Moto 2. Moriwaki in pista

Il prototipo MD600 esordisce a Suzuka, e Honda rivela i dettagli del motore per la Moto2
22 maggio 2009


16.500 giri, 115 decibel
Torniamo sull'argomento Moto2, in quanto Honda ha diffuso alcune indicazioni sul motore che equipaggerà tutte le moto di questa  nuova categoria tanto discussa e contestata (comprensibilmente, visti i presupposti). Il motore, di derivazione CBR600RR, sarà equipaggiato con un proprio sistema di acquisizione dati la cui configurazione sarà modificabile in gara direttamente dai box; inoltre verrà fornito con ECU (ovvero la centralina) e rapporti prestabiliti dalla casa madre, e non modificabili dai team. E già il fatto che non si possano cambiare i rapporti su una moto da Gran premio fa abbastanza sorridere, detto inter nos.  La ECU dunque sarà standard per tutti,  ma ovviamente sarà dotata di una  serie di mappature "bloccate", e impedirà al motore di superare i 16.500 giri. Inoltre il limite di rumorosità sarà rigorosamente limitato a 115 dB. L'airbox dovrebbe essere "standard" (quindi quello originale della CBR 600RR?), e, a quanto si sussurra,  la spagnola Repsol  fornirebbe il suo carburante standard a tutti i team per l'intera stagione.

Gomme: torna il confronto?
Naturalmente si vocifera  anche qui di "monogomma",  ma secondo le nostre ultimissime  informazioni, la cosa non dovrebbe andare in porto: se Pirelli dal canto suo ha già negato il suo interesse  verso l'operazione, infatti , sia la già iper-impegnata Bridgestone che  la Michelin (conoscendo l'orgoglio dei francesi però ci permettiamo di dubitarne un po') e la Dunlop sarebbero attratti dalla nuova classe. Com'è noto, però, oggi Dunlop è praticamente fornitore unico delle  250GP, che nel 2010 correranno  assieme alle esordienti Moto2,  quindi sembrerebbe logica la sua presenza anche su queste ultime. Vedremo.

Ciclistiche libere?
Quanto alla realizzazione delle ciclistiche, è noto che Moriwaki aveva già presentato per primo il suo progetto di Moto2. La scorsa settimana, il terzo prototipo della sua MD600, dotato di telaio in alluminio anziché in acciaio, ha ricevuto  il battesimo della pista guidato dal collaudatore Shogo Moriwaki (figlio del titolare, Mamoru) che ha compiuto una quarantina di giri a Suzuka per iniziare a verificare che tutto della ciclistica funzionasse a dovere. Il  lavoro dovrà presto portare a risultati soddisfacenti, visto che il notissimo specialista e preparatore giapponese, legato da tempo alla Honda, dovrà preparare una  serie di kit da consegnare ai team richiedenti entro la fine di quest'anno, in modo da consentire loro di iniziare a conoscere per tempo i nuovi mezzi. In ogni caso, tutti i Team iscritti alla Moto2 (e lo dovranno fare entro venerdì 29 maggio!) riceveranno  il modello tridimensionale completo del motore realizzato al computer  (3D AutoCad) e, pare,  anche un modellino in scala ridotta,  per  potergli disegnare attorno la moto nel caso volessero costruirsela  autonomamente. Ma se questo modello non c'è ancora, mentre Moriwaki  invece  è già avanti con i test,  che chance di competitività potrà avere chi  dovrà progettarsi  ex-novo una ciclistica attorno a un motore che tutto sommato è ancora sconosciuto, a meno che non abbia rischiato al buio portandosi avanti con un CBR di serie?
Insomma, ci sembra che la confusione attorno alla Moto2 sia ancora notevole.

Maurizio Tanca

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