Mondiale Enduro. Questo weekend si corre in Turchia

Mondiale Enduro. Questo weekend si corre in Turchia
Il Mondiale Enduro arriva in Turchia per la prima volta e proprio qui potrebbero gia’ essere assegnati alcuni titoli iridati
2 settembre 2010

Punti chiave

 
Il mondiale enduro apre un capitolo nuovo nella sua storia approdando per la prima volta nella sua storia in Turchia, il paese la cui bandiera è di colore rosso, colore predominante nella storia di questo Paese. La mezzaluna decrescente e la stella, oltre a essere simboli islamici, sono stati usati per lungo tempo in Asia Minore, anche prima dell'avvento dell'Islam. La bandiera in lingua turca viene chiamata “Ay Yildiz”, che significa “Luna e Stella”. La bandiera ha un'origine complessa, in quanto il disegno è molto antico, e fu anche, con varie differenze, la bandiera dell'Impero ottomano.

Situata ai margini dell'Europa, la Turchia oggi non è più il paese del "Grano Turco", il sovrano dell'Impero Ottomano che tanto ossessionava l'immaginario dell'Occidente, ma una terra accogliente, di antiche civiltà che si possono scoprire a sole due o tre ore di volo dalle capitali europee. L'Anatolia (la parola, di origine greca, significa "all'est") fu in effetti un luogo di passaggio dove videro la luce le più antiche civiltà del bacino del Mediterraneo. Prima dell'arrivo dei turchi, vi si insediarono altri popoli come gli ittiti, i frigi, i romani e i bizantini, diretti ora verso la steppa, ora verso quel mare "colore del vino", come lo definiva Omero.
Quanto ai turchi, ultimi abitanti dell'Anatolia, dopo una lunghissima marcia dai confini della Cina al Mediterraneo orientale, essi arrivarono su questo altopiano. L'altopiano Anatolico è secco e freddo d'inverno, ma è circondato di regioni subtropicali dal clima tiepido, verdeggianti e ricche d'acqua.
La Turchia è veramente la terra dei contrasti dove puoi scalare le altezze ghiacciate del remoto Monte Ararat alla ricerca dell'Arca di Noè, o attraversare gli storici fiumi Eufrate e Tigri, o seguire le orme di San Paolo oppure semplicemente rilassarsi sulle sabbie dorate della spiaggia di Patara del Mediterraneo.
 

Il GP di Turchia di sabato 4 e domenica 5 settembre si disputerà a Fethiye, famoso centro balneare situato nel sud est del Mar Mediterraneo all'inizio di una bellissima baia, cosparsa di isole. Una collina coronata dalle rovine di una fortezza costruita dai Cavalieri di Rodi, domina tutto il piccolo porto. Sulle alture della città, chiamata anticamente Telmessos, numerose tombe della Licia sono state scolpite nella roccia e rappresentano le facciate di costruzioni antiche; tra le più notevoli vi è quella di Amyntas che risale probabilmente al IV sec. a.C.. Ai nuotatori piace la spiaggia di Çalýþ, a km 4 ad ovest della città, oppure l'Isola Þövalye (I'Isola dei Cavalieri), di fronte al porto, meravigliosa in primavera.
La strada verso la Baia di Belceðiz, vi conduce attraverso delle montagne ove i villaggi, ed in particolare Ocakköy e Hisarönü, ideali per il trekking, offrono ospitalità nelle loro simpatiche pensioni. Esplorate la baia, la bella "Laguna Blu" dell' Ölü Deniz dove l'acqua limpida come il cristallo è ideale per nuotare o praticare sports nautici. La Laguna Blu è uno dei posti più belli del mondo. Qui, riposo assoluto: si gode unicamente di raggi di sole, per abbronzarsi in una natura incontaminata.


PADDOCK

Il paddock sarà situato all’interno dello stadio di Fethiye, mentre il percorso si articolerà su tre giri di un anello di 90 Km. con tre differenti prove speciali a giro di cui una cross, una linea e una estrema. L’antipasto del GP di Turchia vedrà disputarsi venerdì sera la speciale prologo.
Da sottolineare che per partecipare a questo GP, Case e Team hanno raggiunto Fethiye coi vari camion e mezzi in convoglio, mentre un centinaio di addetti, tra piloti, meccanici, team manager, ecc. sono arrivati in Turchia all’aeroporto di Dalaman a una cinquantina di chilometri da Fethiye con un volo charter organizzato appositamente.


CLASSE E3

Dando uno sguardo alle classifiche di campionato delle varie classi la E3 potrebbe vedere assegnare matematicamente il titolo iridato già da questo GP.
L’inglese dell’Isola di Man, David Knight (KTM 500 4T), infatti, è al comando con un vantaggio di 52 punti di vantaggio sul francese Christophe Nambotin (Gas Gas 300 2T). Una vittoria e una secondo posto darebbero a Knight, quindi, la matematica certezza del titolo. Terzo in classifica a un solo punto da Nambotin, troviamo il nostro Simone Albergoni (KTM Farioli 300 2T) protagonista in Grecia di un infortunio al mignolo della mano destra che potrebbe condizionare nuovamente la sua prova.
Alessandro Botturi (Husaberg Iron Racing Team 500 4T) è sesto ma ha tutte le carte in regola per poter puntare ad entrare tra i primi cinque della classifica finale. In gara dopo i problemi fisici della Grecia Mirko Gritti (Beta Boano 500 4T).


CLASSE E2

Occhi puntati su Mika Ahola (HM-Honda 450 4T) che dopo aver ottenuto una prima e una seconda posizione in Grecia, complice anche il colpo di scena della penalizzazione di tre minuti in cui sono incappati Cervantes (KTM 450 4T) e Oldrati (KTM Farioli 250 2T), può contare su un vantaggio di 30 punti in classifica. Ahola povrà quindi gestire nel migliore dei modi il proprio vantaggio puntando a fare ancora più punti possibile e a non commettere errori.
Da parte sua Cervantes dovrà fare una gara tutta d’attacco per sperare ancora di rimanere in lotta per il titolo. Terzo in classifica con 209 punti Thomas Oldrati dovrà invece vedersela con lo svedese Joackin Ljunggren (Husaberg 450 4T) che lo segue a sole due lunghezze di distacco. Oscar Balletti (HM-Honda 450 4T) è settimo in classifica. Dopo la bella prova del GP di Grecia, Fabrizio Dini (Beta Boano 450 4T) è atteso confermare i progressi dimostrati lo scorso week end.


CLASSE E1

Antoine Meo (Husqvarna 250 4T), dopo la battuta d’arresto di sabato scorso in Grecia, seguita dalla pronta vittoria di domenica, riparte da questo GP con 22 punti di vantaggio in classifica sul giovane finlandese Eero Remes (KTM Farioli 250 4T), mentre Johnny Aubert (KTM 250 4T) è terzo staccato dalla vetta di 33 punti. Il GP di Turchia si presenta come una gara molto tattica per le sorti del campionato di questa classe in quanto il minimo errore può essere fatale a tutti e tre i contendenti. A Fethiye non è ancora sicura la presenza di Maurizio Micheluz (TM 250 4T) che domenica in Grecia si è fratturato il setto nasale in una caduta ed al quale sono stati applicati anche sette punti di sutura per la ferita riportata al naso nella sua caduta. Da seguire infine la prova di Fabio Mossini (HM-Honda 250 4T).
 

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