimonia di premiazione, bagnando uno dopo l’altro i francesi che salgono sul podio.
Inopinabile Antoine Meo, autoritario Pierre-Alexandre Renet, stratosferico Christophe Nambotin e pur sempre sorprendente Mathias Bellino, le classi E1, E2, E3 ed EJ fanno suonare invariabilmente la marsigliese.
Nambotin in particolare, mi ripeto, si è rivelato un’arma micidiale, e c’è da chiedersi a che livello di frustrazione la prenda il pur buon David Knight. Rivincita “nazionale” per Laia Sanz che vince la prima giornata del Mondiale femminile, ed acuto italiano di
Giacomo Redondi, dominatore della Youth Cup 125. La Prova Speciale chiave della prima giornata è il lunghissimo Enduro Test, veloce ma rischioso per più di un Pilota a caccia di gloria. Sotto i livelli a cui ci hanno abituato in questo inizio di Mondiale
Albergoni, quarto, Cervantes e Salminen, quinti, quotazioni in rialzo per Aubert, secondo, e ancora
una gara esemplare per Manzi, secondo sul podio della EJ.
Bordone-Ferrari Racing Team Enduro
Chi pensa che non sia facile piantare alberi in quei luoghi dove l’aridità tende a divorare la vegetazione, come per esempio nei deserti sudamericani, dovrà riflettere sul paradosso che la vera difficoltà s’incontra là dove il verde è padrone assoluto dello scenario e gli spazi incolti sono azzerati. Come nei Paesi Baschi, a Munitibar, dove si disputa il terzo Gran Premio del Mondiale 2012 di Enduro. Ma la missione del Bordone-Ferrari Racing Team Enduro non ammette eccezioni, e venerdì, alla vigilia del Gran Premio dei Paesi Baschi,
la Squadra diretta da Alex Belometti ha lasciato ancora una volta Alberi Munitibar lanciata contestualmente alla creazione della Squadra.
Poi il Gran Premio, la cui prima giornata si rivela difficile per Thomas Oldrati, la cui partenza non è veloce a sufficienza per contenere la fuga degli avversari, e per Edoardo D’Ambrosio, innervosito dalla difficoltà a trovare un ritmo di gara soddisfacente. Oldrati chiude all’ottavo posto grazie ad un ultimo giro finalmente apprezzabile, e D’Ambrosio non riesce ad andare oltre il 9° posto. Eccellente, invece, la gara di Jonathan Manzi, sempre perfettamente all’altezza del duello lanciato dai due Gran Premi d’inizio stagione, che hanno visto il Pilota Bordone-Ferrari Racing Team protagonista assoluto. Manzi è soddisfatto, riconosce che il suo avversario è stato più veloce di lui, volta pagina e si prefigge di regolare i conti la domenica successiva.
Thomas Oldrati: “Prima giornata non esattemente soddisfacente, segnata da un inizio difficile. La prova Speciale chiave della giornata era l’Enduro Test, e non solo per la sua lunghezza. Lì non sono riuscito a trovare la velocità, e gli altri se ne sono andati. Mi sono rimesso in riga solo nell’ultimo giro, naturalmente tardi per ambire ad un risultato finale soddisfacente. Penso di aver capito come affrontare la seconda giornata del GP. Dovrò partire subito forte, senza esitazioni, e magari rischiare, entro i limiti della ragionevolezza, per alzare il ritmo e colmare il gap.”
Jonathan Manzi: “Una bella giornata, non c’è che dire. Sono andato forte e non ho commesso errori. Sì, sono scivolato nella prima Speciale Estrema, ma non ho perso poi molto. Il secondo posto di oggi non dipende tanto da me quanto dalla velocità di Bellino. Oggi è sempre stato un po’ più bravo di me, sin dall’inizio della gara. Complimenti. Buona gara anche per me, comunque, e grazie quindi a tutti, ai meccanici, ai tecnici, a Renato Ferrari che è venuto ad incoraggiarci. Mi trovo in una Squadra formidabile!”
Edoardo D’Ambrosio: “Dire che non sono soddisfatto è poco. La verità è che sono deluso. Ma il peggio è che mi sento impotente. Ci provo, cerco di spingere, ed ecco che commetto degli errori. Oggi sono scivolato tre volte, e ogni volta nel momento in cui ci stavo provando.”
Campionato Mondiale Enduro 2012, 3a Prova
Minutibar, Spagna, 6 Maggio 2012
Mondiale di Enduro, Gran Premio di Spagna, Day 2. Vittorie-Bis di Meo, Renet e Nambotin. Thomas Oldrati torna sul Podio.
Munitibar, 6 Maggio. Il Gran Premio di Spagna si conclude con una
domenica da cardiopalmo. Alle difficoltà della prova speciale in linea si aggiunge la spettacolare roulette dell’Extrème Test.
Un chilometro di Enduro perfetto, per poco più di un minuto di percorrenza che resta solo un “teorico” impossibile per quei Piloti intrappolati in una delle sue cento insidie.
Al primo passaggio è già un’”ecatombe”: Bellino, Cervantes, Aubert, Albergoni, Seistola, tanto per citare le vittime illustri. Al secondo passaggio quel “minuto” sconvolge addirittura la classifica della EJ.
Manzi raggiunge Bellino, il francese cade e travolge l’italiano. I due rotolano indietro, metafora perfetta di una classifica stravolta che li vede all’improvviso relegati al ruolo di inseguitori, in barba a quel primato che detengono dall’inizio del Campionato. Il lungo e veloce
Enduro Test è non meno “severo” e selettivo. Marc Bougeois cade, è ricoverato con un trauma cranico, e la Speciale del secondo giro “salta”. Aggiungi qualche ritiro per panne meccanica, come quelli di Remes o Joly, ed ecco i tratti salienti di un finale da tranquillo week end di paura.
Poi ci sono i “mostri”, come
Antoine Meo che vince la E1, questa volta con il fiato di un
incredibile Thomas Oldrati sul collo, o
Christophe Nambotin, killer dalla mira infallibile e dal potere deflagrante inaudito, che mette in imbarazzo Ljunggren e Knight. La battaglia della E2 termina alla fine di un’altalena di rovesci di fronte tra
Cristobal Guerrero e “Pela” Renet, ma vince quest’ultimo, e Salminen è terzo. La EJ è quella polveriera di emozioni descritta sopra, con un finale incandescente, scandito dal recupero di Bellino e Manzi, ancora una volta protagonisti assoluti di una classe straordinariamente avvincente.
Bordone-Ferrari Racing Team Enduro
Era dal 26 settembre 2010, Gran Premio di Francia a Noiretable, che Thomas Oldrati non saliva sul podio del Mondiale. È giusto dire che il secondo posto della domenica di Munitibar è, per il ventitreenne pilota del Bordone-Ferrari Racing Team Enduro, una data di ricordare, così come lo è per la Squadra che ha creato le condizioni per il “recupero” del suo Pilota. Al di là del risultato, che proietta Pilota e Team verso l’auspicato allineamento tra ambizioni e risultati, l’esito del Mondiale di Spagna è la sintesi del lavoro di un inverno in cui tutto era ancora nuovo, inesplorato, ma non per questo meno carico di aspettative. La gara di Thomas è stata esemplare, e caratterizzata da una progressione inarrestabile innescata proprio dai soli due piccoli errori commessi durante il primo giro. Se Oldrati ha centrato il suo primo obiettivo stagionale, “inchinandosi” al solo, in questo momento imprendibile Antoine Meo, in parallelo Jonathan Manzi è stato ancora una volta superbamente incisivo. Non ha vinto, ma non sempre è possibile farlo in qualla classe, la EJ, che è tra le più combattute del Mondiale. Il duello che vede il Pilota Bordone-Ferrari contrapposto a Mathias Bellino è il leit motiv della stagione mondiale della EJ, e l’obiettivo finale, il più importante, è ancora perfettamente alla portata. Edoardo D’Ambrosio, infine, paga con l’ottavo posto una tensione generata probabilmente dalla… fretta di conseguire i risultati di un programma personale senza mezzi termini.”
Thomas Oldrati: “Penso che sia finalmente arrivato il momento di esprimere la mia soddisfazione. Sono felice, ci voleva un podio Mondiale, mi mancava da troppo tempo. Non ce l’ho fatta alle prime gare dell’anno scorso, e poi tutto è andato a rotoli. Ce l’ho messa tutta, perché ieri sono partito male ma alla fine, all’ultimo giro, ho capito dove avevo sbagliato e, molto chiaramente, che potevo fare meglio. Sono partito bene, anche se ho commesso un piccolo errore nella Estrema e sono scivolato nel Cross Test del primo giro. Però poi ho guidato sempre bene, soprattutto nell’Enduro Test che era la prova chiave di questo Gran Premio. Sono veramente contento, per me, per la Squadra, per gli amici e per tutti quelli che mi hanno sostenuto spingendomi a non mollare. Tutte le persone che mi sono state vicino in questo periodo meritano la dedica di questo Podio.”
Jonathan Manzi: “Sono contento. Direi molto. Per prima cosa per il risultato ottenuto da Oldrati, poi per il mio, che in chiave Mondiale è molto buono! Certo, sarebbe stato bello vincere, com’è successo in Sud America, ma sono ugualmente soddisfatto. Il Mondiale, credo, sarà un affare tra me e Bellino. Lo abbiamo dimostrato oggi quando siamo scivolati insieme e ci siamo visti costretti a inseguire ripartendo dalle retrovie. Alla fine ce l’abbiamo fatta, lui appena più avanti di me. Conto di rifarmi in Portogallo!.”
Edoardo D’Ambrosio: “Ancora non ci siamo. Sono caduto subito, nel primo Cross Test, e non sono più riuscito a trovare un ritmo accettabile, soprattutto nella Prova in linea che, di solito, è quella a me più congeniale. Devo ammettere che le mie attese sono ben altre, e se c’è una cosa che mi rende particolarmente insoddisfatto, in questo momento, non è tanto la mancanza di risultati, quanto il fatto che vorrei centrare i miei obiettivi per tradurli in successi per il Team.”
Piero Batini