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Il 20 maggio del 2012, Anthony West si è sottoposto ai test anti-doping condotti dalla FIM dopo il Gran Premio di Francia. Il campione di urina ha rivelato la presenza di uno stimolante vietato dall’attuale regolamento antidoping della FIM, la metilexaneamina.
A seguito della decisione del 29 ottobre 2012, emessa dalla Corte Disciplinare Internazionale della FIM (CDI) di squalificare West per un mese, l'Agenzia mondiale antidoping (WADA) è ricorsa in appello alla Camera Arbitrale Sportiva chiedendo per il pilota un periodo di sospensione dall’attività agonistica più lungo: 24 mesi. Il caso è stato esaminato da una commissione del CAS composta da tre membri. L'udienza si è tenuta il 21 agosto di quest’anno a Losanna nella quale sono state ascoltate tutte le parti in causa. In quell’occasione la FIM è stata rappresentata dal capo del suo ufficio legale, il signor Richard Perret.
L'appello dalla WADA contro la decisione del CDI è stato solo parzialmente accolto. Il gruppo di esperti ha squalificato Anthony West per 18 mesi da i quali è stato tolto il mese già scontato. Tenuto conto del notevole ritardo della richiesta al Tribunale Arbitrale dello Sport, il gruppo di esperti del CAS ha deciso dare efficacia retroattiva all'inizio della pena, ponendo la validità della squalifica al 20 maggio 2012.
Fatta salva la presentazione di un eventuale ricorso da parte di una delle parti, entro 30 giorni il Tribunale federale svizzero, come previsto dal CAS , invaliderà tutti i risultati ottenuti tutti da Anthony West dal 20 maggio 2012 al 19 ottobre 2013. Di conseguenza la FIM dovrà modificare la classifica dei campionati nella classe Moto2 FIM Road Racing del 2012 e del 2013 e quello FIM Endurance Road Racing del 2012.
Fonte: MotoGP.com