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È ripartito nel weekend, con la prova iberica, la 43 edizione del Campionato Mondiale di Trial, la seconda dell’era Sport 7 Promotion e molto probabilmente senza essere particolarmente profetici l’ennesima dominata dal campione in carica Toni Bou che conquista una schiacciante vittoria sul terreno di casa.
Teatro di questo esordio mondiale la magnifica tenuta Noassar, nel comune di Camprodon che per il secondo anno consecutivo si propone come luogo ospitante la carovana del Trial. Al suo interno anche quest’anno 15 zone per due giri caratterizzate dal terreno molto vario con la costante caratteristica della terra rossa dei Pirenei, qui con le varianti di rocce di ogni dimensione e soprattutto dei magnifici ruscelli di scozzese memoria, insomma un vero e proprio paradiso del Trial. Ovviamente il percorso con una tale possibilità di scelta si è dimostrato molto tecnico specie dopo la fitta pioggia che ha accompagnato la maggior parte delle categorie durante il secondo giro.
Dopo il rodaggio dello scorso anno diverse e significative sono state le migliorie apportate al format TrialGP, su tutte l’apertura della classe Trial 2 anche a piloti della classe TrialGP subordinatamente all’approvazione di FIM e Promoter, mentre anche la classe 125 assume la titolazione mondiale, non trascurabile nemmeno l’opportunità per il pubblico di poter seguire nuovamente il GP con la propria moto fino ad un numero massimo di 100.
Ma veniamo alla gara che dopo aver definito l’ordine di partenza con il doppio round di qualifiche del sabato ha visto come protagonista principale il meteo e conseguentemente come detto un indurimento esponenziale, al secondo dei due giri previsti, delle 15 bellissime sezioni disseminate in quel paradiso del Trial che è l’Area Noassar.
Naturalmente, come anticipato nel titolo, è stato ancora l’alfiere Honda Repsol Toni Bou a caratterizzare la manifestazione, vincendo in modo netto senza discussioni questa prima prova davanti al giovane pilota Gas Gas Jaime Busto, dimezzando il punteggio dell’avversario al primo giro e controllando invece il secondo dove ben quattro fiaschi davano il metro della durezza del percorso. Nonostante le aumentate difficoltà Bou si è mantenuto al sicuro dagli attacchi degli avversari, dimostrandosi una volta di più una spanna sopra gli altri, nonostante ancora non al 100% dopo l’infortunio alle vertebre occorsogli a febbraio all’indoor di Le Mans. Tattica di gara e una immensa dote sembrano proiettarlo stabilmente al vertice di questa disciplina in special modo quando le difficoltà aumentano.
Ottimo comunque il secondo posto di Busto che con una gara sempre all’attacco a sua volta stacca nettamente il terzetto composto da Fajardo su Gas Gas, Jorge Casales su Vertigo e Adam Raga su TRRS distanziati di un solo punto uno dall’altro.
Fortunatamente ad interrompere l’egemonia spagnola, che conta sette piloti nei primi dieci, ci pensa l’ufficiale Beta James Dabill piazzandosi sesto giusto avanti al compagno di squadra Cabestany ed al giapponese Fujinami ottavo, chiudono poi la Top Ten appesantiti di quasi gli stessi punti l’inglese Price su Gas Gas ed il catalano Gelabert su Sherco.
Grandissima soddisfazione tricolore per la schiacciante vittoria di Matteo Grattarola nel campionato mondiale dedicato alle moto di minor cubatura (fino a 250cc per i due tempi e 300cc per i 4t). Il valsassinese pilota Montesa ha praticamente fatto il Toni Bou della situazione dominando nettamente una categoria molto difficile piena di talenti emergenti come l’inglese Jack Peace su Gas Gas secondo classificato, ma anche esperti rientranti come Loris Gubian su Gas Gas giunto terzo.
Matteo ha immediatamente messo in chiaro le sue intenzioni già nelle qualifiche del sabato dove si è presentato come l’uomo da battere e la domenica senza troppo preoccuparsi delle strategie e dell’acquazzone che ha reso molto complicato il secondo dei due giri previsti, ha letteralmente annichilito gli avversari con un punteggio bassissimo e soprattutto con una condotta di gara finalmente all’altezza del suo talento, preciso sicuro ed attento in ogni frangente. Quando Matteo è in questo stato di grazia diventa molto difficile batterlo. Non me ne vogliano i talenti emergenti come gli altri nostri italiani presenti, Luca Petrella che seppure a corrente alternata è riuscito a classificarsi sesto, Lorenzo Gandola all’esordio undicesimo, Matteo Poli tredicesimo con la nuova moto ed a chiudere il gruppo quindicesimo il tenace Pietro Petrangeli. Tutti giovani di belle speranze che aspettiamo ad una pronta riscossa già nei prossimi appuntamenti.
In questa interessante categoria quest’anno assurta anch’essa a Campionato mondiale 125, si è imposto con una certa autorità l’inglese Billy Green su Beta già vice campione 2017, sullo spagnolo Riobo Hermelo Gas Gas ed il transalpino Arthur Rovery su Sherco distanziati parecchi dal primo ma molto vicini tra loro fino alla dodicesima posizione occupata dal nostro Carlo Alberto Rabino su Beta, che si è ben difeso nonostante la giovane età e la sostanziale inesperienza al difficile torneo mondiale.
Appuntamento per tutti gli amanti del Trial mondiale il prossimo 2/3 giugno per il GP del Giappone nel circuito di Motegi, vi lascio con una veloce intervista al nostro Teomat Grattarola!
Quattro domande al dominatore della TRIAL2 Matteo Grattarola
Raccontaci com’è andata
«Sono molto contento del mio risultato perché nell’intero weekend ho realmente dato il massimo. Sono partito già nelle qualifiche con l’intento di dimostrare la mia forza e poter partire la domenica per ultimo della mia categoria, dopo aver vinto il Q1 per la smania di stravincere il Q2 purtroppo ho messo due piedi in uscita di percorso e nonostante il tempo due secondi più basso del migliore mi sono classificato ventesimo costringendomi a rivedere la strategia di prevista. La domenica sono quindi partito per quinto e senza avere riferimenti importanti ho deciso di fare la mia gara pensando solo ad esprimere il mio Trial…devo dire che è stata una strategia che ha pagato perché già al primo giro nonostante un punto affibbiatomi in più da un giudice di zona ho nettamente distanziato i miei avversari. Nel secondo giro nonostante la pioggia che ho incontrato solo dalla zona cinque in avanti ho leggermente peggiorato per un cinque occorsomi in zona sei a causa del fortuito spegnimento della moto, ho quindi proseguito senza deconcentrarmi gestendo il grande vantaggio accumulato in precedenza ed eccomi qui a festeggiare una importante vittoria in un periodo molto positivo della mia carriera».
Raccontaci un po' questo weekend
«Beh come hai ricordato voglio ringraziare innanzitutto il Team Sembenini Montesa, RedMoto, Nils lubrificanti e FMI. Detto questo ci sono state alcune novità positive nell’organizzazione di questa prima prova spagnola, in particolare molto comodo il badge personale da utilizzare come cartellino segnapunti per tutto il campionato, in pratica registra tempo di gara e penalità che vengono caricate da un addetto a fine zona con un apposito lettore ottico, eliminando fastidi al Giudice di Zona e rendendo più veloce il processo di assegnazione delle penalità. Bene anche la possibilità per il pubblico di seguire in moto la competizione, mentre decisamente da rivedere la visita alle zone da effettuarsi a piedi dopo le qualifiche del sabato, infatti molti di noi ha terminato il proprio giro dopo le nove di sera!».
Bene dai, ma dimmi un po', quanto ti stai trovando bene con questa moto?
«Decisamente bene, poi da poco mi hanno dotato la moto di un’elettronica aggiornata e sono ancora più performante, il feeling è oramai completamente raggiunto, questo penso si veda anche dai buoni risultati raggiunti fino ad ora, sono contento!».
Prossimi impegni?
«Il prossimo impegno è in Giappone con la sua impegnativa trasferta, si correrà su due giorni e vorrei fare anche lì il pieno di punti per poter compiere un bel passo avanti in classifica, sia la mia Trial 2 che quella riservata alle Aziende dove con Toni formiamo l’accoppiata Honda. Sono molto carico e fiducioso come mai nella mia carriera!».
Grazie a Teo per il tempo che ci ha voluto dedicare e soprattutto al lustro che sta regalando al movimento trialistico italiano.